143383.fb2 Scusa ma ti voglio sposare - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 53

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La sera a letto. Mamma, papà, mi sposo… No, non va bene. Mamma, papà, io e Alex abbiamo deciso di sposarci. No, non è vero. Lui ha deciso e io ho detto sì. La mattina nel bagno davanti allo specchio. Mamma, papà, Alex mi ha chiesto di sposarlo. E ancora… Alex e io ci sposiamo. E con tutti i toni, le sfumature, le facce e le smorfie possibili e immaginabili. E, dopo tutte quelle prove, guardarsi allo specchio e ammettere: non ce la farò mai. E infatti non glielo devo dire io ma lui!

Niki li guarda e poi sorride. Tanto, pensa tra sé, è un problema suo. "Ecco, aspettate qui…" Ed esce dal salotto.

Roberto e Simona rimangono in silenzio a guardarsi. Roberto la fissa con curiosità e malizia. "Tu ne sai qualcosa, non è vero?"

"Ti giuro di no… Ma scusa, te lo direi."

"Uhm, non è niente di buono mi sa…"

"Ma se è così felice dobbiamo esserlo pure noi!"

"Mmm, quel che rende felice un figlio a volte è una tragedia per i genitori…"

"E mamma mia che pesantezza!" Simona gli tira un colpetto sulla spalla.

Un istante dopo nel salotto rientra Niki accompagnata da Alex.

"Eccoci qui…"

"Ma dov'era? Nascosto in camera tua?"

"No… È solo che… non trovava posteggio." Si era preparata la scusa. Almeno quella. Poi Alex e Niki si guardano sorridendo. In realtà Niki lo aveva "posteggiato" sul pianerottolo perché voleva prima preparare tutto, far sistemare i suoi genitori e finalmente dare quella notizia.

Niki guarda un'ultima volta Alex che prende fiato, tira un bel respiro, e poi fa ai suoi genitori un bel sorriso. Stringe forte la mano di Niki e butta fuori tutto di botto.

"Io e Niki vorremmo tanto sposarci… Spero che siate felici di questa nostra decisione…" Proprio in quel momento Roberto, che si stava sistemando meglio sul puf, mette male la mano e scivola per terra.

"Papà!" Niki scoppia a ridere. "Non prenderla così!"

Simona aiuta il marito a rialzarsi. "Non volevo, te lo giuro…"

Simona lo lascia e corre verso la figlia. "Ma è bellissimo, tesoro!" E l'abbraccia.

"Oh, mamma, come sono felice. Non sai quante volte ho provato questo discorso di notte nel mio letto, in bagno."

Alex annuisce. "Già, poi però alla fine l'ho fatto io!"

"E certo, e chi doveva farlo sennò!" Roberto si avvicina ad Alex. "Vieni qui, abbracciamoci." Si stringono così, in un abbraccio molto rude e maschile. Roberto dà qualche pacca sulla spalla di Alex. "Bene, sono proprio felice per la mia figliola." Poi abbraccia anche Niki.

"Oh, papà… Ti voglio tanto bene."

Simona, in maniera più contenuta, abbraccia a sua volta Alex. Poi si stacca e tutta felice annuncia: "Dobbiamo festeggiare. Abbiamo una bottiglia che sta già in frigo e tenevamo proprio per una grande occasione. E quale migliore di questa?".

Subito Roberto si accoda a lei. "Ti seguo, amore… Vengo a prenderla con te!"

Alex e Niki, rimasti soli nel salotto, si abbracciano felici.

"Hai visto, Niki, ci facciamo sempre un sacco di problemi e invece spesso le cose sono molto più facili del previsto…"

"Dici?"

"Certo! Non lo hai visto come erano felici i tuoi genitori?" "Mio padre dopo la notizia è caduto per terra." "Ma è solo scivolato dal puf. Dai, poteva succedere anche se gli raccontavi un'altra cosa."

"Tu non lo conosci. Per me deve essere sconvolto."

Roberto e Simona sono in cucina. Tutti e due poggiati con la schiena al lavabo che guardano nel vuoto davanti a loro. Roberto è a bocca aperta.

"Non ci credo, non è possibile, dimmi che sto sognando… Dimmi che è solo un terribile incubo dal quale ci risveglieremo. Non ci posso credere. La mia bambina…"

Simona gli dà una gomitata scherzosa. "È anche mia… Anzi è prima mia. E poi tua!"

"Guarda che l'abbiamo fatta insieme."

"Sì, ma io l'ho tirata su i primi nove mesi da sola!" Roberto si gira verso di lei.

"E tutte le volte che mi svegliavo nella notte perché lei urlava e tu eri distrutta e non volevi andare a consolarla, chi la cullava, eh? Chi ci andava?"

Simona gli prende la mano. "Tu. È vero, anche tu hai fatto molto per lei."

"Abbiamo fatto entrambi sempre tutto per lei… E chi se la prende ora? Lui."

Simona sorride. "Dai, piantala. Torniamo di là. Sennò si preoccupano."

"E soprattutto Niki capisce."

"Ha già capito."

"No…"

"Ma allora tu non la conosci tua figlia." Simona prende una bottiglia di ottimo champagne, poi i flùte nell'armadio in cucina, e torna sorridente in salotto.

"Eccoci qua… Non trovavamo i bicchieri!"

E si siedono tutti e quattro mentre Roberto stappa la bottiglia e versa da bere, cercando di non sembrare sconvolto.

Sessanta

Domenica, una giornata tranquilla, un cielo azzurro con qualche nuvola leggera. Sono le tredici, qualcuno è appena uscito dalla messa, una ragazza sta passeggiando con il suo alano nero: è grosso, la trascina per andare a curiosare più avanti. Un signore è in fila davanti al giornalaio.

"Mi dà "Messaggero" e "Repubblica"…"

Un altro, infastidito perché si sente superato, dice di fretta: "È uscito l'ultimo di "Dove"?".

"Guardi un po'"lì sotto… Dovrebbe essere davanti. Altrimenti deve ancora uscire."

Il signore non lo trova. Il giornalaio, un ragazzo con tanto di piercing al sopracciglio, si spinge in avanti cercando di leggere le copertine delle riviste messe al contrario.

"Eccolo, eccolo, è lì…" E indica un giornale dimostrandosi più lucido del suo cliente, malgrado la serata passata in discoteca, che lo ha portato direttamente in edicola senza passare da casa. E nemmeno da un qualsiasi materasso. Purtroppo.