143383.fb2 Scusa ma ti voglio sposare - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 68

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"Che c'entra, potrei uscire anche da sposata."

Guido ride. "Non credo… Quanto durerebbe il vostro matrimonio?"

Niki sorride e fa le corna. "Tiè!"

"Pensa, dovrebbero portare fortuna e poi invece la maggior parte delle volte sono proprio loro che fanno finire un matrimonio: le corna!" Poi non le lascia tempo di rispondere. "Guarda, vedi laggiù…" Indica, nel gruppo sotto il palco, dei ragazzi che ballano. In mezzo a loro, leggermente fumata, c'è una ragazza che si muove divertita, lasciandosi andare, ha i capelli che le ondeggiano sulle spalle, gli occhi chiusi ed è senza scarpe, ha una sigaretta nella mano sinistra e una birra nella destra, alterna senza alcuna distinzione l'una e l'altra, con un unico desiderio, stordirsi.

"Lei è una mia ex. Ha ventitré anni… È indietro negli studi però avevamo fatto un sacco di progetti insieme, siamo stati benissimo per un anno e mezzo… Poi è successo qualcosa. Ha iniziato a fumare. Anche le canne, e a bere, e altre cose che non aveva mai fatto… Capisci? Da un estremo all'altro senza una ragione."

"Senza una ragione per te. C'è sempre un perché nelle cose… È che a volte a voi uomini sfugge."

Guido sorride. "Già. Invece il tuo futuro marito avrà sempre la capacità di capire? Saprà osservare cosa sta accadendo? Cambiare e seguirti nei tuoi cambiamenti?" "Oh… Io di lui mi fido."

"Infatti. Ne sono sicuro. È di te che non devi fidarti.;." Niki butta indietro i capelli e ride. "Di me! Ma figurati." ""Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza" diceva Franklin. E poi troppa sicurezza fa scivolare…"

"Allora non sei l'uomo Perugina… Sei quello delle citazioni." "E ne ho tantissime… Ma se andiamo a cena fuori, se vuoi, non ne faccio nessuna e parlo d'altro… Sempre che tu non abbia paura."

Niki ritorna seria. "Te l'ho detto. Non ne ho. Ma non ho neanche una buona ragione per venire a cena con te." E se ne va così, lasciandolo divertito e curioso, soddisfatto comunque di essere riuscito in qualche modo a smuovere qualcosa in lei. Sorride Guido, ottimista, inseguendo chissà quale pensiero.

Settantuno

Ore otto. Il rito dell'aperitivo. Una musica lounge avvolge il locale mentre veloci i baristi preparano cocktail e versano vino e prosecco nei calici. Sul bancone vari stuzzichini appetitosi, salsine, crostini, patatine, pistacchi e noccioline. Un po'"di verdura fritta e alcune pizzette riempiono alcuni vassoi. Una serie di cuori e striscioni rossi è appesa ovunque, così come le scritte "I Love You". Susanna si tira indietro i capelli.

"Hai visto quanta gente? E non sono solo coppie!"

Cristina si guarda intorno. "Sì, in effetti ci sono anche gruppi di ragazzi e ragazze."

Susanna sorseggia il suo Negroni. "Mmm, guarda quel ragazzo laggiù…"

Cristina si sporge dallo sgabello. Un tipo alto e moro è in piedi al bancone, vicino all'ingresso, e sembra annoiato. "Secondo me aspetta la fidanzata."

"Secondo me no" e Susanna gli fa cenno di avvicinarsi.

"Susanna! Ma che fai!" Cristina si copre la faccia con la mano. Il ragazzo guarda un po'"perplesso verso Susanna. Poi scuote la testa, sorride e prende il suo bicchiere. Si muove. Si avvicina a loro. È ben vestito, giovane e leggermente abbronzato. Cristina si gira dall'altra parte. "No dai, Susanna, ti prego…"

"Ma che ti frega, guarda quant'è fico…"

Il ragazzo arriva accanto a Susanna. "Dicevi a me?"

