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su. Non sa perché lo fa, così, per una una strana sensazione. E mai fu più giusta. Vede Roberto e Simona affacciati. Oh no, hanno visto tutto! Ed entra nel palazzo.
Roberto guarda sbalordito Simona. "Ti prego, dimmi che non è vero, dimmi che non è così, dimmi che è una fantasia, anzi un incubo, che mi sono sognato tutto. Ti prego, dimmelo!" Simona scuote la testa. "Ti direi una bugia…"
Tutti e due lasciano lì sigaretta e tisana e corrono verso la porta del salotto ad aspettarla.
Centoquarantadue
"Eccolo, è quello lì…"
Raffaella indica un piccolo portone. Alex posteggia la 500 proprio davanti, una rapida manovra e spegne il motore. Ha bevuto meno di lei. Molto meno. Raffaella si appoggia allo schienale, tira fuori le chiavi di casa dalla borsa. Poi, ancora brilla ma leggermente lucida, gli sorride. "Posso invitarti su?"
Alex rimane in silenzio e in quell'attimo mille pensieri si impadroniscono della sua mente. Positivi, negativi, contraddittori, menefreghisti, lussuriosi, desiderosi, corretti. Lavora con te. Non te ne frega niente. È lei che se la cerca, Alex. Guarda le sue gambe, guarda il suo corpo, è bellissima, Alex, chi direbbe di no, dimmi chi direbbe di no! Ne sente il profumo leggero, gli occhi profondi e il vestito, leggermente di lato, mette in risalto parte della sua gamba scoperta. Ancora più desiderabile. E in quell'attimo anche Raffaella sembra leggere tutti quei suoi pensieri, o almeno gran parte.
"Non ho bevuto, Alex…" Come se quello fosse l'unico vero problema. Poi sorride. "O comunque non abbastanza…" Alex pensa a quelle parole. O comunque non abbastanza… che vuol dire? Non abbastanza per farlo? Oppure non abbastanza per farlo senza esserne cosciente. E quindi sappi che se deciderò di farlo è perché ho deciso, non perché sono ubriaca. Insomma, che vuol dire quella frase? E quasi si sta ubriacando lui di quelle semplici parole, se lei, ancora una volta, non lo venisse a salvare.
"Dai, vieni su… Ho una sorpresa per te."
Un attimo ancora di silenzio.
E poi quel suo sorriso. "E poi vai via."
Nulla di impegnativo quindi, o almeno non di così impegnativo. Poi ancora quel sorriso. Alex senza dire nulla scende dalla macchina.
Centoquarantatré
La porta del salotto si apre, Niki entra e subito viene assalita da Roberto.
"Ce lo potevi dire! Cioè, ce lo potevi almeno spiegare che era semplicemente questa la ragione per cui hai mandato tutto all'aria!"
"Papà, ma che stai dicendo?"
"Sto dicendo che stai con un altro!"
"Io con un altro? Guarda che ti sbagli alla grande."
"Ah sì? Peggio, allora. Non stai con un altro ma lo baci! Lo sa Alex? Eh, dimmi almeno questo, lo sa?"
"Senti, papà, non ho proprio intenzione di essere sottoposta a un interrogatorio a quest'ora della notte e in questo modo." Niki corre per il corridoio. Ma Roberto le è subito dietro. "Ah sì, perché secondo te io sono un buffone che va a casa della gente a fare promesse… A dire mia figlia si sposa e poi dopo qualche mese già la vedo sotto casa che si bacia con un altro!"
"Papààà!" Niki urla come una pazza, come se non volesse sentire, come se non volesse accettare la verità che suo padre le sta sbattendo in faccia. La sua verità. E si chiude in bagno. Roberto è subito contro la porta e comincia a bussare. "Voglio sapere, hai capito? Apri! Apri!"
"No! Io non apro!"
"Ho detto apri!"
"No!"
Simona ferma il braccio di Roberto che continua a bussare sulla porta del bagno e piano piano, dolcemente, lo riporta verso il terrazzo. "Ecco, siediti qui, calmo, buono, così…" Roberto si siede sulla poltrona. "Io non mi faccio prendere in giro così da quella ragazzina…"
"Roberto, quella ragazzina è tua figlia e proprio in un momento come questo ha bisogno di noi… Tieni." Accende una sigaretta e gliela passa. "Stasera hai il diritto di fumarne un'altra, va bene? Però tranquillo… Ora vado a parlare io con lei…"
Roberto dà un tiro alla sigaretta. "Sì, però dille anche…"
"Shhh… Buono… Le dirò quello che le devo dire. Va bene? Stai tranquillo."
Roberto fa un lungo sospiro, un altro tiro di sigaretta, sembra essersi acquietato.
Poco dopo Simona è davanti alla porta chiusa del bagno. "Niki, apri, sono io."
Silenzio.
"Dai, amore, apri. Ti voglio parlare, sono da sola."
Ancora silenzio, poi il rumore della serratura che scatta.
Simona sorride e si infila nel bagno.
Centoquarantaquattro
"È molto bella, questa casa."
Raffaella poggia la sua giacca sul divano. "Ti piace? Mi sono divertita molto ad arredarla. Molte cose le ho prese a Londra, altre ad Amsterdam… Tutti posti dove per un po'"ho lavorato. Vuoi qualcosa da bere? Ho un rum buonissimo, un John Bally Agricole millesimato. È delicatissimo e forte…"
Capisce anche di liquori. Incredibile, è una donna veramente particolare. "Sì, grazie." Raffaella va veloce in cucina. "Con ghiaccio o senza? Io di solito ne metto due."
"Per me uno solo…" Alex rimasto in salotto guarda nella libreria. Qualche libro interessante. Nelle terre estreme, quello da cui è stato tratto Into the Wild, tutti i libri della Kinsella, La masseria delle allodole, Il cacciatore di aquiloni, alcune monografie di registi e attori, dei libri fotografici di Walker Evans, Stephen Shore, William Eggleston, Robert Frank. Qualche piccolo souvenir di chissà quale viaggio in giro per il mondo e poi delle foto in cornici molto moderne. Alex ne prende una. Raffaella ha tutti i capelli tirati e poi lasciati aperti sulle spalle, un vestito lungo con uno spacco vertiginoso. In un'altra è vicino a un pianoforte bianco, con un vestito nero e delle perle chiarissime al collo. Poi la poggia e ne prende una dove è in costume. Ha un fisico incredibile. E un costume molto bello, anche perché è molto piccolo.
"Lì ero a Saint Barth ai Caraibi, posto stupendo dove fanno un rum buonissimo…" Gli passa il bicchiere, poi va vicino allo stereo e mette un cd. Parte una musica lounge, calda, sensuale. "Ti piace?"
"Il rum o la musica?"
"Tutti e due…"
"Sì… Il rum è molto buono." Alex ne sorseggia un altro po'. "E la musica ci sta molto bene."
Raffaella si siede vicino a lui. "È Nick the Nightfly. È una musica di una sensualità incredibile secondo me… Non va sprecata una musica così."
Alex beve un altro sorso. "Che vuoi dire?"
"Hai visto Vicky Cristina Barcelona}"
"Sì."
"Ti ricordi quando Javier Bardem va al tavolo delle due ragazze?"
Alex precisa. "Di Scarlett Johansson e Rebecca Hall."