143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 77

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Un secondo dopo arriva la risposta.

"Veramente io sono già qui. È che quella del centralino ha detto che non vuoi essere disturbato..."

Alessandro non ci crede. Corre verso la porta e la apre di botto, esce in corridoio e improvvisamente la vede. Niki è seduta tutta composta sul divano della sala d'attesa. Ha una giacca blu scura, una gonna a strisce colorate, le calze leggere celesti e le scarpe alte, da pugile, Adidas blu scure. Ha i capelli raccolti in due ciuffi e gli sorride con una cartellina dei disegni sotto il braccio, rossa. Niki gliela indica e gli fa l'occhietto. C'è scritto sopra "Le idee di Alex".

Alessandro le corre incontro. Poi si ricorda e rallenta, sicuro|

e tranquillo. Sempre padrone della situazione.I

"Ciao, Niki, che bella sorpresa! Ma come mi hai trovato, come hai fatto ad arrivare qui?"

Niki si alza dal divano, si mette la mano in tasca e tira fuori il suo bigliettino da visita.

"Con questo. Me lo hai dato tu quando mi sei venuto addosso. E c'è l'indirizzo del tuo ufficio... Non bisogna poi essere dei grandi geni."

Alessandro la prende sottobraccio. "Hai ragione. Scusa. Vieni, che ti presento la mia squadra."

"Certo, forte..."

Cammina lungo il corridoio mentre alcuni colleghi che passano la guardano curiosi, se non altro per com'è vestita. E, soprattutto, per quanto è bella.

"Ehi!"

"Che c'è?"

"Ma non mi dai un bacio?"

Alessandro le da veloce un bacio sulla guancia.

"Ma non ti ho chiesto un bacetto..."

Alessandro sorride e le dice piano "Qui lavoro... Non posso regalarmi nulla".

Niki gli sorride. "Ok, faccio la seria. Siamo una squadretta, no?"

Alessandro la guarda. È felice che sia venuta. Non si è dimenticata. È forte questa ragazza. "Sì, una bella squadretta..." Poi si mette da parte facendola entrare nel suo ufficio.

"Vieni, che ti presento gli altri" e chiude la porta alle loro spalle. "Allora, ragazzi, lei è Niki. Niki, Giorgia, Michela, Dario e Andrea."

Tutti le sorridono più o meno incuriositi da quella giovanis[;sima ragazza, molto carina, estrosa nel vestirsi e soprattutto con

|una cartellina sotto il braccio.

f"Loro sono il mio team." Lo dice in modo fiero, di nuovo

jjpadrone della situazione anche se manca appena un quarto

Id'ora alla riunione col capo e non ha assolutamente uno strac

ìciò

di idea. Almeno finora. Prima dell'arrivo di Niki. Dario,

J-scettico e nello stesso tempo curioso, si avvicina.

"E lei chi è? Un'altra new entry?"

Alessandro perde improvvisamente la sua sicurezza. E anche la tranquillità. Insomma, perde il controllo della situazione.

"Be, no... Lei è... Be, lei è... Lei..." La fissa, li guarda, cercando in qualche modo un suggerimento, un appiglio, un'indicazione qualsiasi da chiunque. "Be, lei è, be, sì, insomma avete capito, lei è..."

"Io sono Niki. Una ragazza qualsiasi. Una che ha ascoltato le idee di Alex e siccome si doveva sdebitare..." guarda Alessandro sorridendo, "e siccome sa disegnare, ha cercato di metterle su carta, come lui le aveva chiesto." Niki poggia la cartella sul tavolo. "Alex, ho cercato di renderle come meglio potevo, ho messo i colori e la passione che ho sentito nelle tue parole, quando mi raccontavi cosa dovesse essere LaLuna. Spero solo di non deluderti." E sembra quasi sul serio innocente mentre lo dice, e sognante, e ingenua. E ragazzina. Tanto. Alessandro si ricorda per un attimo dei gelsomini. E un leggero rossore, un colore d'imbarazzo. E subito cancella quel ricordo.

"Bene! Allora vediamo cos'è venuto fuori da quelle idee sparate alla rinfusa... in quel pomeriggio di sole..." Mette le mani avanti, non sa proprio cosa aspettarsi. Poi lentamente apre la cartellina.

