143383.fb2 Scusa ma ti voglio sposare - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 106

Scusa ma ti voglio sposare - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 106

Cristina sembra un po'"perplessa. "Oh, ma dico davvero, eh, non pensare male! Ho una torta alla crema in frigo! Ne ho mangiata solo una fetta…"

Cristina sorride. "Ok, dai, va bene… basta che non facciamo troppo tardi…"

"Promesso. Guarda, giriamo qua e ci siamo quasi."

Centodieci

Niki è davanti allo specchio, ancora arrabbiata nera. "Non ci posso credere! Non ci posso credere!" Prende il telefonino e lo lancia contro l'armadio. Poi si siede al suo tavolo con le mani nei capelli che le cadono giù sul viso e comincia a piangere stanca, sfinita, esaurita. E proprio in quel momento dalla radio, dopo un po'"di pubblicità, parte la canzone She's the One. La loro canzone. Sua e di Alex quel giorno, quando si sono visti per la prima volta. Quell'incidente. E di nuovo le sembra tutto assurdo. Ma io ho vent'anni e sono qui a disperarmi per colpa della persona che sto per sposare, che preferisce andare a Milano a una riunione con degli americani sconosciuti piuttosto che passare la serata con me, ora che ne ho bisogno, che gliel'ho chiesto, che lo vorrei vicino come non mai. E lui che fa? Se ne frega, se ne va così, come se non ci fossero problemi, come se quello che gli ho detto non fosse importante.

Niki va alla radio e cambia stazione proprio mentre la canzone di Robbie Williams sta dicendo "When you said what you wanna say, and you know the way you wanna play, you'll be so high you'll be flying…". E ne mette un'altra."… e tu che sogni di fuggire via… di andare lontano lontano, andare lontano lontano…" Poster, Baglioni. Ecco. Ho bisogno proprio di questo ora, avrei bisogno di fuggire, di andarmene lontano, un anno in Inghilterra a studiare inglese senza telefonino, senza lasciare l'indirizzo a nessuno, puff, sparire, che bello sarebbe, come avrei bisogno di tutto questo. E si mette le mani con il palmo rovesciato sulla fronte, sugli occhi, e poi tira un lungo respiro cercando di rilassarsi. E un attimo dopo alla radio parte Jovanotti."… dolce fare niente, dolce rimandare, stare con i piedi penzoloni guardando il mondo girare, andare andare aspettare dolcemente l'ora di mangiare, guardare l'erba crescere e l'acqua evaporare, tranquillamente all'ombra di una fresca brezza farsi accarezzare, dare forma tonda a bolle di pensieri che scoppiano nell'aria non appena si fan troppo seri o troppo

pesi, starsene leggeri, trasformare le ore in mesi come foglia lungo il fiume dentro la corrente, dolcemente arresi, sììì, starsene così…" Niki sorride. Le è sempre piaciuta quella canzone, forse perché parla di ribellione e di indipendenza, di grandi spazi lontani. E proprio in quel momento sente un bip del telefono. Ecco, ti pareva. Si sente colpevole e siccome gli ho chiuso il telefono due volte ha pensato di scrivermi un sms. Ma se pensa di risolvere le cose così sta fresco. Niki prende il cellulare e apre il messaggio. Ma la vita è proprio così. Quando meno te l'aspetti, quando non ci pensavi più, quando non lo sai che è quello l'attimo giusto, qualcosa accade. Così, leggendo, arrossisce di colpo.

Centoundici

Olly balla in mezzo al corridoio. Sta bene. Le Onde sono sparpagliate qua e là. La festa in facoltà è riuscita molto bene, il dj è in gamba. Ormai è molto tardi. Sono venute un sacco di persone, qualcuna è fuori sul terrazzo a fumare o a bere. Olly si lascia andare, tiene il ritmo, sorride. Cerca di non pensare a Eddy, a quanto sia impossibile con il suo carattere. Eppure è capace anche di insegnarle la pazienza e a crederci davvero. E poi a Simone. A come l'ha salvata quel giorno, così, spontaneamente, mettendosi a lavorare con lei per quattr'ore filate. E a quella volta nel comprensorio di Chris, quando lo ha incontrato nel cortile. Chissà se l'ha capito. E ancora a Giampi. Non l'ha più cercato anche se ormai sa d'aver sbagliato con tutta quella sua gelosia. E la musica continua. E Olly si muove come fosse una danza tribale che libera la mente, che rilassa, senza bisogno di pasticche e aiuti esterni, senza artifici, solo lei e la canzone, Miles Away di Madonna, e la sua nuova felicità di ragazza che ha raggiunto un risultato importante, ha imparato una lezione e ha incontrato un amico. Un vero amico.

Gli studenti continuano a ballare in mezzo ai corridoi e ai saloni della facoltà. La musica è quella del momento, le migliori hit delle classifiche pop e disco. Erica fa il giro di una colonna e si nasconde.

