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Poi indica la porta chiusa della camera di Alex. "Al momento non è niente e le percentuali che Alex possa davvero sposarsela sono obiettivamente bassissime…"
Flavio scuote la testa. "Mi fai schifo, e sei pure suo amico…"
"Proprio perché sono suo amico gli dico la verità! Non lo prendo in giro, non gli faccio credere, come vorresti fare tu, che le favole esistono… Esiste una realtà… E sai qual è la realtà?" Gliela indica con la mano. "Che lui ha quarantanni ed è chiuso in una camera a piangere e lei ha vent'anni ed è chiusa in un'altra camera,
ma a trombare… Questa non è una favola, né un incubo, è semplicemente realtà delle cose. E a volte può essere bella, a volte bellissima, a volte così così e a volte può fare schifo. Ma come te la rigiri te la rigiri, inizia e finisce, ed è la realtà."
Centoventuno
Olly, Diletta, Erica e Niki ora sono più tranquille davanti alle loro tazze vuote. E Olly ne va fiera. "Guardate, è proprio in momenti come questi che uno si deve rilassare…"
Erica non è d'accordo. "Sì, la tisana è stata inventata proprio per quando non ti sposi più." Diletta la guarda malissimo. "Tanto prima o poi proverai anche tu qualche sentimento vero, non potrai fare vita natural durante la cinica disincantata, prima o poi l'amore ti travolgerà e ti stravolgerà…"
Erica le sorride e allarga le braccia. "Ma io me l'auguro proprio… E magari tutto questo accadrà per merito di un gran figone dal sorriso smagliante e un fisico da urlo, insomma una specie di frullato misto tra Clive Owen, Brad Pitt, Matthew McConaughey, Ashton Kutcher e Woody Allen…"
"Woody Allen? E che c'entra Woody Allen?"
"Bè, dopo una bella scopata se un uomo ti fa anche ridere allora hai trovato il paradiso!"
"Erica!"
"No no…" Niki la giustifica. "Questa non era male. Secondo me anche lassù hanno riso…"
Diletta beve il fondo ormai freddo. "Sì sì, ridono… Ma dubito che la lascino passare…"
Erica alza le spalle. "E chi ha fretta! Ne parleremo più in là, c'è sempre tempo per ricredersi o per chiedere perdono. Guarda Claudia Koli… Prima recita nei film di Tinto Brass e poi si fa quasi suora. Fammi combinare quello che ha combinato lei e poi divento sul serio una santa!"
Olly guarda Niki. "A proposito di santi, i tuoi devono essere stati favolosi… Dopo tutta la preparazione, l'incontro con i genitori, i soldi in parte già sborsati per questo matrimonio da favola… non prendersela, non arrabbiarsi, non farti pesare la tua scelta… bè, non è da tutti, eh…"
Diletta su questo è molto curiosa. "Già, come l'hanno presa?"
"Oh, per adesso sono molto sereni…"
Olly annuisce. "Vedete che bello. E così che dovrebbe accadere in famiglia."
Niki alza il sopracciglio.
"Anche perché non gliel'ho ancora detto."
"Ah."
Centoventidue
Chiude piano piano la porta e poi cammina in punta di piedi, sperando che stiano già dormendo o almeno siano a letto. Niente da fare. Delle voci arrivano nitide dal salotto.
"Secondo me non lo vengono a sapere."
"Sì, ma se per caso succede?"
Niki si affaccia in salotto e vede Roberto e Simona seduti al tavolo con diversi fogli davanti. Simona insiste. "Che figura fai? Sai quanto ci tengono, sono paesani, il matrimonio per loro è tutto e tu non li inviti a quello di tua figlia, la loro amata nipote! Tu lo sai che poi non potrai più mettere piede al paese, vero? Ma che dico, nell'intera regione…"
Roberto annuisce. "Ok, allora li invitiamo. Quanti sono i Pratesi? Tre, giusto?"
"Sei! Il doppio! Cavoli! Quindi arriviamo a duecentoquaran- tuno invitati… Ma sono tantissimi!" Simona la vede sulla porta, si alza e le corre incontro. "Niki! Come stai, tesoro. Stamattina sei uscita presto, non hai fatto neanche colazione, ho visto."
"Sì, avevo lezione presto…" Simona la abbraccia. "Sarai distrutta…"
"Già."