Giorgia, Michela e Dario si sporgono in avanti. Curiosi, eccitati, divertiti. Anche Alessandro prova la stessa sensazione. Solo più confusa, più forte, gli manca quasi il respiro. Non ci credo. Sul foglio c'è una ragazza disegnata in maniera perfetta, colorata, vivace, forte, espressiva, nuova... È seduta su una luna al centro del foglio. La luna ha le due punte rivolte in su, è capovolta, e la ragazza ci è seduta sopra. Dalle punte partono due cime fatte di corda che si perdono più su, tra le nuvole. È un'altalena. La luna è un'altalena tra le nuvole di una notte stellata. Un blu intenso tutto intorno e la luna è di un celeste acceso, colorato cen un po di porporina, lucicca spavalda in quel cielo blu. La ragazza ha i ciuffetti ed è vestita un po come Niki. Tutti sono senza parole. Andrea Soldini è il primo a sorridere, poi a seguire Dario, Giorgia, perfino Michela, malgrado

quel disegno non sia il suo. Solo Alessandro non sorride. GÌ: viene quasi da svenire per quanto è felice e per quanto gli piace quell'idea. Fa un respiro lungo, lunghissimo, sereno, tranquillo. Per non perdere il controllo della situazione. Ma stavolta proprio non ce la fa.

"Cazzo, ma è bellissimo!" E tutti sono subito d'accordo. "Sì, sul serio, è veramente forte."

Michela tocca leggera il foglio. "È lavorato con il pantone, no?"

Giorgia immagina il logo da metterci. Dario e Andrea Soldini si guardano sorridendo, per la prima volta d'accordo su qualcosa da quando si sono conosciuti. È veramente un'idea forte. Nuova. E sorprendente, pensa Alessandro. Almeno per me. Non me lo sarei mai aspettato. E improvvisamente tutta la giornata precedente assume un altro significato. Quel tempo che si è regalato per forza, quasi costretto, lo ha appena ripagato. E con gli interessi.

"Be, Niki, è il più bel regalo che mi potessi fare" e l'abbraccia felice, la stringe alle spalle. "Brava. Hai fatto veramente un lavoro splendido."

"Ma Alex..." Niki lo guarda sorridendo, leggermente timida, "io non ho fatto niente. Hai fatto tutto tu ! Io ho realizzato solo l'esecutivo di ciò che vedevi, delle parole che mi hai detto... Come dicevi? Il definitivo, no?"

Alessandro lascia cadere le braccia lungo il corpo. Cavoli. Usa pure i termini giusti, l'esecutivo... Ma da dove arriva la ragazza dei gelsomini? Da LaLuna?

"Ok, ragazzi" Alessandro si siede sulla poltrona in pelle lasciandosi finalmente andare, scaricando del tutto la tensione accumulata, "mi sembra che siamo veramente a buon punto..."

Andrea Soldini lo guarda perplesso. "A buon punto? Siamo a cavallo!"

"Eh sì" Alessandro guarda Niki, "è proprio il caso di dirlo. Di cognome lei fa Cavalli."

Michela le da la mano. "Be, complimenti sul serio. Questo non è un disegno, è un quadro..."

"Grazie!" Niki li guarda tutti e sorride, contenta del risultato, d'avergli dato una mano. Poi mette da parte il disegno della ragazza sull'altalena della luna. Sotto c'è un foglio completamente bianco ma di un bianco leggero, come una velina increspata. "E poi ho fatto anche quell'altra idea che avevi avuto." Guarda Alessandro alzando il sopracciglio. "Te la ricordi, vero?"

Alessandro la guarda, ma non sa proprio di cosa stia parlando. Tutti gli altri si voltano verso di lui, in attesa di una risposta. Alessandro fa finta di pensare.

"Mah... certo, credo d'aver capito. Ma in realtà io dicevo così, per dire, sì insomma, mi sembrava buffa e strana, una cosa così, ecco, divertente..."

Guarda tutti gli altri cercando un po di sminuire la prossima idea, anche perché non sa assolutamente di che cosa si tratti. Poi Alessandro torna serio. S'irrigidisce. Cosa ci sarà sotto quel foglio bianco? Fa un'espressione curiosa come un bambino che ha già dimenticato il gioco precedente e ora, come impazzito, vuole solo scartare il prossimo regalo. Niki sorride. Non ci sono problemi. Sarà lei a dare a quel bambino quello che vuole. E allora come un'elegante, giovane torera, Niki sfila di lato quella bianca velina.

"Ole!"