143383.fb2 Scusa ma ti voglio sposare - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 60

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"Hai ragione, scusami." Si abbracciano, poi Pietro si stacca e lo guarda curioso. "Ma lo sai fare il riporto?"

Flavio questa volta si mette a ridere. "Sì… come no? Mi raccomando, dividi sempre per due e riporti di uno… a prescindere, ma vattene, và!"

Alex sorride. "Oh bene… Così mi piacete. Con un po'"di serenità piano piano si arriva a tutto…"

Pietro lo guarda. "Sì sì… Tu intanto sposati… Da quanto stai con Niki?"

"Quasi due anni."

"Ecco, allora ne riparliamo tra cinque… Voglio vedere come stai messo!"

Alex si infila le mani in tasca. "Oh, ma che stiamo a fà, tutti contro tutti? Ragazzi, noi ci dobbiamo volere bene, dobbiamo sperare che le cose vadano bene a tutti… Io comunque non sarei mai felice se uno di voi avesse un problema… prima di decidere di sposarmi mica speravo che voi vi lasciaste così eravamo tutti uguali, no? Speravo di sposarmi anch'io e basta. Avrei voluto sposare Elena, poi è successo quello che è successo… Ora spero di sposare Niki. Anzi, ora voglio sposare Niki e spero… Anzi, deve andare tutto bene e voi dovete aiutarmi perché questo accada.,Perché io sono felice che sia così. Perché la felicità di un mio amico è la mia felicità… E vorrei che fosse lo stesso anche per voi… che la mia felicità fosse la vostra! O non è così?"

Alex li guarda, seduti sul divano di fronte a lui. Restano in silenzio.

Poi Enrico sorride. "Mi ha commosso il tuo discorso."

Anche Flavio è d'accordo. "Sì, è bello…"

Pietro annuisce. "Hai ragione, ho sbagliato."

Enrico lo abbraccia. "Auguri, Alex. Vorrei che tu fossi felice!"

Anche Flavio si alza per abbracciarlo. "Sì, anch'io."

E Pietro li raggiunge. "Ci sono pure io, eh, cosa credete! Che, mi volevate lasciar fuori? Bastardi!"

"Noi, eh…"

E rimangono così, stretti l'uno all'altro al centro del salotto. E ridono e scherzano. Pietro salta. "Sì, vi voglio bene…"

"E dai!"

E non si accorgono che qualcuno sta infilando la chiave nella serratura e aprendo la porta. Entra Medi, una donna sui cinquantanni, filippina, che rimane a bocca aperta vedendo quel gruppo di uomini che saltellano abbracciati in quel modo. "Ti voglio bene!"

"No, più io!"

"Io vorrei divorziare e sposarmi con tutti voi!"

Pietro finisce il giro e incrocia lo sguardo della filippina.

"Ah, salve!" Si stacca dagli altri e la raggiunge. "Lei è Medi, vero? Mi aveva detto Martinelli che ogni tanto viene per tenere in ordine la casa… Da adesso ci sarò io…"

"Sì, mi ha detto signore, ho portato solo questa proprio come mi aveva chiesto lui…" E mostra una cassetta con delle bottiglie d'acqua. "Perché ho finito l'altro giorno quella che c'era… E poi questa…"

Pietro prende dalle sue mani la busta, la apre, ci sono le bollette dell'acqua, del gas e della luce. "Mi ha detto solo che lei deve fare volture e le servivano… Poi se servo anche io da domani posso tornare… Ecco, qui c'è il mio numero e i miei costi fissi…"

Pietro guarda il volantino che gli sta dando, con tutto quello che la Medi- service è in grado di fare.

"Nove euro l'ora?"

"Come tutte, meglio di tutte…"

Pietro si gira verso gli amici. "Cioè, c'ha pure lo slogan… Alex, questa ti ruba il lavoro." La riaccompagna verso la porta. "Va bene… grazie. Se ho bisogno le faccio sapere…" E la fa uscire. Pietro raggiunge gli amici. "Ma vi rendete conto?"

Flavio annuisce. "Ormai sono superorganizzate."

Enrico lo segue. "È che le nostre donne gli hanno lasciato troppo spazio… Dovevamo controllare anche questo, ci è sfuggita di mano la situazione."

Pietro sta zitto, Alex gli si avvicina. "Che stai pensando?"

"Che Martinelli si è subito preoccupato delle spese e che quella vedendoci così abbracciati che saltavamo ridendo come dei cretini chissà cosa penserà… e soprattutto cosa andrà a dire in giro."

Flavio si avvicina. "Ma che deve pensare… Che siamo amici."

Pietro sorride. "È vero."

Flavio lo guarda e cambia espressione. "Anzi… Ti posso chiedere una cosa? Visto che Cristina vuole stare da sola, e io devo trovare un posto, fino a quando non ce l'ho posso rimanere da te?"

Pietro resta un attimo in silenzio, poi vede gli occhi di Enrico ma soprattutto lo sguardo severo di Alex. Sorride. "Ma certo! Ci mancherebbe… È pieno di stanze qui!"

Flavio lo abbraccia. "Grazie! Vado subito a prendere la valigia in macchina."

Pietro aspetta che sia uscito. "Ah, ha la valigia in macchina, se l'è portata dietro… Quindi lo dava per scontato, lo sapeva già che veniva a stare da me!"

"Macché…" Alex scuote la testa. "Sei perfido…"

Proprio in quel momento suona il telefonino. È Niki. Alex sorride un po'"imbarazzato e si allontana. "Pronto, Niki!"

"Amore! Allora, com'è andata con i tuoi?"

"Benissimo…"

Niki sente uno strano silenzio. "Sul serio? Mi dici la verità?"

"Ma certo, amore, ci mancherebbe."

Niki si insospettisce. "Ma dove sei?"

"Da Pietro…"

Proprio in quel momento rientra in salotto Flavio con due valigie e diversi sacchetti.

"Ma cos'è tutto questo rumore?"

"Ci sono anche gli altri."

"Ah sì?" Niki è sempre entusiasta. "Lo hai detto anche a loro?"