143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 79

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Alessandro la guarda.

"Che splendide idee hai, ragazza dei gelsomini..."

"Che splendide idee abbiamo... Siamo una squadretta, no? E dobbiamo sempre saperci regalare del tempo."

"Vero."

"E non essere distratti."

"Verissimo."

"Voglio vedere se è verissimo." Niki si sporge verso di lui e di colpo gli copre gli occhi con tutte e due le mani. Alessandro quasi sbanda.

"Ehi, ma che fai!" rallenta e accosta fermandosi, senza vedere. "Stavo per andare a sbattere!"

"Capirai, botta più, botta meno."

"L'abbiamo già detto."

"Allora?" Niki gli tiene sempre le mani sugli occhi.

"Allora cosa?"

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"Vediamo se non eri distratto. Come sono vestita?"|

Alessandro fa un sospiro. "Allora, giacca blu, gonna a righe.|

Calze buffe."

w "Di che colore?"

"Celesti."

"E poi?"

"Poi scarpe Adidas blu scuro da pugile."

"Nient'altro?"

"Nient'altro."

Niki libera gli occhi di Alessandro che li chiude e li riapre, ritrovando la vista.

"E allora? Come sono andato?"

"Benino."

"Cosa ho sbagliato?"

"Non hai detto che sono senza reggisene"

Alessandro la guarda un po meglio. Socchiude quasi gli occhi, guardando dentro la sua giacca.

"Senza reggiseno? Impossibile! Ma allora il surf è davvero miracoloso ! "

Niki gli da una botta e ride. "Cretino ! "

E vanno via così, regalandosi un altro po di tempo. Vanno a mangiare qualcosa all'Insalata ricca. Poi una passeggiata in centro. Un caffè al Sant'Eustachio e, perché no, una mostra fotografica in un piccolo museo del Quirinale. Salgado. Bellissima. Foto in bianco e nero. Africa. Bambini. Animali. Povertà e ricchezza di una natura sconfinata. Alessandro e Niki si perdono e si raggiungono di foto in foto, leggendo i commenti dietro immobili momenti, fermati in quell'attimo, che durano per sempre. Tempo. Niki improvvisamente guarda l'orologio.

"Cavoli, ma io ho la partita!" e lo trascina fuori verso chissà quale altro appuntamento.

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IQuarantaquattro

Diletta fa tre passi, salta al momento giusto e schiaccia la palla con forza e violenza. Determinata. Poi si riaggiusta un po e torna dietro all'ultima della fila. L'allenatore lancia un'altra palla.

"Forza, ragazze, forza! Ancora, su così, ancora... Forza che tra poco s'inizia..."

Un'altra ragazza prende la rincorsa e salta schiacciando, ma con meno convinzione.

"Più decisa! Dai ragazze, che la prossima settimana c'è la finale."

L'allenatore raccoglie un'altra palla e la lancia in alto. E un'altra ragazza salta. E schiaccia. E rimbombi. E altre palle schiacciate che rimbalzano sul linoleum in quella grande palestra. E grida di giovani ragazze, e altri echi lontani dentro quella grande palla, di tante piccole palle, e sapori diversi di leggero sudore, di calda fatica, di sana sportività.

Diletta raggiunge Erica e Olly, sedute sugli spalti lì vicini.

"Oh, ma Niki ancora non si vede? Ma che combina, è fuori? Senza di lei, siamo finite."

Poi si gira a guardare l'allenatore. "Cavoli, Pierangelo è nero." Olly si infila una gomma in bocca e comincia a masticare. "E ti credo... quello è cotto di Niki, sarà geloso."

"Ma che dici! Tu stai in fissa, vedi sesso ovunque."

Olly mastica a bocca aperta. "No, sei tu che dormi... Che ti credi? Dove sarà ora Niki! Ha trovato uno che le tira un sacco... Ed è lì che si allenai"

Diletta prende la palla che ha tra le mani e schiaccia morbida verso Olly colpendola. Olly si lascia cadere all'indietro e poggia le mani per terra.

"Ahia!"

"E ringrazia che non ho schiacciato come si deve, che ti cancellavo..."

Proprio in quel momento l'allenatore lancia una palla verso un'altra ragazza. Poi la vede entrare dal fondo. L'allenatore si mette le mani sui fianchi.

"E meno male, Niki! Ti sembra questa l'ora?"

Niki arriva trafelata con la sacca sulle spalle e Alessandro che la segue.