143383.fb2
Entrano in salotto.
"Ciao, Erica!" Diletta si avvicina e le dà un bacio. "Allora?"
"Eccoci qui."
Diletta si siede su uno sgabello alto vicino al bancone. "Ehi, certo che è proprio bella questa mansarda, l'hai arredata proprio con gusto."
Olly sorride. "Grazie. Sì, mi piace molto e poi ci si dorme bene, è silenziosa. Credo che ogni casa abbia una sua atmosfera, una particolare energia, non credete?"
"Sì, e questa com'è?"
Olly sorride. "Molto positiva. Ma secondo voi cosa ci vorrà dire Niki?"
"Mah… Per me vuole proporre a due di noi di farle da testimoni."
Erica spalanca gli occhi. "Due? Solo due? E perché non tutte e tre? Allora sono sicura che sono io l'esclusa!"
Olly è sorpresa. "E perché? Casomai sono io che resto fuori. L'ho cercata un sacco di volte e non mi ha mai richiamata."
"Anche a me. Ieri sera poi ho provato ed era staccata."
Diletta prende un biscotto. "Posso? Ho una fame."
"Sì sì, certo, anzi scusate. Volete qualcosa?"
Erica scuote la testa. "No no, io no, devo dimagrire, sono ingrassata di brutto."
"Ma che dici, stai benissimo!" Olly guarda Diletta. "Casomai è lei che ha messo su qualche chilo."
Diletta fa finta di niente, sorride e si nasconde invano dietro il biscotto che sta mangiando. "Io? Può essere. Ho sempre fame in questo periodo." Poi si mette a ridere. "Vorrà dire che devo fare un po'"di moto e cercare di recuperare!"
"Sì, ecco." Erica annuisce. "Con Filippo magari."
Diletta le fa una smorfia. "Rosicona. Che, è un periodo che non rimorchi?"
"Io? Ma se non so a chi dare i resti!"
Poi Diletta si rivolge a Olly. "Oh, comunque siamo d'accordo, vero?" mentre sistema sul tavolo i biscottini al burro e alle mandorle che ha portato.
"Boh…" fa Olly. "Mi fa ancora un po'"di rabbia."
"Sì, anche a me" dice Erica spegnendo l'acqua.
"Lo so, ragazze, ma siamo sempre le sue amiche. Ne abbiamo già parlato al telefono, dai, Niki quella volta all'atelier era stanca e stressata, come anche i giorni prima quando non ci rispondeva… Non ce l'ha con noi e non è che ci vuole meno bene… è solo che le è capitato qualcosa che non sa gestire."
"Sì, ma noi che c'entriamo? Volevamo solo aiutarla…" dice Olly mettendo il filtro con la tisana dentro il bollitore.
"Ma lo sa anche lei… solo che per un po'"ha perso lucidità. Ma non hai visto com'era stranita quel giorno. Ragazze, noi siamo le Onde. Nel bene e nel male. Non siamo perfette. Non possiamo sempre essere al meglio. E a ognuna di noi potrà capitare qualcosa di inaspettato… che ci spaventa e che sconvolge i nostri piani" e si sfiora la pancia, in un gesto che può capire solo lei. "Ma noi siamo le Onde. Ricordate? Sempre e comunque. Siamo quattro. E dobbiamo stare vicine anche quando una di noi si allontana un po'"o è
in difficoltà e magari lì per lì ci respinge e noi non capiamo. Tra amici si litiga anche, mica si va sempre e solo d'accordo. Sennò che amicizia è? Una recita. L'importante poi è chiarirsi, trovare il coraggio di buttare giù il muro di silenzio che a volte si crea. Qualcuno doveva fare il primo passo. Bene. Siamo state noi. E vedrete che tutto si sistemerà. Però dobbiamo ritrovare l'armonia… Dai, me lo promettete? Tanto poi dopo stiamo male se lasciamo le cose così…"
Erica e Olly si scambiano un'occhiata. "Guarda, Diletta, che noi vogliamo bene a Niki. La adoriamo e lo sai. Come adoriamo te. Ma la cosa che mi fa rabbia è proprio che Niki, sentendosi in difficoltà, si sia chiusa, non c'abbia più cercato… È lei che ci mette da parte. Va a New York, torna, decide di sposarsi, si isola, si fa aiutare dalle sorelle di Alex, a noi non ci fila neppure… E lei che non riesce a stare con noi… "
"Dai, Olly, non fare la dura… tanto non lo sei… anche a te dispiace che si sia isolata. E proprio questo ci deve far capire che forse sta male. Attaccarla non serve a nulla, ti pare? E poi, ripeto, noi siamo amiche. Punto e basta. E non lo siamo solo a parole. Tanto arriva, no? Sono quasi le quattro. E vedremo."
