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"Dipende."
Alessandro decide di cedere.
"Avevo bisogno di lui, sì, insomma, volevo affidargli un caso."
"Ah, sì, allora sono io. Entri."
Tony Costa lo fa entrare. Poi chiude la porta. Si sistema meglio i pantaloni calati, si rinfila perfino la camicia dietro mentre va verso la scrivania.
"Lei è Adele, la mia assistente." Tony Costa indica senza voltarsi una ragazza che appare dall'altra stanza, anche lei risistemandosi un po.
"Salve."
"Buonasera."
Adele fa per raggiungere un'altra scrivania lì vicino, ma prima di uscire dalla camera chiude la porta. Ma non così in fretta da impedire ad Alessandro di vedere che quella è proprio una camera da letto. Tony Costa si siede alla sua scrivania e gli indica una sedia lì di fronte.
"Prego, si sieda."
Alessandro prende posto davanti a lui, mentre Adele gli passa alle spalle e si siede al tavolo alla sua destra. Alessandro si accorge che Tony Costa ha una grossa fede al dito, cicciotta, larga. Splende rovinata dal tempo tra quelle sue dita grasse. Mentre Adele, che sta sistemando alcuni fogli, ha solo un piccolo anello alla mano destra. Chissà. Forse ha interrotto qualcosa tra capo e segretaria. Ma una cosa è sicura: uno allenato come Tony Costa di sicuro non lo frega nessuno, e a lui quello che stava accadendo in quell'ufficio in fondo non lo interessa poi tanto. Lo guarda.
"Vuole qualcosa da bere? Un goccio di questo?" alza una bottiglia di Beltè che ha sul tavolo, già bevuta per metà.
"È caldo però, si è rotto il frigorifero."
"No, grazie."
"Come vuole."#
Tony Costa se ne versa un po. "Piuttosto, Adele, segni: frigorifero da aggiustare." Poi sorride ad Alessandro. "Vede? E già servito a qualcosa, mi ha ricordato le cose da fare."
Poi da un sorso lungo al bicchiere di té, bevendolo fino in fondo.
"Ahhh. Anche se è caldo, è sempre una goduria. Allora, cosa possiamo fare per lei, signor?..."
"Alex, ehm, Alessandro Belli. Non è per me, è per un mio amico."
"Certo, certo, un suo amico." Tony Costa guarda Adele e
sorride. "Il mondo è fatto di amici che fanno sempre favori ad altri amici... Allora di che si tratta? Documenti d'ufficio, assegni scoperti, tradimenti..."
"Un'ipotesi di tradimento."
"Da parte della moglie di questo suo amico, giusto?"
"Esatto. Io non credo che lei lo tradisca."
"E allora cos'è venuto a fare, scusi, a buttare i suoi soldi?"
"I soldi del mio amico, casomai."
"Senta, io non lo dirò a nessuno che lei è venuto da me. C'è il segreto. È contro il mio interesse, anche perché se vuole che io segua questa donna, sarei un investigatore veramente negato se poi non mi accorgasi che lei è il marito... Giusto?"
"Giusto. Ma io non sono il marito. Il marito è il mio amico. Io sono l'amico suo e di sua moglie."
"Ah, lei è l'amico della moglie."
"Sì, ma non sono amico in quel senso, sono amico, amico. Ecco perché sono sicuro che non ci sia un altro, ma il mio amico è fissato, è andato in paranoia."
"La gelosia spegne l'amore come le ceneri spengono il fuoco, diceva Ninon de Lenclos."
Alessandro non crede alle sue orecchie. Porca miseria. L'ha detto anche Enrico.
"Sì, insomma forse è così, comunque ora sono qui e devo andare avanti..."
"Come desidera lei. Ora comunque le cose sono più chiare. Adele, sta prendendo appunti?"
Adele alza il foglio. "Per adesso ho scritto solo Alessandro Belli che è l'amico di tutti e due."
"Già..." fa Tony Costa e poi si versa un altro Beltè. "Allora, ho bisogno dell'indirizzo della signora da seguire. Ha figli?"
"No."
"Bene, meglio..."
"Perché?"
"Mi spiace sempre mandare a monte un matrimonio quando ci sono di mezzo dei figli."
"Ma magari non lo deve mandare a monte."
"Ah, certo, certo... Staremo a vedere." Tony Costa prende un foglio e lo gira verso Alessandro. "Intanto mi scriva nome, cognome, indirizzo della persona da seguire."
Alessandro prende il foglio, poi vede una penna dentro un contenitore.
"Posso?"
"Certo, prego."
Alessandro scrive velocemente qualcosa sul foglio. "Ecco, questo è il nome della signora, quello del marito e dove abitano."
Tony Costa controlla la calligrafia. "Perfetto. È leggibile. Ora vorrei anche millecinquecento euro per mettermi al lavoro subito."
"Ok, eccoli qua." Alessandro apre il portafoglio, tira fuori tre fogli da cinquecento euro e li posa sul tavolo.
"L'altra metà invece me la darà quando le consegnerò le prove di quello che il marito sospetta."