143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 57

Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 57

"Puah!" si leva il tubo dalla bocca e inizia a tossire, a sputare. "Che schifo, che schifo! Puah!"

Niki prende subito il tubo e lo porta verso l'alto, interrompendo così l'uscita della benzina. Alessandro si appoggia alla macchina.

"Oddio, sto malissimo, l'avrò bevuta... Devo vomitare? Mi sono autoavvelenato."

"Macché." Niki si avvicina verso di lui. Alessandro rimane immobile. Niki si avvicina di più, va piano piano verso il suo volto. Alessandro pensa a uno strano modo di ringraziarlo, lì, sulla strada, davanti a tutti. A tutti... A chi passa. E per adesso non sta passando proprio nessuno. Alessandro chiude gli occhi. Niki col suo profumo leggero gli si avvicina sempre di più. Ancora. E ancora... Alessandro fa un lungo sospiro. Niki improvvisamente si ferma. È vicinissima. Inizia ad annusare. Una, due, tre volte.

"Non ci credo!"

Alessandro apre gli occhi.

"A cosa non credi?"

"Ma la tua macchina va a gasolio?"

"Sì, perché?"

"Perché il mio motorino va a benzina, no? ! Meno male che hai bevuto. Sai a quanti altri danni saresti dovuto andare incontro?"

"No, non lo so e non lo voglio sapere."

"Scusa, ma me lo potevi dire prima, no? Non perdevamo tutto questo tempo. Lo dici sempre tu. Il tempo è denaro."

"Anche la mia camicia e la mia giacca allora lo sono."

Niki chiude il motorino e anche il tappo del serbatoio della Mercedes.

"Dai, te le porto io in tintoria, va bene? Ricordati di lasciarmele dopo, ok?"

"E certo, ti do la giacca e la camicia e vado a torso nudo in ufficio."

"Ma scusa, hai detto tu che sei un creativo. Un creativo è un artista, no? E se ti va di andare in giro così, che te ne importa di chi avrà qualcosa da ridire. Senti, non è che hai una piccola tanica in macchina così andiamo a fare benzina e poi torniamo?"

"Non giro con taniche in macchina..." "Ok, lo sospettavo... Non ci sono altre soluzioni allora... Monta in macchina, va."

Alessandro sale. Niki invece resta sul motorino, vicino alla macchina, dalla parte del passeggero. Alessandro non capisce.

"Scusa, ma tu non vieni? Mi hai detto che non avevi benzina..." La guarda male. "No, non mi dire che era uno scherzo."

"Ma che scherzo, l'ho finita sul serio. Dai, metti in moto, parti piano piano senza strappare, eh? Che mi attacco."

"Cosa?" Alessandro la guarda fuori di sé.

"Mi attacco al finestrino. Tengo teso il braccio e tu mi porti al primo distributore, così facciamo benzina, cioè io la faccio, tu paghi e poi ci salutiamo, cioè io ti saluto."

Alessandro scuote la testa, accende e mette in avanti la marcia del cambio automatico. La Mercedes parte lentamente.

"Ecco, piano piano, così."

Il braccio di Niki si stende, Niki trattiene con forza. Il motorino comincia a muoversi. Niki allenta un po la presa e stende il braccio del tutto. La Mercedes avanza. Il motorino pure, al suo fianco. Niki gli sorride.

"Bravissimo, sei partito proprio bene..."

Alessandro la guarda.

"Grazie."

"Guarda la strada però..."

Alessandro torna a guardare in avanti, le sorride. "Hai ragione" e dopo poco torna a guardarla. Niki è tutta tesa in avanti. Ma lo guarda e sorride anche lei.

"La strada!"

"Volevo vedere se andava tutto bene. Va tutto bene?"

Improvvisamente una voce alle loro spalle.

"No, non va assolutamente bene."

La gazzella dei carabinieri si accosta a quella di Alessandro. Una paletta si sporge dal finestrino e si muove su e giù.

"Accostate, prego."

Alessandro manda la testa indietro.

"No non ci posso credere." Ferma la macchina lenta

mente. E quando scende ci crede ancora meno. Gli stessi carabinieri. Serra e Carretti. Ormai si ricorda anche i cognomi. Serra si dirige verso di lui, sbattendo la paletta sul palmo della mano.

"Allora? Lei è proprio recidivo. Ma che sta facendo, una gara a chi si toglie più punti nella patente in meno tempo? No, ce lo spieghi, eh? Perché non riusciamo proprio a capire."

Alessandro cerca di sorridere.

"No, sono io che non riesco a capire. Sembra che seguiate solo me."

Carretti si avvicina con fare serio. "Noi siamo di pattuglia. Abbiamo i nostri turni, la nostra ronda e soprattutto la nostra zona. E lei è nella nostra zona. Quindi o cambia quartiere, così incontrerà i nostri colleghi, o cambia modo di fare... che forse è la cosa migliore."

Niki scende dal motorino, si sistema la maglietta, cercando di darsi un po di contegno.

"Sì, avete ragione, scusate, ma la colpa è mia. Ho finito la benzina e gli ho chiesto di portarmi a un distributore."

Alessandro interviene ma decide di non raccontare del tentativo di succhio andato male.

"E siccome io purtroppo non avevo una tanica..."

"E certo, perché sennò lei faceva benzina in una tanica e poi se ne andava in giro, no?"

"E certo. Sennò come facevo?"