143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 33

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"Perché ti tocca ricominciare a credere in tutto quello in cui avevi smesso di credere."

E rimangono così, sospesi, con quegli sguardi fatti di sorrisi e allusioni, del tempo che non si conosce, di curiosità e divertimento, indecisi se prendere o no quel piccolo sentiero che si allontana dalla strada maestra ed entra nel bosco. Ma che a volte è così bello, più di quella stessa fantasia. Poi una voce piomba caotica nei loro pensieri.

"Ecco qui i vostri frullati, per lei, signorina, kiwi e fragola, per lei, frutti di bosco."

Niki prende il suo. Comincia a berlo con la cannuccia, fissando allegra Alessandro, senza troppi pensieri, con uno sguardo pulito, pieno e trasparente. Niki smette di bere.

"Uhm, buono, buono sul serio. Ti piace il tuo?"

"Buonissimo."

"Com'è?"

"Che vuoi dire com'è?"

"Che c'è dentro."

"Ah, allora devi dire a che cos'è o che gusti hai scelto? Il mio frullato è ai frutti di bosco..."

"Mamma mia, sei peggio della Bernardi."

"E chi è?"

"La mia insegnante di italiano. La fai lunga proprio come lei. Dai, si capiva perfettamente quello che intendevo dire, no?"

"Sì, insomma, dipende da quello che veramente intendevi dire, è questione di interpretazione allora... Tu lo sai che l'ita

liano è la lingua più ricca di sfumature e intonazioni? Per questo è studiata nel mondo, perché le nostre parole permettono di esprimere esattamente la realtà."

"È vero, non sei come la Bernardi."

"Ah, ecco, volevo ben dire."

"Sei peggio!" e con la cannuccia riprende a bere il frullato. Lo finisce e pesca sul fondo, facendo un sacco di rumore, sotto gli occhi scandalizzati di qualche anziano turista e quelli divertiti di Alessandro. Sta finendo di tirare tutto quello che è rimasto, quando... "Cavoli."

"E adesso che c'è?"

"Niente, il mio telefonino." Niki lo tira fuori dalla tasca dei jeans. "Avevo messo il vibra." Guarda il numero che appare sul display. "Che palle, è casa."

"Ma magari ti vogliono fare un saluto."

"Ne dubito. Saranno le solite tre domande."

"Cioè?"

"Dove sei, con chi sei, a che ora torni. Be vado... M'immergo..." Niki apre il telefonino. "Pronto?"

"Ciao, Niki."

"Mamma, sei tu, che sorpresa!"

"Dove sei?"

"Ho fatto un giro in centro."

"E con chi sei?"

"Ancora con Olly." Guarda Alessandro e alza le spalle come a dire: che palle, mi tocca ancora mentire.

"Niki..."

"Eh, che c'è mamma..."

"Olly ha chiamato qui poco fa. Dice che non le rispondevi al cellulare."

Niki alza gli occhi al cielo. Il labiale della sua bocca non lascia dubbi. Cazzo, cazzo, cazzo. Alessandro la guarda senza capire assolutamente nulla di quello che sta succedendo. Niki sbatte i piedi per terra.

"Ma no, mamma, non mi sono spiegata. Sono stata fino a poco fa, con Olly, poi lei non voleva venire in centro e allora

l'ho salutata. Le ho detto che tornavo a casa ma poi ho deciso di venire lo stesso da sola. Mi ha lasciata al motorino."

"Impossibile. Mi ha detto che ti ha accompagnata a ricreazione dal meccanico. E allora quando lo hai ritirato?"

Cazzo, cazzo, cazzo. Stessa scena di prima con Alessandro che però capisce sempre di meno.

"Ma mamma, però, come fai a non capire? Questo l'ho detto a lei perché non mi piace come guida, ho paura a starle dietro e non volevo andare con lei."

"Ah sì, e allora con chi torni?"

"Ho incontrato un mio amico."

"Il tuo ragazzo."

"No mamma... Lui ormai è un ex... Te l'ho detto che ci siamo lasciati. È un altro mio amico."

Silenzio.

"Lo conosco?"

"No, mamma, non lo conosci."

"E perché non lo conosco?"

"Ma che ne so, mamma, magari un giorno lo conoscerai, ma che ne so..."

"Io so soltanto che ci stiamo dicendo delle bugie. Non c'eravamo promesse che ci saremmo sempre dette tutto?"

"Mamma" Niki abbassa un po la voce e si gira, "ora sono con lui. Non possiamo sospendere questo interrogatorio?"