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"A me sì, guarda, ho preso questi" e mostra a Diletta jeans e maglietta blu.
"Belli!"
"Ho deciso che mi vesto così per l'esame con Giannotti."
"Ma non sarai un po'"troppo attillata?"
"Appunto! Almeno mi nota! Sapessi che fico che è…"
"Ma Erica! E il tuo professore!"
"Embè? È un uomo! Fico e pure giovane. Non arriva ai quaranta, secondo me. Vedessi come viene vestito: tutto alla moda, con le polo di lana pettinata e i Dockers. Cioè, coi Dockers, hai
capito? Molto casual. E vedessi come gli stanno bene… ha un sedere…"
"Erica! "
"Che c'è? Gli uomini sono uomini, professori o non professori! E poi se mi nota magari mi dà anche un voto più alto!"
Diletta si porta una mano alla fronte. "Sei irrecuperabile. Sei diventata peggio della Olly di una volta!"
"Evoluzione, Diletta, si chiama evoluzione!" e va verso la cassa.
Intanto Niki e Olly sono uscite dalla cabina con indosso i vestiti che hanno scelto. Sembrano soddisfatte. Si guardano a vicenda, muovendosi, scherzando, mentre il ragazzo continua a stare lì finché finalmente non si libera il camerino accanto. Lui ci si infila dentro al volo, scappando da quell'imbarazzo. Olly e Niki ridono come matte e tornano in cabina.
Dopo un po'"le Onde escono dall'outlet ognuna col suo sacchetto, tranne Diletta.
"Oh, ma lo sapete che Erica si è fissata con il suo prof di Antropologia?"
Niki e Olly si guardano. "Ma sarà vecchio, Erica!"
"Che vecchio! Avrà l'età di Alex, quindi se non è vecchio Alex non è vecchio nemmeno il mio!" e fa un sorrisetto falso.
Niki si gira. "Sì, va bè, ma è diverso… lui è il tuo prof, cioè, nel tuo caso c'è anche un conflitto d'interessi…"
"Che conflitto? Anzi! Magari ci scappa pure un bel voto!"
E continuano a camminare così, scherzando, tirandosi qualche spinta, allegre, leggere.
Ventinove
Davanti alla porta, varie proposte scritte in colori accesi. Dépliant con offerte allettanti fanno capolino su una bacheca di sughero disposta dietro un vetro. Alex sale i tre gradini ed entra. E lì sanno già come trattarlo.
"Ciao, Chiara! Allora, questa volta dobbiamo fare una cosa veramente speciale… Insomma, importante…"
"Che vuoi dire, che non sei rimasto soddisfatto dell'ultima volta?"
"No… Assolutamente no, è andato tutto benissimo, perfetto, ma questa volta, bè, sì insomma, lo deve essere ancora di più!"
"E chi è la nuova fortunata?"
Alex alza il sopracciglio. "Perché?"
"Bè, ti vedo così entusiasta…"
In effetti a certe persone può sembrare strano fare qualcosa di diverso sempre per la stessa persona. "E Niki Cavalli."
"Ah…" E Chiara sembra delusa. Alex lo nota subito. Forse per lei l'amore è già figlio dell'abitudine. Peccato.
