143382.fb2
"Ottima strategia..."
Leonardo continua. "Vi dico solo questo: ieri, prima di tirar fuori questi due disegni, era in piena full immersion tra la gente. Ha passato tutto l'altro ieri a Fregene, nelle vecchie baracche, tra i nuovi giovani, le loro tendenze, i loro sapori, le loro voglie. Mai credersi intelligenti e tanto meno superiori, Alessandro in questo è perfetto. Si nutre del popolo, delle persone, cammina nell'ombra accanto a loro. È un vampiro di emozioni e sentimenti, un Dracula di tentazioni..." Poi Leonardo guarda l'orologio. "Mi aveva detto che stamattina portava il logo. Ci lavorava tutta la notte. Pensate, ha preso apposta delle nuove disegnatrici per fare dei lettering che ci sorprendano."
Il presidente poggia la tazzina del caffè. "E soprattutto, che sorprendano i giapponesi."
Leonardo sorride. "Sì, certo."
Proprio in quel momento suona l'interfono. La voce della segretaria annuncia "Mi scusi dottore, è arrivato il dottor Belli".
L
Leonardo preme il tasto. "Prego, lo faccia entrare." Poi si alza e va verso la porta. La apre, poi rivolto agli altri "Signori, il principe delle periferie...".
Alessandro entra tranquillo. "Buongiorno a tutti."
Con il sorriso di chi la sa lunga ma non la vuoi far pesare. Insomma, di chi almeno una cosa la sa e con assoluta certezza. Non andrà a Lugano.
"Ecco il lavoro di stanotte." Poggia la cartellina bianca sul tavolo, al centro della riunione. "Il logo di Alex." Per fortuna la pinna dello squalo sta sotto. Niki gli ha spiegato che lo squalo è la firma di Olly, disegnatrice e soprattutto la famelica "squala" mangiatrice di uomini. Prima di diventare "Onda". Ma questa è un'altra storia. Alessandro piano piano apre la cartellina. Dalle poltrone in pelle s'alzano tutti i dirigenti, uno dopo l'altro, perfino il presidente. In quel momento il logo di Alessandro splende in tutta la sua nitidezza al centro del tavolo. Quelle stesse parole che la sera prima Niki avrebbe tanto voluto sentirsi dire. Quello che tante ragazze vorrebbero sentirsi dire. Soprattutto se per qualcuno si sentono "LaLuna". Leonardo prende in mano il disegno. Sorride. Poi lo legge ad alta voce. "Non chiedere "LaLuna"... Prendila!"
Improvvisamente silenzio in sala. Quasi religioso. Tutti si guardano in faccia. Ognuno lo vorrebbe dire, ma c'è sempre qualche timore a essere il primo a parlare. L'indecisione insomma di non essere perfettamente in linea con l'ultima scelta. Quella del presidente. Solo lui può realmente permettersi questa libertà. E il presidente si alza in piedi. Guarda Alessandro. Poi guarda Leonardo. Poi guarda di nuovo Alessandro. E sorride. E dice quello che tutti avrebbero tanto voluto dire.
"È perfetto. Nuovo e sorprendente." E tutti esplodono in un applauso. "Bene!" Leonardo abbraccia per le spalle Alessandro. Tutti si alzano e vanno a congratularsi con lui. Chi gli stringe la mano, chi gli da una pacca, chi sorride e fa l'occhietto. "Bravo, bravo, bravo sul serio."
Uno dei dirigenti più giovani prende i due disegni e il logo, si mette la cartellina sotto il braccio e si dirige velocemente
verso l'uscita dell'ufficio. "Vado subito a montarli sui due dise gni e proviamo una stampa per ognuno e poi li spediamo in Giappone."
"Bene, vai subito."
Alessandro accetta quel caffè che qualcuno gli ha offerto. "Grazie." Quando hai successo gli amici ti sembrano troppi. Quando invece fallisci se ti rimane un amico è pure troppo. Anche Leonardo beve il suo caffè. È stato il direttore a pren derlo per tutti e due.
"E ora non ci resta che aspettare due settimane."
"Ma come? Non glielo spediamo via Internet?"
Leonardo gli da una pacca. "Hai sempre voglia di prendermi in giro, eh? Principe delle periferie. Due settimane è il tempo che ci mettono loro con tutto lo staff dirigenziale riunito, affi dandosi a non so quale indagine di mercato, magari diversa da quella che hai fatto tu ieri per trovare questa ottima soluzione..."
Alessandro sorride. "Ah, certo."
"E quindi non ci resta che aspettare." Alessandro finisce il caffè e poi si dirige verso l'uscita. Tutti lo salutano con un sor riso facendogli ancora molti complimenti. Lui invece ha un unico pensiero. Andare a riposare. A festeggiare. Ed esce in corridoio e quasi salta su se stesso e sbatte i piedi insieme, late ralmente, con quel grande piacere di poter esprimere la propria felicità. Proprio in quel momento incontra Marcello, il suo gio vane concorrente. E lo saluta con un sorriso e gli fa l'occhietto. Poi si ferma. Indeciso e perplesso. Ma decide di provarci. E allunga la mano verso di lui.