"Ma che fai?" le chiede Olly.

"Shhh… non ci credo. È venuto!"

"Ma chi?"

"Lui!" e indica qualcuno col dito cercando di rimanere nascosta. Olly si sporge e guarda in giro. Ma non distingue nessuno di conosciuto in mezzo alla folla.

"Senti… io non vedo nessuno di particolare. Me lo dici? Sembri una di Distretto. Che è, segreto di Stato?"

Erica si sporge solo un po'. "Lo vedi quello alto, moro, strafigo, vestito troppo bene?"

Olly esce completamente da dietro la colonna e si mette in

punta di piedi per alzarsi al massimo. "No, ma che fai, così ti vede!"

"Ma chi mi vede? Nemmeno mi conosce!" e continua a guardare.

"Dai, guarda… lo vedi? Guarda guarda!"

Olly si sporge.

"Ma non così, non guardare!"

"Insomma devo guardare o non guardare? Comunque uno alto c'è… ma è vecchio!"

"Ma che vecchio! Non ha nemmeno quarantanni, è tipo Alex!"

Olly si gira e fissa Erica. "No, ma mica sarà… non me lo dire…"

"E non te lo dirò…"

"Ma è il tuo prof?"

Erica annuisce felice. "Sì! Lui! È venuto, capisci, è venuto! In aula c'aveva detto che non lo sapeva e invece è venuto!"

Olly lo riguarda. "A me non sembra "sto granché."

"Perché da quando sei single sei diventata acida! E non ti accorgi delle cose!"

"Mah. Sarà. Comunque che vuoi fare, stai nascosta lì dietro la colonna tutta la sera?"

Erica ci pensa su. "No… voglio andarci a parlare! Stasera mi sento in forma!"

"Ma perché, che vuoi fare, scusa?"

"Vado a ringraziarlo per il bel voto che m'ha dato all'esame!" E senza aggiungere altro esce da dietro la colonna e si butta in mezzo alla sala. Si fa spazio tra la calca e arriva davanti al professor Giannotti che si sta muovendo un po'"rigido, cercando di seguire il ritmo e spostandosi da un piede all'altro.

"Buonasera!"

Giannotti stringe un po'"gli occhi per mettere a fuoco. "Ah! Signorina, è lei. Come va? Si diverte?"

Erica balla meglio che può, cercando di muoversi sensuale e fluida. "Ma prof, dammi del tu! Siamo a una festa! In libertà! Mi chiamo Erica, ricordi?"

Il professore annuisce. "Sì, mi ricordo, hai fatto l'esame con me poco tempo fa e ora segui l'altro mio corso. Ti vedo sempre in prima fila, attenta a prendere appunti."

"È merito tuo! Sei così bravo!" e continua a ballargli davanti.

Dopo qualche minuto gli si avvicina all'orecchio. "Vuoi qualcosa da bere? Vado a prenderlo!"

Marco Giannotti la guarda. "Ma non prendere cose alcoliche…"

Erica sorride maliziosa. "Guarda, prof, che se beviamo un gin tonic va bene, no?" e si allontana senza lasciargli tempo di ribattere.

Olly da lontano osserva la scena. Scuote la testa e raggiunge Niki e Diletta che sono in un angolo a parlare.

"Ma lo sapete che Erica sta rimorchiando il professore?"

Diletta e Niki rimangono a bocca aperta. "Ma dove?"

Olly indica in mezzo alla sala. "Sta lì e balla con lui…"

"Ma che vuole fare?"

"Che ne so… ha detto che deve ringraziarlo per il voto d'esame, ma da come gli si muove davanti mi sa che andrà oltre…"

Intanto Erica si è fatta preparare dal baretto improvvisato due gin tonic e sta tornando in pista dal professore. Lo raggiunge. Gli porge uno dei due bicchieri. E lo invita con un gesto a brindare. Il professore la guarda stupito. Poi alza anche lui il bicchiere e ricambia il brindisi. Dopo alcuni minuti si allontanano dalla pista e si mettono a sedere su delle sedie di legno. Parlano. Scherzano. Giannotti è davvero divertente. Fa un sacco di battute ed Erica ride e lo ascolta ammirata.

"Comunque, signorina Erica, sei davvero forte… non me n'ero accorto…" e glielo dice avvicinandosi all'orecchio. Erica prova un leggero solletico. Si scosta un po'"e lo guarda. Gli sorride. Lui ricambia. E scatta qualcosa. Di nuovo. Indefinito. Diverso. Quello sguardo si prolunga. E poi poche parole. Lui che si alza, lei che lo segue. Olly da lontano la vede allontanarsi. Non è possibile. Ma se ne sta andando con lui… E avverte uno strano presentimento.