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"Se esci ora ti bagnerai troppo. Purtroppo non ho nemmeno un ombrello da prestarti. Aspetta un secondo che diminuisca almeno…"
Susanna si rigira in avanti. "Tanto ormai…"
"Ormai che? Non dire mai ormai…"
È vero. Mai dire ormai. Sembra il titolo di un nuovo film di James Bond per sole donne, pensa Susanna. Ma perché il cuore continua a battermi così forte?
Davide le sorride. "È come la pioggia, no? Lo hai visto il film Il corvo?"
"No, mi dispiace…"
"Non ti devi dispiacere. Comunque diceva così: "Non può piovere per sempre". La vita è piena di sorprese, spesso bellissime… E poi non ci sono solo mariti da stendere… o meglio sì, li puoi anche stendere ma dipende come… e dove! Sul materasso è tutta un'altra cosa!" e ride. Si accorge che Susanna è rimasta un po'"stupita. Allora la scuote un po'"finché anche lei non resiste e sorride. E si sente leggera. E ricorda quando era ragazzina e qualcuno che le aveva fatto battere il cuore la riaccompagnava sotto casa, così, semplicemente, e restavano a parlare anche per due ore e magari prima di scendere, quello sguardo che incatenava, i volti sempre più vicini e…
"Guarda! Ha smesso di piovere. Se vai ora non ti bagni. Dai, ti passo il borsone…" e stavolta è lui a girarsi. Afferra il borsone e lo trascina davanti. "Ecco qua. Ci vediamo dopodomani a lezione, vero?"
"Sì, certo, e grazie del passaggio…" Poi Susanna apre lo sportello, lentamente, come se aspettasse qualcosa, se sperasse… Ma nessuno la ferma. Nessuno la trattiene. E in un attimo si ritrova fuori dalla macchina. Chiude lo sportello e fa per attraversare la strada.
"Comunque…"
Si gira e vede Davide che ha tirato giù il finestrino.
"… quando vuoi ti faccio volentieri da autista." Sorride e richiude il vetro. Susanna ricambia il sorriso e si volta di nuovo. Si accorge di aver cambiato il passo, di muoversi più fluidamente, di ancheggiare un po'. E arrossisce di nuovo, stupita di quel suo piccolo vezzo improvviso e soprattutto pensando da quanto tempo non faceva una cosa del genere.
Cinquantasei
Olly rimette a posto i bicchieri. Toglie le briciole di patatine dal tavolo. Sistema le bottiglie in frigo. Poi si siede sul divano a gambe incrociate. Sola. Le amiche sono andate via da circa mezz'ora. Niki si sposa. Non ci posso credere. E all'improvviso gli occhi le si riempiono di lacrime. Si mette a piangere. La mia amica si sposa. Diventa grande. È un po'"come se tutto finisse. Un'epoca. La nostra. L'adolescenza. Io non mi sento pronta. Mi sento così giovane ancora. E invece lei si sposa. Fa questo passo così importante. Mi sembra una vita fa quando correvamo per i corridoi del liceo a fare le sceme durante la ricreazione. E le uscite la sera. I concerti. Il diario su cui scrivere. E quando ci coprivamo a vicenda. E quando restava a dormire da me. È inutile che dica che non cambierà nulla. Cambierà tutto. Dopo nulla sarà più come prima. Avrà un marito e zero tempo per noi. E meno male che c'eravamo promesse che nessun uomo c'avrebbe mai separate. Parole. Solo parole. Di colpo si sente egoista, cattiva, piccola, indifesa. E allora orgogliosa recupera. No. Io sto sbagliando. Dovrei essere contenta per lei, mi sembrava proprio felice, e invece sto qui a dire che mi mancherà, che il matrimonio me la porterà via. Sì. Lo penso. E voglio essere sincera con me stessa. Forse la invidio. Forse ho solo paura. Ma ora, in questo istante, non ce la faccio a sorridere. Olly pensa a Giampi. Il suo Giampi. Le piace molto. Lo sposerebbe? Forse. Ma non certo ora. C'è qualcosa che la turba. Il modo in cui lui parla con le altre donne. Sembra sempre che le debba corteggiare. Le Onde le hanno detto mille volte che Giampi è solo un ragazzo gentile ed espansivo, che non dà certo l'impressione di essere uno che ci prova… un provolone! Oddio, che parola terribile… Ma Olly nulla. Non c'è niente da fare. È gelosa. Come non è mai stata in vita sua. E ora la notizia di Niki le fa mancare la terra sotto i piedi. Come se tutto quello in cui ha sempre creduto sparisse di colpo. Niki. La mia amica. In abito bianco. Niki e il coraggio di crescere. Di prendere una decisione da grande. Donna.
Matura. Diversa. Incosciente. Sì, un'incosciente, ecco cos'è, con tutto quello che si sente dire oggi sul matrimonio. Gente che si sposa e dopo un anno si separa. Famiglie sfasciate. E invece lei mi sembra così sicura. Convinta. Ma come fa? Olly si sistema meglio le gambe. Si getta un po'"indietro appoggiando la testa sul divano. Chiude gli occhi. E sente un vuoto strano allo stomaco. Come un presentimento.
