143383.fb2 Scusa ma ti voglio sposare - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 36

Scusa ma ti voglio sposare - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 36

"Eh? Aspetta un attimo, mamma… Scusi?" Niki chiama la hostess che si avvicina. "Tra quanto partiamo?"

"Stiamo per staccarci… Anzi" fa un sorriso molto professionale, "dovrebbe gentilmente spegnere il telefonino."

"Sì, certo…" Poi avvicina il cellulare all'orecchio e riprende a parlare con Simona. "Hai sentito, mamma? Stiamo per decollare!"

"Sì, ho sentito, ma allora è vero! Ma quando me lo dici?"

"Ma come quando me lo dici, ma te l'avevo detto."

"Pensavo che scherzassi."

"E che scherzo sarebbe?"

"Ma quando torni?"

"Fra tre…" Alex le rifà segno con la mano aprendo quattro dita davanti al suo viso. "Quattro giorni…"

"Tre o quattro giorni? E che gli dico a tuo padre?"

"Che gli porto un regalo! Dai, mamma, ora devo attaccare…"

"Niki…"

"Si?"

Simona fa una pausa, un sospiro, ha un groppo in gola. "Divertiti." E lo dice con una voce diversa, sottile, quasi spezzata. E anche Niki improvvisamente si commuove.

"Mamma, non fare così sennò mi metto a piangere…" E le scende una lacrima e un po'"ride guardando Alex e un po'"si commuove. "Oh uffa… E dai!"

Simona ritrova la voce e ride anche lei, tirando su con il naso. "Hai ragione, figlia mia, divertiti!"

"Ecco, così ti voglio, mamma… Ti voglio un sacco bene."

"Anch'io." E chiude giusto in tempo, perché arriva la hostess. Passa guardando tra i sedili, controlla che non ci sia nessun tavolinetto abbassato, poi incrocia lo sguardo di Niki che sta spegnendo il cellulare. La hostess le sorride. Niki ricambia infilandolo nella tasca davanti. Anche Alex spegne il suo.

"Certo che tu e la tua mamma, eh… E pensa se partivamo per più di quattro giorni… Pensa se andassimo a vivere fuori…"

Niki lo guarda sicura. "Se io sono felice, loro sono felici. Vogliono solo vedermi sorridere…" Poi si avvicina curiosa ad Alex. "Ma è per questo che stiamo andando a New York? Ti spostano come sede? Andiamo a vivere laggiù? Dobbiamo trovare una casa per te…"

Alex si gira di botto. "Come per me? E tu?"

"Che c'entra, io devo studiare. Ho già dato qualche esame… Sto andando avanti. Che faccio a New York mentre tu lavori… Non conosco nessuno!"

"E allora mi lasceresti per questo?"

"Macché! Ormai con Internet, Skype, webcam, social network e vari, ci sono mille soluzioni per vedersi e parlarsi anche a distanza e non costa nulla… Sarebbe perfetto…"

"Ah sì… e come la mettiamo col resto?"

"Cioè?"

"L'amore… quando facciamo l'amore?"

"Madonna, ma tu sei tremendo… Pensi sempre a quello!"

"Macché! È una piccola, giustificata curiosità…"

"Lo potremmo fare ogni volta che ci vediamo, quando io verrei a trovare te o tu me."

"E certo."

Proprio in quel momento passa un'altra hostess. E molto bella e incrocia lo sguardo di Alex sostenendolo un po'"troppo a lungo. Alex se ne accorge e la fissa volutamente, poi quando lei sorride e li supera, torna a guardare Niki.

"E certo. Potrebbe essere… Io così sarei un po'"più libero…" Ripassa la hostess e Alex la ferma. "Mi scusi?"

"Sì?" Si avvicina leggera, bellissima e sorridente.

"No, ecco… Volevo sapere, se non è un problema per lei… Sì, insomma…"

Niki gli dà un'occhiata curiosa e infastidita. Alex la guarda e prende tempo, la hostess lo incalza. "Prego, mi dica…"

"Ecco, se si può avere un altro po'"di champagne…"

"Ma certo, è per voi." Poi si rivolge a Niki. "Lo vuole anche lei, signora?"

Niki risponde facendo prima un lungo respiro. "No…" E solo alla fine aggiunge: "Grazie…".

La hostess si allontana e appena scompare dalla loro vista Niki si gira e colpisce con un pugno in pancia Alex.

"Ahia! Ma sei matta? Cosa ho fatto? Ho chiesto solo una coppa di champagne…"

"Appunto…" E gli dà un altro pugno in pancia. "È come… l'hai chiesta!"

"Ma non è vero… Sei tu che ci hai letto della malizia!"

"Ah sì? Guarda che te ne do un altro più in basso cancellando le possibilità di qualunque tipo di malizia…"

"No no" fa Alex fingendosi spaventato. "Ti prego no, Niki! Anche se fossi un po'"più libero… Non avrei nessuna tentazione…"

Proprio in quel momento ritorna la hostess. "Ecco lo champagne… Sicura che non ne vuole, signora? Non è che ci ha ripensato?"

"No no, grazie, sono sicurissima." La hostess si allontana, Alex beve un po'. "Uhm… che bontà…" Niki accenna a un movimento e Alex subito si mette sulla difensiva, "… questo champagne!" E poi un sorriso e piano piano l'aereo raggiunge la pista di decollo, i motori iniziano a rombare, salgono di giri. Poi l'aereo comincia a

correre forte, più forte, ancora di più. Niki prende il braccio di Alex. Lo stringe, guarda dal finestrino proprio nel momento in cui l'aereo si stacca da terra. È un attimo. Poi qualche nuvola, le onde leggere del mare poco più sotto e un'improvvisa curva a sinistra… L'aereo si piega e va verso l'America.

Alex le sorride e le accarezza la mano. "Non aver paura, sei con me…" Niki sorride ora più tranquilla, si abbandona sul comodo sedile e ruba un po'"di champagne dal suo bicchiere, guardandolo furbetta sì, ma come un giovane guerriero che ormai ha deposto le armi e accetta sereno quella semplice resa. Poi Niki si appoggia alla sua spalla e piano piano si addormenta. Alex poco dopo le sposta con dolcezza i capelli dalla guancia, scopre quelle morbide labbra già leggermente imbronciate, quegli occhi chiusi, sereni, senza un filo di trucco, che riposano tranquilli in attesa di chissà quale sogno. E allora anche lui sorride travolto da quell'immensa tenerezza e forte, sicuro, si lascia scivolare sul suo sedile e tira un grande respiro, lungo, profondo, accompagnato dalla sensazione di aver fatto la scelta giusta. E continua a tenere la mano poggiata sulle gambe di Niki, come a sentirla sempre lì, vicina, come un gesto di proprietà, di sicurezza, che lei non possa scappar via. Alex sorride. Che poi dove potrebbe andare… su un aereo. Ma la consapevolezza di averla accanto gli fa venire in mente un'altra cosa. Ma come ho fatto a non pensarci prima?

Quaranta