Dopo qualche minuto suona il citofono. Olly va ad aprire. Poi si gira verso le altre. "È lei."
E si sentono di colpo tese, emozionate, impaurite. Il cuore di Olly batte forte, come prima di una sfida o di una prova difficile. Diletta cammina nervosamente nella stanza. Erica continua a rigirare tra le mani un cucchiaino da tè. Parlarsi. Chiarirsi. Ricominciare. Come non era mai successo prima tra loro. Una piccola frattura che se non risanata in tempo rischia di diventare troppo grande. Un'amica a cui stare vicino, da proteggere, aiutare anche oltre quello che lei stessa può capire. E poi le frasi, tutte quelle frasi che negli anni hanno scritto nei loro diari, si sono dedicate a vicenda, per rinsaldare ogni volta di più il legame. Quel proverbio arabo… "Un amico è colui al quale puoi rivelare i contenuti del tuo cuore, ogni grano e granello, sapendo che le mani più gentili li passeranno al setaccio e che solo le cose di valore verranno conservate, tutto il resto verrà scartato con un soffio gentile." Quella frase di Gibran… "Amico mio, tu e io rimarremo estranei alla vita, e l'uno all'altro, e ognuno a se stesso, fino al giorno in cui tu parlerai e io ascolterò, ritenendo che la tua voce sia la mia voce; e quando starò zitto dinanzi a te pensando di star ritto dinanzi a uno specchio." E ancora Antoine de Saint- Exupéry… "Amico mio, accanto a te non ho nulla di cui scusarmi, nulla da cui difendermi,
nulla da dimostrare: trovo la pace… Al di là delle mie parole maldestre tu riesci a vedere in me semplicemente l'uomo." Ecco, ora è il momento di vedere semplicemente Niki. Al di là del fastidio.
Proprio in quel momento suonano alla porta. E Olly va ad aprire.
"Ciao…"
Niki l'abbraccia subito, cogliendola quasi di sorpresa. Olly lascia cadere giù le braccia, un po'"spiazzata da quel gesto. Diletta ed Erica si guardano. Erica storce la bocca, come a dire: mmm, c'è qualcosa che non mi convince. Poi anche le altre vanno ad abbracciarla. Diletta le sorride.
"Questo matrimonio ti ha rapito da tutto e tutti…"
Niki si stacca e annuisce. "Sì, è vero. Hai ragione."
Nelle sue parole però non si sente la consueta allegria, e le Onde naturalmente se ne accorgono subito. Niki chiude gli occhi per un attimo, solo un attimo, poi li riapre. Diletta, ancora masticando un po'"di quel biscotto, sorride cercando di alleggerire la situazione.
"Allora… Sai cosa abbiamo scommesso? Che oggi sceglierai le due testimoni… E devo dire che ne abbiamo parlato e che una di noi comunque ci rimarrà malissimo… Quindi scarta me che sono la più forte, oppure… Fai testimoni tutti e tre… Io te lo dico, Niki… Il gruppo delle Onde con questa decisione corre un grosso rischio…"
Niki si appoggia al bancone alle sue spalle, come a sorreggersi, a sentirsi più solida per la notizia che sta per dare. Poi sorride, titubante e imbarazzata.
"Non correte nessun rischio…" E si prende una pausa e le guarda negli occhi decisa e determinata nella sua scelta. Ma cercando comunque il loro amore. E il loro appoggio, del quale ha bisogno. "Non mi sposo più."
"Cosa?" Diletta quasi si strozza con l'ultimo pezzetto di biscotto, Erica malgrado la sua voglia continua di essere trasgressiva, questa volta rimane sinceramente sbalordita. "Ma stai scherzando, vero?"
Olly rimane in silenzio, è spiazzata e non sa cosa dire, cosa pensare, cosa provare, se essere felice o dispiaciuta, bambina o donna. Poi sceglie di essere semplicemente amica.
"Raccontaci."
Centodiciotto
"Ma non è possibile."
Flavio, Enrico e Pietro sono allibiti, esterrefatti. Non credono alle loro orecchie. Anzi ai loro occhi, visto che si stanno passando la lettera di Niki e l'hanno già letta a turno almeno tre volte.
"Cioè, non è possibile." Pietro lo ripete scuotendo la testa.
Flavio lo guarda. "L'hai detto già tre volte."
"E lo ridico, non è possibile."