Cinquantasette
Erica parcheggia sotto casa. Non è molto tardi. Nemmeno l'una. Hanno fatto presto. Ognuna coi suoi impegni per il giorno dopo. Sempre di corsa e di fretta. Non è più come una volta. Ora i ritmi sono diversi. Anche per l'amicizia. Hanno deciso di andare a letto presto dopo quella riunione inattesa convocata da Niki. Forse anche per via della notizia che ha dato. Prima di scendere dalla macchina, si mette a pensare. Ancora non ci crede. Niki che si sposa. Non mi sembra vero. Ma è pazza? Io non potrei mai. Sposarmi a vent'anni. Perdere la libertà. Impegnarmi seriamente con qualcuno. Vivere in due. Essere fedeli. Per sempre. Condividere gioie, dolori, abitudini. Cambiare tutto. Lasciare casa, genitori. E un po'"anche le amiche. Le mie amiche. La mia possibilità di fare, conoscere, decidere chi mi piace e chi no. Sposarsi significa lasciare tutto questo. Significa chiudersi al mondo. E poi a vent'anni… fallo almeno a quaranta. Ma a venti no. Quante storie si sentono di gente che si sposa presto e poi si separa dopo nemmeno due anni perché si accorge che non funziona? Perché non c'hanno pensato abbastanza. È inutile dire che tutto resterà come prima, perché non è vero. Niki un po'"ci abbandona. Sono contenta per lei, certo, se è convinta. Ma mi fa anche un po'"rabbia. Non posso fingere. Magari non glielo dirò mai. Non voglio che pensi che non sono felice per lei. È la mia amica. Però non riesco ancora a condividere la sua scelta fino in fondo. Non ci riesco. È un po'"come se ci avesse tradito. Come se la sua felicità fosse più importante del nostro stare insieme e di essere Onde. Lo so, non dovrei nemmeno pensarlo. Ma lo penso.
Erica toglie la chiave dal quadro della macchina. Esce e chiude. E porta con sé quel pensiero un po'"triste, un po'"arrabbiato. Ma sincero.
Cinquantotto
Infila la chiave nella toppa. Entra senza far rumore. Tanto non indossa quasi mai i tacchi. Ama le ballerine, Diletta. E stasera per vedere le sue amiche se ne è messe un paio azzurre con dei pallini marroni e un fiocchetto in tinta. Richiude la porta alle sue spalle. Attraversa il corridoio ed entra in camera. Nessuno l'ha sentita. Guarda il grande orologio appeso alla parete sopra il letto. L'una e dieci. Certo che hanno fatto tardi a parlare. Diletta ripassa mentalmente tutte le parole dette poco prima a casa di Olly. Non è possibile. Ma è vero? Sì. E per un istante ha paura. Paura che tutto finisca. La sua amica si sposa. E dopo? Come potrà essere tutto come prima? Le torna in mente una canzone di Renato Zero. "Che fai se stai lì da solo, in due più azzurro è il tuo volo, amico è bello, amico è tutto, è l'eternità, è quello che non passa mentre tutto va, amico, amico, amico, il più fico amico è chi resisterà. Chi resisterà?" Già… Chi? Si sposa. Diletta ripete quelle parole una, due, tre volte. Si sposa. Cioè diventa grande, matura, donna. Avrà un marito, una famiglia, dei figli. Studierà poi lavorerà e ci sarà sempre meno tempo per me, per noi. Ma non avrà paura anche lei a fare un passo così a vent'anni? Diletta si spoglia piano e si mette il pigiama. Poi si siede sul letto a gambe incrociate. E d'improvviso sorride. Pensa a se stessa, alla sua situazione. A tutte le paure che ha avuto di notte, quando si svegliava di colpo con gli occhi sbarrati e il cuore le batteva forte. La voglia di scappare, di cercare un'altra soluzione. Definitiva. Assoluta. Senza appello. E poi no, di nuovo pensare che era assurdo, che non ce l'avrebbe mai fatta a scappare così dal suo futuro. Ma la paura poi ritornava. Forse si sente cosi anche Niki, anche se fa di tutto per non darlo a vedere. Poi si guarda allo specchio davanti al letto. Di colpo si vede un po'"più grande. L'espressione degli occhi diversa, più intensa. Stasera però si sente quasi più sollevata. Ma che dico? Se ha paura lei, allora io che dovrei dire? Se lo fa lei, se Niki è capace di fare un passo del genere, allora anch'io ce la posso fare. Poi un altro pensiero. "Il più fico amico è chi resisterà." E chi sarà? Ma perché deve sposarsi così presto? È un passo importante. Troppo. Verrà fagocitata da cose più grandi di lei. Perderà la leggerezza, la possibilità di fare quel che le piace. Altre esperienze, studiare all'estero, che ne so, tutto quello che fai quando non sei sposata. Quando sei libera di scegliere senza dover rendere conto a nessuno. Quando davanti a te ci