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"E solo che io non ci volevo andare a letto… Ma lo volevo scopare proprio!"
"Susanna!"
"Senti, ma perché solo gli uomini possono avere questo istinto? E che cazzo!"
"Ma Susanna!"
"Sì, oggi voglio essere sboccata, va bene?" E poi scoppia a ridere e anche Cristina finalmente sorride e si abbracciano, sporgendosi un po'"dalle loro sedie. Poi Susanna torna seria.
"Senti, ma non è che lo hai fatto per la nostra chiacchierata dell'altra sera?"
"Quale?"
"Dai, quando io te ne avrò dette chissà quante su Pietro, la vita, il matrimonio, il nostro gruppo e tu magari ti sei sentita così coinvolta che hai voluto fare un passo molto più grande e importante di te…"
"No." Cristina fa di no anche con la testa. "Sai quante volte ci ho pensato? Quante cose non mi piacevano più nella mia vita, quante cose non andavano, e soprattutto di quante di queste cose lui non si accorgeva minimamente. Ecco, il fatto di stare ogni tanto in silenzio vicino a lui, a tavola a cena. Mentre guardava la tv e ignorava invece i miei occhi, la mia tristezza… Avrebbe potuto guardarmi, no? Avrebbe visto, capito, mi avrebbe potuto fare qualche domanda."
"E cosa gli avresti risposto?"
Cristina guarda i bambini di Susanna. Ora sono vicini, insieme agli altri, e giocano con un piccolo cane tra l'erba. "Non lo so. Ma non era importante quello che avrebbe potuto dire, era importante sentire che lui se ne preoccupava…" E Cristina ritorna a guardarla con i suoi capelli mossi dal vento, un'aria ora più serena, più tranquilla, perfino più riposata. Susanna le accarezza la mano che ha posato sul bracciolo. "Forse se ne accorgerà. E si domanderà perché non ha fatto quelle domande."
"Magari sarà tardi. Magari è già tardi. Ora senz'altro lo è…"
Susanna sfila i due scontrini dal piattino e controlla il conto.
"Oh… È un momento. Ora magari ti piacerà provare quello che sto sentendo io e cioè la voglia di vendicarmi di Pietro e del nostro fallimento causato da lui… Ti andrà magari anche a te quel Giorgio lì…"
"Ma non c'entra nulla adesso."
"Sì, ma non ti devi chiudere in casa, sennò entri in depressione. Scusi?"
Un cameriere si avvicina.
"Ma no." Cristina la ferma. "Voglio fare io dai…"
"Non esiste proprio!" Susanna tira fuori una banconota da cinquanta, poi aspetta il resto e lascia due euro di mancia al cameriere, che si allontana velocemente richiesto da un altro tavolo.
"Mi offrirai la cena quando usciremo insieme…"
"Ah, sì! Così ci rimetto! Bene, mi diverte un sacco…"
Susanna sorride. "Sempre che i nostri due cavalieri ci facciano pagare…"
"E chi sono i nostri due cavalieri?"
Susanna si alza dalla sedia e la guarda tutta allegra. "Oh, non lo so! Ma non è importante… Magari uno bello come Giorgio Altieri oppure anche di più, anzi sarà sicuramente più bello!"
"Sì, va bè… Ora non me la sento proprio di uscire."
"Guarda che non vuol dire che devi per forza andarci a letto!"
Proprio in quel momento vede arrivare Lorenzo. "Mamma… Ciao Cristina!" la saluta prima che Susanna, come al solito, lo riprenda. Poi sorride alla mamma. Tutti e due sanno che stava per fare il solito errore.
"Che c'è?"
"Mi dai tre euro che vorrei prendere la Coca Cola?"
"No. Te li do, ma prendi un succo, non gassato e non gelato…"
"Ok!"
"No, ripeti! Come glielo chiedi?"
"Uffa, ma lo so: non gassato e non gelato."
"Ecco, tieni…"
Lorenzo con i soldi in mano scappa verso il bar.
"Sai qual è la cosa terribile?" dice Cristina guardando Lorenzo. "Che comunque, anche se la tua storia con Pietro è finita, tutto, tutte le fatiche di ogni giorno del matrimonio, di ogni sera, cucinare, le lavatrici, stirare, rifare il letto, sono ripagate perché qualcosa ti è rimasto. Qualcosa di grande: loro due, i tuoi figli…" E Susanna non sa cosa rispondere. Muove un po'"la bocca cercando di sorridere. "Mentre per me è come aver buttato degli anni al vento, mi guardo indietro e non vedo neppure tutte quelle fatiche che ti dicevo… Mi sembra il vuoto. Un fallimento pazzesco, cioè, non c'è stato neanche il tentativo, capisci?" Susanna vede da lontano Lorenzo uscire dal baretto. Ha una cannuccia in bocca e tiene tra le braccia conserte una bibita. Susanna si sposta per controllare. Lorenzo se ne accorge e scappa verso i suoi amici cercando di tenere la lattina verso l'interno. Ma basta un attimo e Susanna riconosce perfettamente quel rosso e parte della scritta. Coca Cola.
"Bravo! Non mi chiedere più niente! E se più tardi hai mal di pancia non t'azzardare a venire in camera mia a fare le solite scene."
Il bambino fa finta di non sentire e raggiunge gli amici senza preoccuparsi più di nascondere la Coca. "Scusa, Cristina! Ma quello ha preso tutto da suo padre… Si sente un gran furbo e invece viene scoperto! Non capisce che non serve a niente mentire. Cioè, dice bugie anche quando non c'è bisogno. Secondo me è una malattia ereditaria. Boh." Poi sinceramente perplessa: "No, sul serio, voglio consultare un medico! Piuttosto, ma Flavio come l'ha presa? Come sta?".
"Ci siamo sentiti. Mi sembra tranquillo."
"Sul serio? Da chi è andato a stare, da sua madre?"
"No, non ha avuto ancora il coraggio di dirle niente…"
Proprio in quel momento suona il telefono di Susanna, lo tira fuori dalla borsa e guarda il display. "Toh, ecco! Mia madre… Oh, neanche a farlo apposta. Io a lei ho detto tutto… Ma rompe… Rompe!" E apre il cellulare. "Ciao, mamma, che c'è?" Poi ascolta in silenzio e scuote la testa. "No, tutto come ti ho detto, identico a ieri, e non ho intenzione di far cambiare assolutamente niente. È una situazione ridicola e non la porto avanti solo perché ti dispiace dire a qualche cena con i tuoi amici che tua figlia si è separata!" Poi ascolta ma di nuovo scuote la testa. "No… Dovresti essere contenta di poter andare a quelle feste e dire… Mia figlia è di nuovo felice! Senti, mamma, sono con una mia amica e non ho voglia di discutere. Se mi vuoi tenere ogni tanto Lorenzo e Carolina mi fai un piacere, sennò me la cavo da sola… Ecco." Susanna ascolta in silenzio. Poi sorride. "Perfetto. Grazie, mamma." E chiude il telefono. "Oh, finalmente l'ha capita. È dura di comprendonio. Il fatto che io non voglia tornare con Pietro non le entra in testa… Piuttosto, scusa, mi stavi dicendo di Flavio…"
"Sì, lui invece non lo ha detto ai suoi."
"Vedi, è chiaro che ancora pensa di poter tornare con te… Ma dove sta a dormire?"
Cristina si gira e la guarda dritta negli occhi. "Pensavo lo sapessi."
"No. Da chi?"
"Da Pietro."
"Capirai! Non son capaci in due di fare mezzo piatto di pasta!"
Sessantasette