Alex le si siede di fronte. "Allora, ho quattro giorni e ho pensato che… Potrebbe essere bello… Sì, insomma, oggi pomeriggio mentre stavo in ufficio ho navigato un po'"in Internet e ho trovato delle cose davvero stupende…"
E dispone alcuni fogli sul tavolo. Chiara li guarda. Sono pieni di appunti, sottolineature, disegni, posti evidenziati, poi una mappa fatta con estrema cura e soprattutto… con amore. Ecco, forse è questa la cosa che deve stupire così tanto Chiara, pensa Alex. E in effetti è così. Mentre Chiara scorre con lo sguardo i fogli, si domanda come sia possibile che dopo due anni un uomo di successo come lui, bello, divertente e simpatico, insomma uno che potrebbe avere tante donne, sia ancora felice come un bambino nel fare una sorpresa a questa benedetta Niki Cavalli. Ma che c'avrà poi di così speciale? Chiara ascolta con un sorriso questa specie di mare di parole in tempesta. Alex e le sue proposte, Alex
e le sue idee fantasiose, le sue ipotesi, le sue curiosità. E lei annuisce mentre lui legge alcuni indirizzi tra i suoi appunti. Poi Chiara si guarda allo specchio dietro di lui e si aggiusta i capelli. E pensa. Ma cosa avrà più di me questa Nicoletta? Perché io, che sono una bella ragazza, simpatica, divertente, una trentenne messa benissimo, non potrei andare bene per uno come lui?
Alex alza il viso dai fogli. "Ma mi stai seguendo?"
"E certo!" Chiara si scuote un attimo e torna in sé. "Ma certo! Certo…"
La ragazza apre una pagina sul suo pc, controlla dei dati, poi ne apre un'altra, sfoglia un dépliant, fa una serie di considerazioni mentali e si mette al lavoro. Per l'ennesima volta studierà il miglior pacchetto possibile per accontentare il cliente, lo stesso pacchetto che almeno una volta, una sola volta, vorrebbe ricevere in regalo da qualcuno che la stupisca, rapendola per un giorno, per un weekend, per tutta la vita. Per Chiara programmare le vacanze altrui è una sofferenza incredibile. Quanto vorrebbe essere lei al posto di quella "ragazzina", come l'ha chiamata tutto il tempo nei suoi pensieri… Poi quella domanda che le tocca fare.
"E quanto vorresti spendere?"
Alex le sorride. "Senza limite di spesa."
Chiara scuote la testa. "Ok… Certo." E si rituffa nel computer e improvvisamente realizza. Non c'è lotta. Da dietro lo schermo sorride un'ultima volta ad Alex e capisce che non potrà mai essere suo per una semplice, anzi, semplicissima ragione. È perdutamente innamorato di lei.
Alex la guarda. Certo che Chiara s'impegna proprio nel fare le cose. Non c'è niente di più bello di chi ama il proprio lavoro. È brava. E poi è sempre molto cortese. E meraviglioso trovare persone così. Se solo Alex sapesse… Ma Alex ignora la verità, come spesso accade con molti di quelli che ci sono accanto e che sono gentili con noi. Non sapremo mai perché lo sono e quello che realmente provano.
Dopo una mezz'ora Alex la saluta, si richiude la porta alle spalle e scende i gradini. È felice del suo piano. Sono bravi in quest'agenzia. Poi si mette al telefono. Chiama altre persone, quelle giuste per riuscire a fare quello che gli è venuto in mente. Capisce che è assurdo e sorride mentre inizia a raccontarlo. Sì, non è certo una cosa facile. Ma anche solo averlo potuto immaginare è come aver realizzato già metà di quel sogno.
Trenta
Alex inizia a preparare la borsa per il calciotto. Ci mette dentro la maglia blu e anche quella bianca. Questa volta non sono arrivate le formazioni, tanto vale essere sicuri e portarsi al campo tutte e due le magliette. E poi c'è sempre qualcuno che sì è dimenticato la sua e te la chiede in prestito.
Improvvisamente un bip dal cellulare. Un messaggio. Oddio, e ora che succede? Non mi dire che… Alex va subito a prendere il telefono nella tasca della giacca, preme il tasto e apre la bustina. Legge. "Vieni presto da Enrico. Problemi. Flavio."
Oh no! Non si gioca neanche stavolta. Che palle. Alex compone il numero di Flavio, ma non fa in tempo a fare due squilli che subito risponde.
"Pronto, Alex!" Si sente una gran confusione sotto.
"Ahia! Mi butto, lasciami!"
"Vieni, Alex, presto!"
"Ma che succede?"