sono solo possibilità e strade nuove. Eppure questo non ce l'ho fatta a dirglielo. Da una parte sono contenta per lei, l'ho vista felice. Ma dall'altra ho paura e anche rabbia. Sì, rabbia, perché come la metti la metti, finisce comunque qualcosa d'importante. Un'epoca. Una vita. Noi com'eravamo. E lei è la prima ad andarsene in qualche modo. Un po'"si vergogna d'averlo pensato. Le Onde. Sempre insieme, qualsiasi cosa accada. E ora c'è una nuova sfida da affrontare insieme. Diletta prende il cellulare che ha appoggiato accanto a sé. Apre il menu messaggi. Seleziona nuovo. Inizia a digitare veloce usando il T9. "Ma tu che ne pensi?" e invia in doppia copia. Dopo trenta secondi il display si accende e il telefono vibra. Olly è sempre la più veloce a rispondere. Diletta apre la bustina lampeggiante. "Boh, m'ha fatto un effetto… cioè mi ha sconvolta! Un po'"mi fa rabbia… Non ce l'ho con lei, ma mi fa rabbia pensare che le cose cambino…" Dopo qualche secondo arriva anche la risposta di Erica. "Per me è pazza, sposarsi a vent'anni… solo a pensarci mi fa una paura…" Sì. Tutte e tre in sintonia e con gli stessi dubbi. Allora risponde. "Sì, anche per me è così. Ma la proteggerò con tutto il mio amore… di Onda. Notte." E poi Diletta sfila le gambe e alza la coperta. Spegne il cellulare, lo appoggia sul comodino e si mette sotto, coprendosi fino agli occhi come quando era piccola. Il suo letto di bambina. Un po'"corto ma sempre suo. Si gusta coi piedi ogni angolo. Sicurezza. Il rifugio dove nessuno può entrare. E si sente protetta, per un attimo lontana da quella strana sensazione che la notizia del matrimonio di Niki ha portato.
Cinquantanove
Niki entra in casa e quasi travolge Simona saltandole addosso.
"Sono la persona più felice del mondo!"
"Oddio, e che è successo?"
Poi saltellando per la cucina prende la mamma e se la trascina dietro.
"C'è papà?"
"Sta di là, è andato in bagno."
"E Matteo?"
"No, sta a casa di Vanni."
Niki pensa tra sé. Meglio. Così intanto lo dico ai miei e basta. Si butta sul divano. Simona si siede davanti a lei su un puf. "Allora? Non mi puoi anticipare qualcosa intanto che arriva papà? Sono troppo curiosa…"
Niki sorride e scuote la testa. "Niente da fare. Lo aspettiamo…"
La madre la guarda curiosa, ma non è preoccupata. E così felice, deve essere per forza una buona cosa, qualunque essa sia. "Ho capito… Hai vinto all'Enalotto!"
"Mamma, ma come sei venale! Comunque…" Niki le fa un sorriso incredibile. "Quasi!"
"Aiuto! E che è? Allora mi devo veramente preoccupare… Ho capito: ti hanno preso per un lavoro dove ti danno un sacco di soldi…" Poi ci pensa un po'"meglio e diventa di colpo triste. "E ti devi trasferire in America! Dimmi che non è questo, ti prego, dimmi che mi sto sbagliando."
Niki sorride. "Ti stai sbagliando."
Simona sorride, ma subito dopo cambia di nuovo espressione, è ancora preoccupata. "Non mi stai dicendo una bugia, vero? Non è questo?"
Niki la rassicura. "No, mamma, te l'ho detto, non è questo."
"Giura."
"Giuro."
"Guarda che io e te ce lo siamo sempre dette…" E Niki le fa il
verso, mentre ripetono insieme la solita frase: "Dobbiamo dirci tutto, ma proprio tutto tutto!". E scoppiano a ridere. Proprio in quel momento nel salotto arriva Roberto.
"Allora, che succede? Ve la state divertendo, eh. Beate voi… Cuor contento il ciel l'aiuta." Simona batte sul puf vicino a lei. "Vieni, Robi, mettiti qui, Niki ci vuole raccontare una cosa importante…"
Roberto le si siede vicino e vedendola così allegra la butta lì. "Ho capito. Hai vinto all'Enalotto! Si cambia vita!"
Niki rimane sbalordita. "Mamma! Papà! Ma la vostra è una fissa…"
Simona guarda il marito. "Gliel'ho chiesto anche io se aveva vinto all'Enalotto."
"Ah…"
"E lei mi ha risposto… quasi!"
Roberto sorride. "Uhm, brava, allora deve essere qualcosa del genere… Magari ce ne viene in tasca qualcosa pure a noi!"
Niki sorride, non sanno che stanno per spendere un sacco di soldi. Altro che Enalotto! Poi li guarda. Sono lì davanti a lei che sorridono allegri, curiosi. Oddio, e se ci rimanessero male? Se non fossero felici? Se mi mettessero il muso per la mia scelta? Se me lo volessero impedire? Se mi ricattassero, della serie "Fai quello che vuoi, non possiamo costringerti, ma una cosa è certa, ci hai deluso…"? E in un attimo ripercorre tutte le prove fatte per quel discorso, ormai almeno mille volte da quando è tornata da New York.