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"Certo, ma anche in quel caso lei pagherà. La verità è verità e quando si trova si paga."
"Benissimo."
Alessandro tira fuori un biglietto da visita dal suo portafoglio e glielo consegna. Poggia l'indice su un punto. "Ecco, vorrei che lei mi cercasse a questo numero."
"Certo, come desidera."
Tony Costa prende la penna e fa un cerchio attorno al numero di telefono indicato da Alessandro. Quello del suo cellulare. Alessandro si dirige verso l'uscita.
"Quando ci sentiamo?"
"La chiamo io appena ho qualcosa da mostrarle."
"Sì, ma suppergiù, sa, per dirlo al mio amico."
"Bah, io credo che nel giro di qualche settimana tutto dovrebbe essere più chiaro... la verità è verità, non ci vuole molto."
"Benissimo, grazie. Allora ci sentiamo."
Alessandro esce. Adele raggiunge Tony Costa. Rimangono
così, in mezzo a quell'ufficio dalle luci basse, su quel vecchio tappeto bordeaux consumato, con quella pianta nell'angolo dalle foglie un po ingiallite e quella grande mappa di Roma attaccata al muro, sotto un vetro scheggiato in un angolo. Alessandro fa un ultimo saluto. Poi chiude la porta dell'ascensore. Alessandro spinge il pulsante T. L'ascensore parte proprio mentre Tony Costa chiude la sua porta a vetri. Alessandro s'immagina l'investigatore e la sua assistente. Torneranno alle loro indagini del piacere, prima di occuparsi di quelle di Camilla. Camilla. La moglie del suo amico Enrico. Sono stato testimone di nozze di quel matrimonio, pensa Alessandro, e oggi pomeriggio sono stato testimone del fatto che tra poco qualcuno la seguirà a sua insaputa. Alessandro guarda l'orologio. E tutto si è svolto in una decina di minuti circa. Chiude l'ascensore ed esce dal portone. Ci vogliono solo una decina di minuti per rovinare la vita di una persona. Be. Se una persona vuole rovinarsela. Alessandro decide di non pensarci e va verso la macchina. Niki lo vede, sorride e spinge il pulsante facendo scattare la serratura.
"Ehi, era ora! Non sai le idee che mi sono venute!"
Alessandro entra in macchina e parte.
"Dimmi un po."
"No... ancora non ho bene le idee chiare."
"Ma come, te ne sono venute un sacco ma confuse?!"
"Uffa... e non rompere. Quando sarà il momento te lo dirò."
Niki mette i piedi sul cruscotto. Ma basta che Alessandro la guardi un attimo che subito li tira giù.
"Ok. Però facciamo così: se la mia idea ti piace, cioè, se alla fine usi la mia idea, allora mi spetta tutto un giorno che giriamo con la tua macchina coi miei piedi sul cruscotto, ok? Allora affare fatto?"
"Ok."
"No, prometti."
"Che cosa?"
"Quello che ho appena detto..."
"Ma niente di più, eh... Ok. Io voglio sapere bene su cosa prometto. Perché se prometto poi mi piace mantenere... Ok?"
"Ok. Ma sei pesante, eh."
"No, è questione di voler mantenere."
"Ok, allora solo una giornata con i piedi sul cruscotto."
"Allora va bene..." Alessandro sorride. "Promesso."
Niki sporge la mano verso di lui. Alessandro gliela prende e la stringe.
"Allora, cosa hai fatto lassù?"
"Niente, te l'ho detto, una commissione per un mio amico."
Niki raccoglie i capelli e ci infila la penna dentro, trattenendoli così.
"Il tuo amico vuole sapere se la sua donna lo tradisce."
Alessandro la guarda sbalordito.
"Ehi, come fai a sapere..."
"C'era scritto "Tony Costa investigatore privato" su quel citofono. Non era poi così difficile, eh..."
"Ti avevo detto di restare in macchina."
"E io ti avevo chiesto di dirmi che cosa facevi."
Alessandro continua a guidare.
"Be, non mi va di parlare di questa storia."
"Ok, allora ne parlo io. Ma cosa c'è di peggio di iroler sapere una cosa se uno non te la vuole raccontare, giusto? Per esempio: tu hai detto che ti sei lasciato con la tua ragazza, no?"
"Non mi va di parlare neanche di questa storia."
"Ok, parlo io anche di questo, allora. Ecco, tu per esempio. Vorresti sapere se lei ti ha tradito?"
Alessandro pensa: ma che succede? Adesso tutti si sono fissati con la mia storia? Ma Niki lo travolge di nuovo.
"Non è peggio? Cioè, è stata magari una bella storia, che bisogno c'è di starci male. Cioè, io per esempio mi sono lasciata col mio ragazzo, no? E allora, quello che è stato è stato. Basta, non c'è niente da sapere. E stato bello. Ma è stato... non è più facile così? Ma magari sapere che ti ha tradito ti fa stare meglio. A che serve però? Che vuoi, una giustificazione per stare meglio? Hai bisogno di un altro in mezzo per stare senza di lei? Io credo che è importante quello che si prova. Certo, se non è
finita per te... allora quello è un altro discorso. Allora hai voglia a star male..." Niki lo guarda curiosa. "Allora?"
"Allora che?"
"Be, sì, insomma, ci stai ancora male?"