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"Io voglio trovare il tempo per insegnare a guidare ai miei figli..."
Niki lo guarda e alza le spalle.
"Certo, intanto lo hai trovato per me. E questo è bello..." Poi Niki gli sorride. "E io invece ti tengo in allenamento per quando arriveranno i tuoi figli."
"Ah, certo."
Alessandro la guarda. Poi pensa tra sé. Già... ma chissà quando. Mi piacerebbe avere un bambino. Che ci vuole... Mi manca solo la persona con cui farlo. Elena se n'è andata. Gli prende una certa tristezza. E sto qui con una che è come se fosse una bambina mezza cresciuta e che in più mi ha costretto ad adottarla. Mah! Niki mette la freccia e posteggia.
"E che fai? Non continuiamo la lezione?"
"No, siamo arrivati." Niki si leva la cintura e scende.
"Ma dove?" anche Alessandro scende dalla macchina. "Hai un'altra gara?"
"No, sono le otto e mezza e ho fame. Aspetta che avviso i miei." Compone veloce un numero. "Pronto, mamma... Sì, ho studiato a casa di un'amica... Lo so. Stava un po giù e le ho fatto compagnia... No. No, non la conosci." Niki sorride ad Alessandro. "Ora andiamo a mangiare una cosa... Sì, se mi cerchi, che non prende il telefonino, siamo allo Zen Sushi a via degli Scipioni... Sì... Eh. Chiama le Pagine Gialle, lo trovi, oppure passi se è urgente. E no. Siamo venute qui a mangiare, aveva fame, ha insistito... Ha deciso che offre lei. Sì. E no, vuole pagare lei. È fatta così! No, non la conosci ma presto te la presento. Ok, sì. Studiamo ancora un po e poi vengo a casa, torno presto, dai. Promesso. No, promesso, presto sul serio. Ciao, un bacio e saluta papa." Niki chiude il telefono. "Ho detto che paghi tu, così lei ci crede che sto con un'amica che sta veramente male, che mi obbliga ad andare a cena con
lei e le ho dato l'indirizzo del ristorante perché la rassicura, sai..."
"Ah, ho capito, e invece?"
"E invece è uguale, offri tu e spero che ti diverti. Scusa, eh? Ma io ti consegno il logo disegnato con tanto di idea mica per niente."
Proprio in quel momento squilla di nuovo il telefonino di Niki.
"Uffa, è coperto... E ora chi è?" Decide di rispondere. "Pronto."
"Ehi, ma dove sei?"
Niki si gira verso Alessandro. "È Olly. Cavoli, la dovevo chiamare..."
"Noi siamo al piazzale per il Bbc. Avevi detto che stasera venivi... e forse addirittura lo facevi."
"Mentivo..."
"Va be, ma vieni lo stesso!"
"Ma sul serio siete lì?"
"Sì!"
"Anche stasera? Ma non vi annoiate?"
"No. Non ci annoiamo. È fichissimo, c'è il tuo ex che sta facendo i numeri a quattro. E mezzo ubriaco e ti cerca come un pazzo. Mi ha chiesto come mai non sei qui con le Onde!"
"Perché sto qua con uno fichissimo..."
"Cosa? Chi è? Raccontami ora e subito tutto!" Poi Olly sorride dall'altra parte del telefonino. "Ah, ho capito... Non è vero niente, mi stai mentendo, vero?"
"No, lo sai che non dico bugie."
"E se ti becca Fabio?"
"E che m'importa, ci siamo mollati proprio perché non mi faceva uscire neanche con voi. E ora? Mi dovrei preoccupare adesso che non ci sto più? Non se ne parla proprio. Guarda, Olly, io adesso spengo. Di a Fabio che andavo a dormire, che tanto non ha il coraggio di chiamare a casa dai miei, e domani ti racconto tutto..."
"No, no, aspetta, aspetta, Niki, aspetta..."
Troppo tardi. Niki ha chiuso. Poi guarda Alessandro che è
:ora sconvolto. "Io ho spento il mio. Perché non spegni il
'? Così ci regaliamo una serata tranquilla per finire bene que
giornata."
Niki sorride ed entra per prima nel locale. Ales
dro
prende il suo telefonino. Lo guarda per un attimo. Deci
•e
di non aspettare, almeno per stasera, l'eventuale telefonata
Elena. Quest'idea già gli da un certo piacere. E così lo spe
ì
e soddisfatto se lo mette in tasca. Ed entra con uno strano
iso di nuova libertà nel ristorante. Dopo poco si trovano così
nangiare. A ridere. A scherzare, come una di quelle tante
spie felici di stare insieme, quelle che sognano, che hanno
:ora tutto da scoprire, quelle che hanno un po paura e un
' no... Come quella sensazione strana che si prova quando si
in spiaggia e fa caldo. All'improvviso si ha voglia di fare il
gno. Allora ci si alza dall'asciugamano. Ci si avvicina all'ac
a.