"Ciao, sì. Senti, io e la mia amica cerchiamo un posto dove andare stasera… un posto fico, però, sai, per festeggiare…"

Il ragazzo guarda Cristina che non sa più come nascondersi. "Ah, bè… potete provare da Joia, quello in via Galvani. Ci vanno un sacco di vip e l'ingresso per le donne è sempre ridotto. All'ultimo piano hanno anche il ristorante ma è stile privé, non so se stasera…"

Susanna lo osserva compiaciuta. "Ottimo consiglio. Anzi, se non sei occupato perché non vieni anche tu? Ci troviamo là verso

mezzanotte… Io e la mia amica prima andiamo a cena e poi senz'altro al Joia. Ci hai convinte, vero Cri?" Susanna si volta ancora verso Cristina che annuisce appena, imbarazzata. "Sai, la mia amica è timida ma apprezza anche lei. Insomma, ci vediamo là? O stai aspettando la tua tipa?"

Il ragazzo sorride. "No, sono solo passato per l'aperitivo. Ok, si può fare, a dopo al Joia, ci conosciamo meglio più tardi, ciao belle…" e strizza l'occhio a Susanna.

Appena si è allontanato, Susanna scoppia a ridere. "Ma dai, Cri, e sciogliti! Che male c'è, hai visto che forza? A belli…"

"Ma Susanna, quello neanche lo conosci e l'hai fissato così?"

"E certo, mica me lo sono sposato! Dai, divertiamoci, facciamo un giro…" e prende Cristina per un braccio. Iniziano a camminare. Alcuni ragazzi del locale le notano e quando passano loro davanti dicono qualcosa. Un complimento. Una frase. Un approccio. Susanna ride e dà spago a tutti, Cristina un po'"meno ma alla fine sta al gioco dell'amica. Due uomini sui quaranta si avvicinano. E Susanna attacca bottone e scherza anche con loro. A tutti dà appuntamento al Joia, a mezzanotte.

"Susanna, ma poi come facciamo?"

"Semplice! Non facciamo! Dai, andiamo a cena!"

Dopo mezz'ora Susanna e Cristina sono in un'osteria. Mangiano allegre, bevono un po'"di vino rosso, brindano. Cristina inizia a sentirsi a suo agio. Ammira la sua amica che sa distrarsi. Ma sì. Devo imparare da lei. Devo ricominciare a vivere, a sentirmi donna. E anche al ristorante Susanna trova il modo di dare appuntamento al Joia agli uomini di una tavolata vicina. Poi pagano il conto. E corrono alla macchina. Fanno ancora un po'"le sceme. Hanno il fiatone.

"Tu sei pazza, Susanna!"

"Non sai da quanto non mi sentivo così! Tu? Tutto ok?"

"Accidenti, sì!"

Susanna mette in moto. "Quasi mezzanotte. E ora andiamo a vedere quanti farlocchi abbiamo beccato stasera!" e parte sparata.

Dopo un po'"arrivano al Joia. Rallentano. E li vedono tutti lì fuori. Il bel tipo, il gruppo di ragazzi, i due quarantenni e quelli della tavolata. Tutti in piedi ad aspettare davanti all'ingresso. Alcuni fumano, altri parlano.

"Non ci posso credere! Ma sono venuti davvero!" dice Cristina guardando fuori dal finestrino.

"T'immagini se ora scendiamo e arriviamo lì? E ci vedono?"

"Eh, si menano tra loro!"

Susanna e Cristina si scambiano un'occhiata. "No, menano noi!" e scoppiano a ridere. Susanna accelera e se ne vanno via così, nella notte di Roma, pazze e felici proprio come due adolescenti.

Settantadue

"Grazie, eh…" fa Niki interrompendo Giulia, Barbara e Sara, le sue compagne di università.

"Di cosa?" risponde Sara stupita.

"Proprio a Guido dovevate spifferare la notizia del mio matrimonio?"

Giulia è la prima a rassicurarla. "Io non gli ho detto nulla." La seguono Barbara e Sara. "Neanche io, ti giuro…"

"Ma nemmeno io, forse ha parlato con i nostri ragazzi."

Barbara solleva le spalle. "Non potevamo non dirglielo… È una notizia così bella. Ma perché, ti ha infastidito?"

"No…"

"Secondo me gli piaci e rosica…"

"Bè, nel dubbio prima di sposarti, invece di quelle solite cretinate che si fanno con dieci amiche e poi il classico spogliarellista, uno dei Centocelle Nightmare o qualcun altro… esci da sola con lui e ti regali sul serio un vero addio al nubilato…"