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"Quella che hai messo sotto stamattina."
"Ah scusa, certo Niki... Guarda, ora sono incasinatissimo."
"Be, non preoccuparti, quando ci vediamo ti aiuto io. Ma fammi un favore. Registra il mio numero, così quando ti chiamo risparmi tempo senza che chiedi ogni volta chi parla e io che ti devo ricordare sempre il nostro incidente e soprattutto la tua colpa..."
"Ok, ok basta così, giuro che lo faccio."
"E soprattutto fammi un altro favore, mettilo sotto Niki, eh? Niki e niente altro... È proprio il mio nome questo. Io non sono l'abbreviazione di nessun altro nome! Non ti sbagliare con Nicoletta, Nicolina, Nicole e affini."
"Ho capito, ho capito, nient'altro?"
"Sì, dobbiamo vederci per sistemare la questione."
"Ma quale questione?"
"L'incidente, no? Il mio motorino. Dobbiamo fare quel foglio, come si chiama?"
"Il cid."
"Eh, il cid e poi te l'ho detto anche prima... Te lo ricordi, vero?"
"Che cosa?"
"Che mi devi passare a prendere per accompagnarmi dal meccanico. Io non ci posso stare senza motorino."
"E io non posso stare senza lavoro. Devo trovare una soluzione importante e ho poco tempo."
"Quanto?"
"Un mese."
"Un mese? Ma in un mese si risolve qualsiasi cosa... In un mese si fa pure in tempo a sposarsi a Las Vegas."
"Ma noi siamo in Italia e qui le cose sono molto più complicate."
"Be, mica dobbiamo sposarci, no? Almeno non subito."
"Senti Niki, sono veramente nei casini. Non posso stare al telefono."
"Ho capito, l'hai già detto. Allora te li risolvo io questi casini. Ti aspetto all'una e mezzo a scuola. Te lo ricordi dov'è?"
"Sì ma..."
"Ok, allora ciao, a dopo."
"Senti, Niki... Niki? Niki? Pronto?"
Ha attaccato di nuovo.
"Ragazzi io vado nel mio ufficio. Continuate a lavorare. LaLuna, LaLuna, LaLuna. La sentite? La soluzione è nell'aria. LaLuna, LaLuna, LaLuna."
Alessandro esce scuotendo la testa. Niki. Ci mancava solo questa. Giorgia e Michela, rimaste sole, si guardano. Giorgia fa uno strano broncio. Michela se ne accorge.
"Che c'è?"
"Mi sa che il boss si riprende presto."
"Dici?"
"Boh, sensazioni."
"Speriamo. Certo che quando è così nervoso si lavora male."
Andrea Soldini si porta al centro del tavolo. Sorride allargando le braccia. "Ho letto una volta una cosa bellissima. Amore... motore. È vera, no? L'amore fa girare tutto."
Dario scuote la testa. "Io vado di là a cercare pubblicità che abbiano a che fare con le caramelle." Prima di uscire dalla stanza si avvicina a Michela e fa una faccia tristissima.
"Non so perché, ma Alessia mi manca da morire..."
Andrea Soldini prende un blocchetto e lo apre. "Allora, dividiamoci i compiti. Obiettivi e sottobiettivi, no? Come ci ha insegnato il boss. Qualcuno intanto si informi su Marcello Santi. Chi è. Che fa. Da dove viene. Cosa mangia. Cosa pensa. Come lavora."
Michela lo guarda incuriosita. "E perché?"
"Perché è bene conoscere il nostro avversario. Io di lui so
poco, molto poco. Qualche successo e una storia che non mi piace, ma che non c'entra niente con il nostro lavoro."
"Che storia?"
"Ho detto che non c'entra niente con il nostro lavoro."
"E allora perché la tiri in ballo..."
"Ok" Michela alza il braccio, "di Marcello Santi me ne occupo io."
"Perfetto, gli altri fanno ricerche sul prodotto e pensano anche a qualche logo per LaLuna."
"Al logo penso io" dice Giorgia.
Dario rimane in silenzio. Andrea lo guarda. "Poi bisogna inventarsi anche un modo diverso di fare packaging, che so, una nuova scatola per caramelle, un dispenser diverso da tutti gli altri."
Dario sta ancora zitto. Andrea fa un lungo sospiro. "Bene, se ci organizziamo tutto andrà meglio. Sono lo staff manager, è vero, ma per me noi siamo solo una squadra che deve vincere."
Dario scuote la testa ed esce dalla stanza. Non so com'è, pensa, ma Alessia mi manca sempre di più.
Diciannove