143383.fb2 Scusa ma ti voglio sposare - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 22

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inglese dei bulloni, fino a quando non finisce negli ingranaggi. Improvvisamente tutto stride, si sente una specie di frenata. I fotogrammi di Chaplin si bloccano. Una soggettiva arriva veloce su un uomo che sta bevendo seduto su una poltrona. Si gira. Stacco. È Alex che sorride alla telecamera e dice: "Io non ci casco!".

Leonardo rimane a bocca aperta. "Ma… Ma…"

"L'ho fatto con la telecamera e il computer del montaggio, velocizzando i pezzi del nostro filmato interno dell'agenzia, quello che abbiamo presentato l'altro anno ai grandi incontri."

"Ma è geniale! Stavo per parlartene… Sai che dobbiamo fare un film, uno short? Per la prima volta ci affidano un filmato da produrre, non siamo più una semplice agenzia, ora siamo anche una casa di produzione, e tutto questo grazie a te, al successo di LaLuna. Non avevano mai creduto veramente in noi, i giapponesi… se fossimo arrivati ad alzare le vendite anche solo del dieci per cento avremmo avuto un aumento sui guadagni. E la sai una cosa?"

"No, cosa?"

"Abbiamo fatto il duecento per cento, abbiamo guadagnato tantissimo, molto più di quanto potessimo immaginare."

"Abbiamo? Leonardo… hai…"

"Sì, ma…"

"Sì, ma perché allora non smetti, no?"

"Dobbiamo lavorare ancora di più! Abbiamo la possibilità di produrre questo filmato… E tu lo hai già dimostrato… Sei bravissimo."

"Sì, ma hai visto il titolo del corto? Io non ci casco." Alex va verso la porta. "Non contare su di me. Voglio fare il minimo indispensabile, te l'ho detto."

"Ma come, ti ho dato pure la stanza più grande…"

"Non te l'avevo chiesta."

"Ti ho dato un aumento significativo."

"Ma anche questo non l'avevo chiesto."

"Ti ho dato una nuova assistente."

"Questo te l'avevo chiesto, ma non ho ancora visto nessuno."

"È nella tua stanza che ti aspetta…"

Alex rimane sorpreso.

"E come mai solo oggi?"

"è che ho cercato molto. Ho voluto prendere il massimo…"

"Voglio proprio vedere."

"In tutti i sensi…"

Ma Alex è già fuori dall'ufficio di Leonardo e si sta dirigendo

velocemente verso il suo. Incontra Alessia, la sua assistente storica. "Alex, c'è una persona…"

"Sì, grazie… Lo so." Poi Andrea Soldini lo fissa con una faccia quasi sbalordita, scuote la testa, è a bocca aperta. Alex lo guarda preoccupato.

"Ehi, non ti sarai mica fatto di nuovo di…"

"Macché!" Soldini ride. "È che non trovo le parole… Ecco… Hai presente le russe? Di più…"

"Ma và và…" Alex scuote la testa ed entra nel suo ufficio.

"Salve." Si alza dalla sedia. Alta, castana, riccia. Un bel sorriso. Anzi, un bellissimo sorriso. E non solo. "Buongiorno."

"Ciao… Alex."

Si accorge dopo un secondo di averle dato subito del tu. Ma è lei a mantenere ancora una certa formalità.

"Mi ha fatta accomodare il direttore qui dentro. Spero non le dispiaccia. Piacere, mi chiamo Raffaella."

Alex e Raffaella si danno la mano. Ha le gambe lunghe, un fisico perfetto, un vestito carino, leggero, elegante. Non c'è niente fuori posto. Anzi, è proprio tutto a posto. Troppo a posto. è bellissima.

"Le ho lasciato sul tavolo dei miei lavori."

Alex li esamina con fare professionale, poi guarda al di sopra di un foglio. Lei è ancora in piedi. "Prego, prego, si sieda."

"Grazie." Di nuovo quel bellissimo sorriso. Alex cerca di concentrarsi sui disegni. Non è facile però. Oltretutto è anche bravissima. Oltretutto… Alex? Già hai sbagliato.

"Le piacciono?"

"Sì… sono molto buoni, sul serio, anzi, ottimi… Complimenti." Alex sorride, lei anche. Gli sguardi s'intrecciano e lo fanno troppo a lungo. Alex raccoglie i disegni nella sua cartella sul tavolo, distoglie lo sguardo. "Bè… molto bene."

"Ah, c'è anche quest'altro…" Raffaella tira fuori dalla borsa da lavoro un computer identico a quello che Leonardo ha regalato ad Alex, schiaccia un tasto e lo accende. Poi lo appoggia sul tavolo e lo gira verso Alex. "È una breve clip… nulla di che, però al direttore è piaciuta molto…"

Alex guarda curioso quel filmato. "È un video che ho fatto in vacanza quest'estate… Ero a Los Roques, l'ho fatto scherzando e mio padre lo ha girato… Non volevo fare la modella, anzi mi scocciava un po'… Anche perché avevo litigato con il mio ragazzo e quindi ero nera… Ecco" indica Raffaella, "qui piangevo…" Si vede lei nel video che cerca di allontanare il padre che la riprende,

prima scocciata, poi scoppia a ridere. "E poi l'ho rimontato con una serie di accostamenti ai cartoni animati…" E infatti subito dopo riparte il video con inserti dei primi Disney, Topolino in bianco e nero, Dumbo e altre bellissime immagini. Così nasce un gioco di alternanze tra Raffaella che cammina al ralenti sulla spiaggia e Topolino l'apprendista stregone di Fantasia.

"… Insomma, non so perché ma al direttore, a Leonardo… è piaciuto moltissimo…"

Alex sorride. E ti credo. Non ho mai visto una con un fisico così incredibile, e sembra pure che non gliene importi assolutamente nulla. "È fatto molto bene… Si notano creatività e voglia di stupire." Ma che dico? Alex, smettila.

"Grazie. Ha detto che forse lavoreremo insieme su qualcosa del genere…"

"Già." Alex chiude il computer e glielo ripassa. "In realtà non abbiamo ancora preso alcuna decisione…"

Proprio in quel momento suona l'interfono. Alex spinge un pulsante e risponde. "Sì?"

"Sono appena arrivati i disegni per la nuova campagna, te li posso portare?"

"Ah sì… sì, certo…"

Raffaella infila il computer nella borsa, poi prende anche la cartella e sistema meglio i disegni. "Allora, se mi vuoi, sono nella mia stanza…"