143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 38

Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 38

"E tu sei insopportabile quando fai la ragazzina."

"Ma te l'ho già detto... Io sono una ragazzina! E tu quando fai così sembri, anzi, sei più piccolo di me."

In quel momento si sente il suono di una sirena in arrivo. Un'auto dei carabinieri sta passando nella direzione opposta a tutta velocità. Niki si alza ed esce fuori dal tettino. Si sbraccia e urla come una pazza. "Andate piano, deficienti!"

L

L'auto dei carabinieri li incrocia. Alessandro la tira giù prendendola per la maglietta, facendola cadere sul sedile. "Stai giù, ferma. Che ti urli?"

Alessandro sente uno stridio. Guarda nello specchietto. L'auto dei carabinieri ha inchiodato, ha fatto inversione sgommando ed è ripartita a tutta velocità tornando indietro verso di loro.

"Ecco, ecco, lo sapevo. Brava, brava, sei contenta ora? Mettiti la cintura, fai qualcosa di utile!"

"Vedi, però, avevo ragione io. Se vengono da noi... vuoi dire che non stavano correndo da nessuna parte."

"Niki, guarda, ti prego... stai zitta. Adesso tu stai zitta!"

L'auto dei carabinieri li affianca e fa segno con la paletta di accostare. Alessandro annuisce e pian piano si avvicina al marciapiede. I carabinieri scendono. Alessandro abbassa il finestrino.

"Buonasera, agente."

"Buonasera a lei, patente e libretto per cortesia."

Alessandro si china e apre il cassetto del cruscotto. Prende la custodia dove tiene i documenti dell'auto e glieli da. Intanto l'altro carabiniere fa il giro del cofano, controlla il tagliando dell'assicurazione. Poi nota il fanalino rotto e la fiancata rovinata.

"Tutto a posto. Sembra..." dice il primo. Ma trattiene i documenti.

"Cosa gridava la sua amica, che l'abbiamo vista sbracciarsi?"

"Ma no, niente."

"Mi scusi, lo voglio sentire da lei."

Alessandro si gira verso Niki. Lei lo guarda. "Niente. Ho solo urlato che anch'io voglio essere carabiniere. Ma tanto voi a noi non ci prendete, vero?"

"E rimasta indietro, signorina."

Proprio in quel momento l'altro carabiniere si avvicina al finestrino di Alessandro. Si guardano. E si riconoscono. Solo ora Alessandro realizza. Carretti e Serra, i due carabinieri venuti a casa sua la sera prima.

"Buonasera! Di nuovo lei... ma anche questa ragazza è russa?"

"No, questa è italiana e fra l'altro vorrebbe entrare nell'Arma. Vi stima tanto."

Alfonso Serra nemmeno la guarda. "Tenga i documenti. E lei non si sporga più dal tettino. È pericoloso e distrae le auto che viaggiano in senso contrario."

"Certo, e grazie."

"E ringrazi che c'hanno chiamato per una rapina, sennò con lei..." e torna a guardare Alessandro, "tra la storia delle russe di ieri sera e ora questa ragazzina, non finiva qui..."

Senza lasciargli il tempo di rispondere, i due carabinieri salgono sull'Alfa e ripartono sgommando a tutta velocità. Alessandro mette in moto e riparte in silenzio.

"Vorrei portarti a casa... e arrivare sano e salvo nella mia."

"Dove ti aspettano le russe..."

"Cosa?"

"Sì, sì, l'ho sentito quello che ha detto il carabiniere, che ti credi? Mica sono sorda... Ma d'altronde cosa ci si poteva aspettare da uno come te? Classico tipo da straniere. Prometti loro lavoro, uno spot pubblicitario, dai, diventerai una star e tutto il resto... per portartele a letto insieme ai tuoi amici. Bravo. Sei proprio un tipo squallido... Portami a casa va..."

"Guarda che era una semplicissima festa a casa mia. Solo che i vicini rompiscatole hanno chiamato i carabinieri dicendo che facevamo troppo casino e non era vero."

"Certo, certo, come no... l'hai detto proprio tu... Chi vince festeggia, chi perde spiega. E tu stai spiegando."

"Ma che c'entra, io parlavo del calciotto."

"Infatti..."

"E poi io non ti devo proprio nessuna spiegazione."

"Certo, certo..."

"Guarda che sul serio io non ho nulla da nascondere e poi non ne devo certo rendere conto a te."

"Sì, sì. Gira qua a destra e va dritto. Certo, perché se non

c'era quel carabiniere là, tu me la raccontavi, vero, la tua serata con le russe?"

"Ma guarda che sei forte. Perché avrei dovuto raccontartela? E poi te l'ho già detto non c'è proprio niente da raccontare."

"In fondo alla strada a sinistra. Comunque non me l'avresti detto."

"Ma chi sei? La mia fidanzata? No, quindi che ti devo venire a dire? Di che mi devo giustificare? Siamo una coppia, noi?"

"Assolutamente no. Siamo arrivati. Numero . Ecco, quello lì è il mio portone." Di colpo Niki si tuffa su di lui, sparendo sotto il cruscotto.

"Porca miseria!"

"Ehi, ma che succede?"

"Shhh, ci sono i miei che stanno uscendo."

"E allora?"

"Ma come allora, se mi beccano con te sono dolori."

"Ma se hai appena detto anche tu che non siamo una coppia?"

"Sono dolori lo stesso."