143382.fb2 Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 80

Scusa ma ti chiamo amore - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 80

"Ha ragione, scusi, prof ! Vado a cambiarmi e arrivo." Passa la sua borsa con i libri, qualche trucco e tutto il resto ad Alessandro. "Ehi, me la tieni tu?"

"Certo" poi si leva dalla giacca telefonino e portafoglio e infila anche quelli nella borsa.

Niki vede Olly ed Erica sugli spalti. Le saluta da lontano. Le due amiche ricambiano e naturalmente continuano a fissare Niki e Alessandro curiose. Poi Olly si gira verso Erica.

"È lui... Non ci posso credere. Allora tutto quello che ci ha raccontato è vero!"

Erica scuote la testa.

"Sono senza parole... Ma... è grande!"

Olly sorride. "Se è vero quello che ci ha raccontato... è grande in tutti i sensi."

"Olly!"

"Dicevo che è grande nel senso che uno che ti fa stare così bene come ha detto lei... Be non c'è niente da fare, è un grande."

"Oh, ma che ti importa... E poi parli tu. Secondo me Giorgio, per come si comporta, ha più anni di lui."

Alessandro si è accorto dello stupore delle amiche di Niki.

"Ma da quant'è che non ti vedevano? Ti fissano in un modo..."

"Da stamattina a scuola. Vedi... quella lì con la maglietta rossa" indicando Olly, "è la disegnatrice!"

"Ah, quella bravissima!"

"Sì, comunque ora devo scappare a cambiarmi, poi ti dico... INon parlano di me. Ma di te. È che mi hanno torturata, ho dovuto

|dire tutto... Be, io scappo, ci vediamo dopo."

INiki prende la sacca e s'infila veloce negli spogliatoi.

f"Ti hanno torturata? Hai dovuto dire tutto... Ma tutto

jjcosa?"

fMa Niki ormai è lontana e non può sentirlo.

Alessandro prende la sua roba e raggiunge le due ragazze. È un po imbarazzato. In qualche modo gli sembra proprio di essere, come dire, "fuori tempo".

"Salve, io sono Alessandro."

"Ciao, io sono Olly, lei è Erica e quella laggiù che gioca..." e la indica in mezzo al campo, "... quella alta, fisicata, è l'altra amica di Niki, Diletta. Quello, invece è il nostro prof e anche allenatore. A noi c'ha messo come riserve. Non ci alleniamo neanche perché ci ha messo in punizione."

"E com'è, bravo?" Alessandro supera quel primo imbarazzo e si siede vicino a loro. Erica gli sorride. "Bravissimo. L'altro anno con lui siamo arrivate seconde, quest'anno speriamo proprio di vincere."

"Sì" Olly si appoggia allo schienale e allunga le gambe sul sedile davanti, "ma anche se vincesse il campionato, a quello lì gli interesserebbe solo stare al posto tuo!"

Erica le da una gomitata. Alessandro le guarda curioso.

"Cioè? Gli piace lavorare nel campo della pubblicità?" Olly guarda Erica.

"Diciamo che gli piacerebbe fare certe pubblicità..."

"Sì e certo, perché lui considera solo il risultato finale" dice Alessandro, " ma in realtà dietro c'è tutto un lavoro di riunioni interminabili. Di fatica... Creatività. A volte si lavora anche tutta la notte."

"E certo..." Olly ride e guarda Erica, "a volte si lavora tutta la notte... ma è un fatica piacevole, no?"

Alessandro non capisce di cosa stiano parlando.

"Tu, per esempio, sei stata bravissima a fare quei due disegni." Alessandro guarda Olly. "Sei stata tu, vero?"

Olly annuisce.

"E quanto ci hai messo?"

"Mah, l'ora di matematica e poi un'altra ora dopo ricreazione."

"Cioè, in sole due ore? Veramente eccezionale allora."

"Ma che, non ci vuole nulla, è solo una cosa che mi piace molto..."

Alessandro si sistema meglio a sedere e incrocia le braccia tra le gambe. "Senti, Olly, non so proprio come dirti grazie, tu e Niki mi avete tolto da un sacco di casini. Vorrei sdebitarmi. Che posso fare per te?"

"Oh" Olly guarda Erica e alza il sopracciglio, "be, a me andrebbe bene una di quelle interminabili riunioni notturne... ma non credo che Niki sarebbe molto d'accordo!" Proprio in quel momento Niki esce dagli spogliatoi. Indossa una maglietta bianca coi bordini blu e sopra la scritta "Mamiani", il nome della scuola. Sotto porta un paio di pantaloncini blu aderentissimi, e calzettoni grossi alti, con strisce bianche e blu. Niki fa segno ad Alessandro di raggiungerla. "Porta la borsa!" Alessandro si alza, sorride a Olly ed Erica, "Scusatemi" e la raggiunge. "Tieni!" Niki fruga velocemente dentro e trova l'elastico che cercava.

"Ehi, stai benissimo così. Già ti vedo sul campo."

Niki gli sorride. "Sono alzatrice io..." e si raccoglie veloce i capelli.

"Ma che mi dicevi, prima? Che ti hanno torturato? Che hai dovuto parlare?"

"Sì, gli ho dovuto raccontare di ieri sera... E già che c'ero ho mentito."

"Cioè?"

"Gli ho raccontato alcuni particolari, insomma cose che non abbiamo ancora fatto, gli sono piaciute un casino. Hai presente settimane e /? Be, ecco, in confronto a quello che mi hai fatto tu è un film noioso..."

"Ma Niki!" ITroppo tardi, Niki corre e raggiunge la squadra che subito si

dispone in campo.

"

Allora, forza..." L'allenatore prende la palla e la passa a Diletta. "Parti tu, dai, che finalmente possiamo iniziare, la principessa si è degnata d'arrivare..." e supera Niki guardandola male. L'allenatore va a sedersi in panchina, mentre Niki gli fa di nascosto una linguaccia facendo ridere le sue compagne vicine. Subito dopo decidono qualche schema e iniziano a giocare.

Alessandro ha finalmente capito quel che Niki ha raccontato alle amiche e dunque ricollega in un attimo cosa intendevano con "quelle interminabili riunioni" Decide di non tornare sugli spalti e di vedersi la partita da là. Cioè, non ci posso credere... Mi ha fatto passare per un maniaco. Poi la guarda meglio. Scuote la testa. Niki si piega in avanti per sistemarsi i calzettoni. I suoi calzoncini blu aderenti si tendono ancora di più. Alessandro ha un leggero brivido. Per un attimo gli sembra di sentire il profumo dei gelsomini. E così cerca di distrarsi. Pensa ai disegni. A Leonardo. Ai suoi collaboratori. Alla sfida. Al giovane direttore creativo. A Lugano scampata. Meglio di una doccia fredda. Ahhh... Va meglio, sì. Proprio in quel momento squilla il suo telefonino. È Enrico. Alessandro sorride. Lo apre. "Tutto fatto." "Ma cosa?"