143383.fb2 Scusa ma ti voglio sposare - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 69

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Giulia, l'unica libera, aggiunge divertita: "Consumazione compresa! Secondo me deve essere veramente piacevole".

"Giulia! Ti prego… Cioè, il divertimento è fare quella serata prima del matrimonio tutte insieme… Un po'"trasgressive e via! Non che la fai sul serio per andare a letto con qualcuno."

"Se quel qualcuno fosse Guido… Bè, ne varrebbe davvero la pena!"

"Anche gli spogliarellisti non sono male, eh…"

"Ma non sai… Sono andata prima dell'estate a un addio al nubilato di una mia amica che si sposava… Bè, solo perché era rimasta incinta, eh…" Giulia si rende conto di quello che ha detto e soprattutto della faccia che fa Niki. "Oh… Scusa… Va bè…" Giulia cambia espressione, diventa più sicura. "Niki tu sei un caso rarissimo, quelle che si sposano a vent'anni quasi sempre lo fanno per quel motivo!"

"Ma non è vero! Qualcuna anche per amore…"

"Fammi un nome!"

"Per esempio…" Niki ci pensa un po'"su. "Niki Cavalli…"

"Sei sempre tu!"

"Va bè, vi dicevo, ero a questo addio al nubilato troppo divertente e le amiche le hanno portato di tutto, dal perizoma all'intimo leopardato… Una si è presentata anche con un vibratore rosa."

"No!"

"Sì… Con tanto di biglietto…"

"Non si sa mai! Bè, a un certo punto… arriva una torta enorme con una sola candelina e la scritta sopra: "Spegnimi… Che ti accendo!". Questa mia amica Valeria soffia sulle candeline e pum! La torta esplode, esce fuori uno spogliarellista pazzesco con un fisico da urlo, i capelli lunghissimi neri, scuro di pelle e bello da morire… Insomma, parte una musica e questo inizia uno strip che non vi dico. Vi giuro, c'era qualcuna che urlava, altre che quasi si strappavano i capelli, qualcuna secondo me che pure veniva."

"Giulia!"

"Oh, per me è così… Ma questo era di un sensuale, i movimenti perfetti, non troppo spinti né volgari. E poi, rimasto quasi nudo, si spinge su Valeria e con un cambio di musica perfetto mima un amplesso con lei. Vi giuro, uno spettacolo bellissimo."

"Ma perché ci racconti tutto questo? Ci vuoi far venire voglia?"

"Poi abbiamo parlato con questo ragazzo, Daniele, bè, due lauree, in astrofisica e in ingegneria aerospaziale, ha scritto vari testi anche su riviste straniere e solo per mantenersi fa lo spogliarellista…"

"Perché in Italia non ci sono borse di studio nelle sue discipline. Ma vi rendete conto?"

"Che tristezza…"

"Ah, cosa ancora più triste, ci ha detto che è fidanzato… E cosa ancora più triste più triste… con un uomo!"

"Ma dai! Oh, ma tutti voi li beccate! Cioè, un genio gay… Per noi povere e semplici single… Una specie di idolo irraggiungibile."

"A questo punto meglio andare sul sicuro con Guido!"

"Ah sì… di sicuro non è gay…"

Niki ride. "Sì, ma magari non sa fare lo spogliarello e di certo non è laureato! Il problema è sempre quello… Essere sincere con se stesse e soprattutto ammettere cosa cerchi veramente in un uomo!"

"C'è anche un altro discorso…" Barbara le sorride con fare furbo. "Cosa un uomo ti fa credere di poter trovare in lui." E finisce la frase nello stesso istante in cui arrivano Luca e Marco.

"Vi abbiamo portato qualcosa da bere!" Passano alcuni bicchieri pieni su un grosso vassoio.

"Grazie…" Niki prende un bicchiere di Coca Cola.

"Ehi, di cosa parlano queste belle fanciulle?"

"Oh…" sorride Sara. "Hai presente Kierkegaard, Diario del seduttore? Ecco… Praticamente in quella direzione…"

Luca abbraccia Barbara. "Lo sapevo, sono stato proprio fortunato… Già è difficile trovarne una bella e divertente… Ma anche intelligente è quasi impossibile!"

Barbara si gira sorpresa. "Amore… Non mi avevi detto che stavi con un'altra!"