"Alla prossima..." Alessandro rimane così, in attesa. Cosa farà? La stringerà? Si allontanerà senza parlare? Farà finta di darmi la mano e invece mi darà uno schiaffo? Marcello aspetta un bel po. Anche lui starà facendo del training autogeno. Stare sereno e tranquillo, tranquillo e sereno. E ci riesce. Marcello sorride. Poi allunga la mano verso Alessandro e la stringe. "Certo, alla prossima." Alessandro lo saluta e si allontana ora più tranquillo. E soprattutto, definitivamente vincitore. Questi sono i veri successi.
Cinquantatré
E via. Senza tempo festeggiare. Casa. Tranquilli. Una cosa da dire. Una cosa da bere. Una risata. Per un attimo non avere paura di nulla. Spegnere il telefonino. E perdersi senza fretta.
"M'è piaciuto da morire questo film, dai, dove c'è quella ragazzina che ha fatto Leon..."
"Ma allora è un film per ragazzi."
"Ma perché ti dai del vecchio? E poi ora anche lei è cresciuta."
"Aspetta, aspetta, cerco su Google." Alessandro va al computer lì vicino.
"Ecco è lei. La vedi? Natalie Portman. E il film è Closer..."
"Fai vedere..."
Niki si siede sulle sue gambe e si appoggia a lui, premendo un po. Ride, mentre cerca di navigare. Avanti. Indietro. Apre un'altra pagina. Una nuova ricerca.
"Ecco! C'è pure la colonna sonora. È bellissima. Aspetta che scarico il preview..."
Alessandro la guarda. È bellissima, piccola bambina divertita che corre su e giù con la freccetta e con il suo entusiasmo. Chiude gli occhi e ne respira per un attimo i capelli. E il suo sorriso. E non pensare ad altro. E questo lo preoccupa. Niki gira un po il viso verso di lui.
"Ehi, ma che fai? Stai dormendo?"
"Ma che!"
"Avevi gli occhi chiusi! Va be, guarda qui... Eccole, ce ne
sono varie... The Blower's Daughter e Colà Water sono quelle di Damien Rice, ma poi ci sono anche queste fichissime, Smack My Bitch Up dei Prodigy, tosta questa, eh? E poi queste altre due che però non conosco, How Soon Is Now e Come Closer. Sentiamo questa..." Niki clicca sulla freccetta... la canzone parte. "... Come on closer, I wanna show you what l'd like to do..."
"Bella, eh? Qui dice..."
"No, no, Alex, fai fare a me. Lo so che sai l'inglese. Ma almeno così mi preparo per gli esami. La mia prof dice che ho una buona pronuncia ma non capisco bene i significati."
Niki chiude gli occhi e ascolta attentamente... "You sit back now, just relax now, FU take care of you..." Poi clicca di nuovo sul lettore virtuale e la rimanda all'inizio. "Aspetta, eh?! Questa non vale. Ecco" e la riascolta. E questa volta non ha dubbi.
"Vieni più vicino, voglio farti vedere cosa mi piacerebbe fare... Siediti di schiena, ora rilassati, mi prenderò cura di te... ho un dubbio su quel back..." ne rimanda indietro un pezzette "Sì, dovrebbe essere così..." Il preview va avanti fino a "Hot temptations, sweet sensations infiltrating through, sweet sensations, hot temptations coming over you".
"Ti prego, ti prego, ti preghissimo, fammi riascoltare solo questo" e ride. "Ecco, se non altro posso dire di aver fatto lezione. Almeno un po ho studiato" e, mentre il lettore va in repeat, facendo riascoltare il primo minuto di quella canzone, Niki si alza e spegne le luci. Soli. In salotto. I divani in pelle bianca riflettono una lieve luce dall'esterno. Un'auto passa lontana, non si sente quel clacson, neppure il rumore del motore.
Niki apre la finestra del terrazzo. Lento respiro del vento. Poi si spoglia. Per un attimo Alessandro si preoccupa che ci sia quello del palazzo di fronte a guardare. A rubare con gli occhi cose non sue. Ma no. C'è l'amico buio. Il vestito di Niki scivola giù, leggero, lungo la pelle. Si accuccia ai suoi piedi, umile cortigiano. Niki lo scavalca con un passo lieve, piccolo. Si è tenuta le scarpe di corda, coi laccetti attorno alle caviglie. Non ha il reggiseno. Si avvicina ma resta in piedi davanti al divano.
"Mi baci?"
Alessandro si alza e le da un bacio leggero sulle labbra.
"Aspetta, voglio mettere una cosa."
Va verso la libreria, lasciandola un istante da sola. Con le gambe allargate, con la luna che la disegna come un'esile ragazza dai contorni di crema, con quel profumo leggero che viene via da lei.
Alessandro torna da Niki. È nudo anche lui. Le tira indietro i capelli con delicato amore. Niki chiude gli occhi. Una musica parte. Shes The One.
"Ti ricordi?"