143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 29

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"Non se ne parla, oggi ispirazione libera, creatività e follia... E che..."

Si ferma. Guarda Niki. Scuote la testa per la parolaccia.

"E che cavolo... Ogni tanto ci vuole, no?" Alessandro chiude gli occhi, in attesa della reazione della sua copywriter. Silenzio per un attimo.

"Hai ragione, Alex. Bravo, credo sia una soluzione eccel

lente. Staccare un po. Penso che questa pausa darà buoni frutti. Facciamo così. Ci vediamo domattina. Ciao" e chiude.

Alessandro guarda perplesso il telefonino. "Incredibile." Poi se lo rimette in tasca.

Niki sorride e alza le spalle.

"Hai visto? Era d'accordo con me."

"Strano, non me lo sarei mai aspettato. Di solito si fa pren dere dall'ansia, lavora sempre come una pazza in ufficio..."

"Quanto tempo hai detto che avete per questo progetto?"

"Un mese."

"Anche troppo."

"Non direi."

"Sì, perché vedi, le soluzioni migliori le trovi al volo, sono lì, nell'aria, pronte per noi. Basta solo prenderle. Dipende sempre dal momento che stiamo vivendo. Pensare troppo a qualcosa ce la può rovinare."

"Anche questa è di William Hazlitt?"

"No, questa modestamente è mia."

Venti

"Chiudi gli occhi, Alex, chiudili. Respira, respira la gente." Niki cammina a occhi socchiusi, tra le persone che la sfiorano e guarda un po in alto, verso il cielo. "La senti? è lei... È la gente che deve guidare il tuo cuore. Non pensare a niente e respira." Poi si ferma. Apre gli occhi. Alessandro è fermo, ancora più indietro, con gli occhi chiusi che prova ad annusare l'aria. Alessandro apre di poco un occhio e la guarda.

"Sento un odore veramente strano..."

Niki sorride. "E certo. È passata da poco una carrozza coi cavalli." Per terra, vicino ad Alessandro, ci sono ancora le loro "tracce".

"Ecco perché mi sembrava tutta gente di m..."

"Spiritoso. Bella battuta. Sul serio, divertente. Ma che ruolo hai all'interno della tua azienda?"

"Uno importante."

"Addirittura. Sei un raccomandato di ferro, allora."

"Per niente. Laureato alla Bocconi di Milano, poi master a New York ed eccomi qui, senza nessun aiuto esterno."

"Ma almeno dimmi che non fai battute così in ufficio."

"Come no, tutti giorni."

"Ma esattamente che fai?"

"Direttore creativo."

"Direttore creativo... Ecco perché tutti ridono alle tue batti!tute! Prova a fare una cosa. Scrivi le tue battute e poi falle dire |alla donna delle pulizie. Vedi se, dopo due giorni che le spara

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in giro, tutti ridono o piange solo lei perché è stata licenziata."

"La tua è invidia."

"No, mi dispiace, pura realtà. E poi semmai posso essere invidiosa di chi inventa una variante fichissima nel surf per una tavola gun, magari migliorando la poppa roundtail per fare le curve più larghe. Oppure posso invidiare chi ha avuto la pensata di costruire un reef artificiale al km della statale Aurelia. Una ficata. Non invidio certo un direttore creativo. Piuttosto, dimmi un po, ma cosa nasconde davvero il tuo titolo?"

"Cioè?"

"Cioè, a parte quelle belle battute, tu, cosa fai sul serio nella tua azienda?"

"Invento quelle pubblicità che ti piacciono tanto, dove c'è una bella musica, una bella donna, e un qualcosa di bello che accade. Insomma io penso tutto quello che ti rimane così in mente che quando vai a fare la spesa o entri in un negozio non puoi non prendere quello che ti ho suggerito."

"Ah, detto così, suona bene. Insomma, tu riesci a convincere qualcuno a fare qualcosa..."

"Più o meno."

"Allora potresti parlare anche con la mia prof di matematica, che non mi lascia in pace?"

"Per i miracoli ci stiamo attrezzando."

"Vecchia. Già sentita."

"L'ho inventata io tanti anni fa ma me l'hanno rubata."

"Veramente io la sapevo così... Il possibile lo facciamo, l'impossibile ci proviamo, per i miracoli ci stiamo attrezzando. C'era anche nel telefilm Dio vede e provvede!"

"Sei preparatissima, sai tutto tu, eh?"

"Quello che mi serve. Vieni, vieni, entriamo qui, alle Messaggerie Musicali?" E se lo porta dietro, quasi tirandolo verso un grande negozio pieno di ed, libri, dvd ma anche vhs e musicassette.

"Ehi, ciao, Pepe" Niki saluta un grosso bodyguard all'in

f.

}gresso. Maglietta nera, pantaloni neri e grossi bicipiti bianchi e

tesi come la sua testa pelata.