Naturalmente, come tutte le mamme, si accorge subito che qualcosa non va, però fa finta di niente e lascia correre. Sa perfettamente che ci sono dei tempi, che a volte bisogna saper aspettare e che una figlia sentirà a un certo punto la voglia di aprirsi e parlare. "Siediti, Niki, se vuoi… noi continuiamo. Stavamo provando a calcolare la disposizione dei tavoli e il numero degli invitati."
Roberto si gratta la fronte. "Già, i Belli hanno detto che da parte loro sono almeno duecentocinquanta, noi siamo già quasi altrettanti… Quindi arriviamo a cinquecento e siccome il catering che hai scelto…"
Simona lo riprende. "Roberto…"
"Bè, sì, che avete scelto, tu e le sorelle e tua madre, insomma voi donne, è sicuramente buonissimo ma anche costosissimo…"
Simona interviene di nuovo. "E dai, Robi…" ma lo fa ridendo.
Roberto allarga le braccia. "Ma non sto dicendo nulla di male. È matematica. Sarà un catering fantastico e viene circa cento euro a persona, che moltiplicato per cinquecento…" Inizia a battere sulla calcolatrice che tiene sul tavolo vicino ai fogli. "Ecco, non mi viene neanche il risultato, esce fuori dal display, cioè si spaventa anche la calcolatrice." Poi Roberto si gira verso Niki. "Insomma, stavamo pensando io e tua madre… ma quelli che fuggono e scappano a sposarsi a New York, a sorpresa? Non è molto più bello?! Noi facciamo finta di non sapere niente e ti regaliamo il viaggio di nozze più bello del mondo, anzi proprio il giro del mondo tutto incluso, più gli extralusso di ogni tipo!"
"Roberto!" Questa volta Simona si arrabbia sul serio. "Ma sei proprio un cafone! Ma come fai a pensare al denaro di fronte al matrimonio di tua figlia? Cioè, preferisci risparmiare piuttosto che vederla mentre si sposa? Dovresti pagare il doppio pur di non perderlo!"
Roberto cerca di minimizzare. "Ma certo, ma dai, stavo scherzando…" Poi rivolto a Niki. "Amore, non ti preoccupare. Spendi tutto quello che vuoi, non risparmiare su niente." Niki li guarda, prima uno poi l'altro. Si morde il labbro e non sa bene come iniziare. Forse in questi casi è meglio una battuta. In realtà non lo sa bene. Non si è mai trovata in un caso simile. Alla fine però pensa che quella è la soluzione migliore, così sorride e si butta.
"Mi sa che risparmieremo su tutto."
"Bene!" fa Roberto, che chiaramente non ha capito. Simona invece si fa subito seria, anche se sa che in momenti come questo non bisogna perdere il sorriso. "Cosa vuoi dire, Niki, tesoro?"
Niki guarda bene la mamma cercando di capire se è arrabbiata. "Voglio dire che per adesso non dovremo spendere tutti questi soldi perché… Bè, perché abbiamo deciso che per ora è meglio non sposarci."
A Roberto cade letteralmente la mascella. "Ah, certo…" come se fosse abituato a notizie e soprattutto a cambiamenti di questo genere. "Avete deciso che per il momento è meglio così…"
Niki annuisce. "Sì." Simona la studia, la controlla. Roberto invece guarda i fogli, da una parte pensa a tutti quegli invitati e ai soldi risparmiati, dall'altra agli acconti già dati e quindi ai soldi
persi. Ma fa finta di niente, cerca di non far pesare questi suoi pensieri sulla situazione già tesa. "D'altronde se avete deciso così…"
Poi Simona fa un lungo sospiro e decide di togliersi questa curiosità. Tanto lo sa benissimo che è impossibile che certi ripensamenti vengano nello stesso esatto momento a tutti e due, soprattutto quando si tratta di cose così importanti e così difficili da decidere. "Scusa, Niki, se te lo chiedo… Ma è stata proprio una decisione comune… cioè presa proprio insieme… O è stato uno di voi due che per primo ha tirato fuori questa possibilità?"
"Perché me lo chiedi?"
"Bè, diciamo per curiosità."
"E cosa sarebbe meglio per te mamma?"
Simona sorride. "Ho capito, Niki. Mi hai già dato la risposta. Se sei felice di questa tua decisione, ne siamo felici anche noi… Vero, Roberto?"