Tutti ridono, anche Niki, poi riprende a bere, sbirciando intorno, e nota Guido che, dall'altra parte della sala, chiacchiera con una bella ragazza. Lei ride piegandosi in avanti. Guido beve ancora limonata, poi incrocia lo sguardo di Niki e le sorride; alza il bicchiere e fa il gesto di brindare in suo onore. Alla fine sorride anche lei e alza il bicchiere. Ma sì, è assurdo che ogni volta litighiamo così, in fondo è simpatico. E non è pericoloso. E, mentre lo dice, le riecheggiano nella testa quelle sue parole: "È di te che non devi fidarti… Troppa sicurezza fa scivolare con più facilità". E allora, meno sicura, beve un po'"della sua Coca Cola e, quando abbassa gli occhi, incrocia quelli di Giulia, che le sorride divertita. Ha assistito a quello scambio di sguardi e a tutti quei sorrisi. Ora fissa Niki maliziosa, con l'aria di chi sta immaginando chissà cosa… l'aria di chi la sa lunga, e Niki sa perfettamente che ormai è impossibile far finta di niente.

Settantatré

Alex arriva trafelato e bussa alla porta. Subito gli apre Flavio con la faccia seria, dispiaciuta. Alex entra e si chiude la porta alle spalle.

"Allora, cosa è successo ancora? Che accade? Che c'è di così urgente? Ce l'ho fatta a mala pena a finire la riunione per scapicollarmi qui!"

"Guarda, non so che dirti… Non so cosa gli sia successo… Si è chiuso lì dentro e non mi parla, non ne vuole sapere, non sente ragioni."

"Ma davvero?"

"E che, per scherzo?"

Alex lo guarda con sospetto ma Flavio è sinceramente affranto. "Ha detto che vuole parlare solo con te. Sul serio, Alex, sul serio…"

"Uhm…" Alla fine Alex si convince. Forse ha sentito Susanna, si saranno detti qualcosa, uno scambio di battute oppure un ricordo di tempi lontani, forse qualcosa che riguarda i figli. Poi Alex ha un'illuminazione. Forse lui che ha sempre avuto tante donne… ha scoperto che stavolta è lei ad avere uno. E quest'ultima riflessione lo convince del tutto. Bussa quasi con timore sulla porta.

"Pietro… Pietro, ci sei? Dai, non fare così… Parliamone… Qualunque cosa sia… è meglio parlarne, sfogarsi, tirarla fuori, piuttosto che tenerla dentro, rigirarci sopra, arrovellarsi, non fa altro che peggiorare le cose un silenzio… come il tuo!"

E finalmente si spalanca la porta, ad altissimo volume attacca il disco "Zazuera… Zazuera… AEIOU ipsilon!". E su queste note esce Pietro che comanda un trenino di persone. "Brazil… parapa- rapapappapa!"

Canta ad alta voce, felice e allegro come non mai. Dietro di lui, con le mani appoggiate ai fianchi, una ragazza di colore, una venezuelana appena più chiara e altre tre ragazze italiane. "Attaccati in

tondo, dai, vieni con noi! Non ti avevamo festeggiato abbastanza l'altra volta!" E il trenino sfila davanti ad Alex allegro e divertito, un succedersi di capelli ricci scuri e poi lisci e biondi e perfino rossi. Nell'aria si mescolano profumi, dal dolce al più secco ma tutti perfettamente e piacevolmente desiderabili.

Alex fulmina con gli occhi Flavio, che allarga le braccia. "Mi ha detto di non dirti niente, che avresti gradito questa sorpresa."

"E certo!" E come se non bastasse in fondo a quel trenino, con una strana fascia colorata che gli ferma i capelli e un boa azzurro intorno al collo, c'è Enrico.

Alex è sbalordito. "Pure tu?"

"Sì! Sono troppo felice. Ho trovato la babysitter… E poi ha ragione Pietro e anche con Flavio l'abbiamo detto. Dobbiamo essere felici per te! L'hai detto pure tu, no? Sei tu che ti sposi! Dobbiamo festeggiarti come si deve… Anche perché noi l'abbiamo già fatto… E non corriamo rischi. Pe pe pe pe pe pe pe pe…"

E scompare così, scodinzolando come un perfetto carioca dietro quel trenino multiforme, multicolore e multietnico… E soprattutto perfettamente bilanciato in tema di curve, come quelle sulle quali poggia felice le sue mani Enrico.

"Zazuera… Zazuera" e spariscono dietro l'ultimo pilastro in fondo al salotto.