143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 43

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"E così non possiamo più uscire."

"Ora sei tu che sei pesante."

Niki rimane in silenzio.

"Ehi, che succede?"

"Penso. Tanto con tutto quello che mi hai ricaricato hai voglia a stare al telefono..."

"Dai, non prenderla male, volevo solo essere carino. Facciamo così: mi devi cinquanta frullati."

"No, quarantasette e mezzo."

"Perché?"

"Perché cinque euro di quella ricarica se li beccano quei bastardi della compagnia telefonica."

"Va be, vorrà dire che chiedo a loro due frullati e mezzo. Dai, a parte gli scherzi... Tutto a posto? Pace?"

"Uhm. Ci devo pensare."

"Guarda che se continui così diventi più pesante della Bernardi."

"No, questo no. Va bene, mi hai fatto ridere. Pace."

Alessandro non fa in tempo ad aggiungere niente. Niki ha già chiuso. Proprio in quel momento Pietro, Flavio ed Enrico escono dal ristorante.

"Col fatto che non si può più fumare dentro abbiamo la =scusa per staccare e uscire! Ehi, era Elena? Fatto pace?"

"No, era una mia amica."

Pietro da un tiro alla sigaretta e si incuriosisce. "Una tua amica? E da quando in qua una tua amica ha accesso al tuo telefonino?"

"È un'amica per modo di dire, abbiamo fatto un incidente."

"Anni?"

"Diciassette."

"Guai in vista."

"Sì, per te che sei malato. Per me è solo un incidente. Al massimo un'amica."

"Eccessiva sicurezza. Molti guai in vista."

Pietro da un altro tiro alla sigaretta. Poi la butta. "Ragazzi, io rientro. Già ci accusano che parliamo sempre del passato, non vorrei che avessero anche sospetti sul presente. E comunque..." guarda Alessandro, "non si esce da un ristorante per parlare solo di un incidente."

Flavio lo segue. "Vengo anch'io."

Enrico da un tiro tranquillo alla sua sigaretta. "E carina?"

"Molto."

"Oggi t'ho cercato in ufficio. Non c'eri mai."

"Sono stato in giro con lei."

"Bene, sono contento che sei uscito con una ragazza."

"Sai, è che con Elena è un momento un po particolare..."

"Alessandro..."

"Sì?"

"Lo sanno tutti che ti ha lasciato."

"Non è che mi ha lasciato..."

"Alex, sarà un mese che non si vede e a casa tua non c'è più niente di suo."

"Te l'ha detto Pietro? Non dovevo invitarlo l'altra sera."

"Alex, noi siamo i tuoi amici, noi ti siamo stati sempre vicino, noi ti vogliamo bene. Se non lo dici a noi... a chi lo dici?"

"Hai ragione. Perché mi hai cercato in ufficio?"

"Una cosa delicata, non mi va di parlarne adesso."

"Ok, ma domani me lo dici?"

"Certo. Rientriamo."

Alessandro ed Enrico vanno verso il tavolo.

"Ehi, meno male, sono appena arrivati gli antipasti."

Alessandro si siede. "Bene, prima di mangiare vorrei dirvi una cosa."

Tutti si girano verso di lui.

"Che è, la preghiera prima dell'ultima cena?" Susanna da una gomitata a Pietro. "Shhh." Alessandro guarda i suoi amici. Fa un piccolo sorriso per superare l'imbarazzo.

"No... Mi sono lasciato con Elena."

Ventisei

Casa di Niki. Roberto, suo padre, è a letto. Sta leggendo. Simona prende la rincorsa e si tuffa vicino a lui, ridendo. Scivola di lato e cade di fianco, finendo col braccio addosso a Roberto che si piega in due, colpito sulla pancia.