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"No, quello no!"
"Allora speriamo solo che dicano di sì…"
"Al massimo dopo ci parlo io…"
"Ma Niki!" E continuano così, ridendo, mangiando del pâté d'anatra accompagnato da un gelato alla menta e insalata freschissima, poi per tutti e due una bistecca medium rare con delle patate enormi e splendidamente fritte, e infine una cheesecake leggerissima… bè, non proprio, ma comunque davvero buona. E accompagnano ogni piatto con un ottimo Sassicaia consigliato dal maitre.
"Ci sarà da trovare la chiesa… E il vestito…"
"Ma lo facciamo in un posto classico? O cerchiamo qualcosa di un po'"originale?"
"Tu, Alex, che ti metti? Non sarai mica serioso, vero?" E poi ancora: "Dobbiamo decidere le bomboniere…".
"E il catering!"
"Ah sì… Io farei tutto mare… Ma se qualcuno è allergico?"
"Al pesce? Non lo invitiamo!"
"Ma dai, non è carino!"
"E i fritti?"
"Ci devono essere!"
"E un po'"di prosciutto crudo?"
"Ci deve essere!"
"E un po'"di parmigiano?"
Tutti e due insieme. "Ci deve essere!"
E così continuano a inventare, a sognare, a spaziare in ogni direzione.
"Ah sì… per la musica io vorrei una band rock… Anzi no, tutte trombe. Tutto sul jazz. Anzi sarebbe forte chiamare i Negramaro."
"Ma quando ti ci vengono!"
"E allora Gigi D'Alessio… Pensa i miei!"
"Perché, non gli piace?"
"Ma no! E che inviti a suonare al tuo matrimonio uno che si è separato!"
"Ah già…"
"Ehi… Mica è facile mettere su un matrimonio."
E continuano così, pensandole tutte e di più.
Poi finiscono di cenare e tutta la sala, vedendoli uscire, si alza in piedi e di nuovo li applaude. Alex sorride imbarazzato e alza la mano a mò di presidente.
"Cavoli… Mouse questa me la paga… E ora poi abbiamo un problema."
"Cioè?" Niki lo guarda sorpresa.
"Non possiamo deluderli!"
"Sciocco!" E dopo riprendono l'elicottero e attraversano New York, Central Park, Manhattan, fino ad atterrare proprio sul loro albergo.
"Grazie di tutto!" Sorridono e salutano i piloti prima di scendere. Poco dopo sono in camera.
"Alex, è stata una serata fantastica…" Niki si sdraia sul letto enorme.
Alex si toglie le scarpe e si butta vicino a lei. "Ti è piaciuto?"
"Sì, è stato tutto troppo bello…"
"Bè, sai una cosa? Avevo organizzato tutto da Roma, conoscevo ogni passaggio, ogni momento, eppure mentre lo vedevo realizzarsi mi sembrava che non potesse essere vero. Mi domandavo se stavo sognando…"
"Amore…" Niki si gira emozionata verso di lui. "Ma che, mi fai piangere di nuovo?"
"No… Non vorrei mai…" Alex la stringe tra le braccia. Niki si perde in un suo bacio, poi sorride. "Non avrei immaginato… Sai, fin da ragazzina ho sempre pensato a questo momento… Sentirmi chiedere: "Niki, mi vuoi sposare?". L'ho pensato in tutti i modi, i più strani, i più belli."
"Non è possibile."
"Perché?"
"Non mi conoscevi ancora."
"Sciocco…" Niki fa un lungo sospiro. "Però mi hai regalato un sogno che supera la realtà…"
Alex le sorride. Quando sei così innamorato di una persona ti sembra che nessuna parola, nessuna sorpresa possano bastare per farglielo capire. Ti amo, Niki. Ti amo d'amore e per sempre. E poi un bacio e un altro e una luce che si spegne. E i neon dei palazzi intorno e qualche nube lontana che gioca con la luna, cambiando quei fasci luminosi che a tratti illuminano la stanza, come se fossero delle volanti con i loro fari o aerei lontani… o la luce di un faro. E lentamente i vestiti che si sfilano e cadono dal letto.
"Ehi, ma queste non le avevo viste…"
"Ti piacciono?"
"Molto…"
"Le ho prese oggi di nascosto, Victoria's Secret…"
"Uhm, le voglio vedere… da vicino…"
E un sorriso nella penombra e una mano furtiva e poi un inaspettato piacere e un morso e un sospiro, una voglia infinita di continuare a sognare, facendo l'amore. E poi notte. Notte fonda e scura. Notte pesante. Notte immobile. E solida. Notte bloccata. Notte che sembra non passare mai. Alex fa un respiro lungo, sereno, tranquillo. Spogliato per metà, a pancia sotto, con le braccia che scompaiono sotto il cuscino, le spalle scoperte, leggermente avvolte dalle lenzuola che sembrano una piccola onda su una lunga spiaggia. E dorme. Profondamente. Un pallido raggio di luna disegna i contorni del suo riposo.