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"Che l'amore è il vero segreto del matrimonio."
"Ammazza come sei filosofo stamattina. Bè, invece di sparare cavolate… spara a un cinghiale, và!"
E così ridendo raggiungono gli altri. Luigi sta scegliendo uno tra i suoi bracchi.
"Tieni, Roberto, te lo affido, lui è Edmond, il più amato tra i miei cani… Ma soprattutto il più bravo. Per me è come un figlio, ci sono attaccatissimo, mi ha sempre dato grandi soddisfazioni. Se c'è un cinghiale lui lo stanerà! Forza, miei prodi… A caccia!"
E così i quattro avanzano nel bosco. Roberto è leggermente in difficoltà perché i pantaloni e il giubbotto gli stanno un po'"stretti, mentre gli stivali che gli hanno prestato gli vanno larghi. Tiene il fucile come gli altri e cerca di imitarli in tutto e per tutto. A un certo punto gli si avvicina Davide.
"Ehi…"
"Eh?"
"Se non lo lasci andare, penso che Edmond abbia difficoltà a stanarti qualsiasi cosa…"
Solo adesso si accorge che gli altri hanno liberato i loro bracchi. "Ah sì, certo… Ma la mia è una tecnica inglese…"
"Cioè?"
"Lo si innervosisce, lo si tiene, gli si fa desiderare la caccia da morire per motivarlo ancora di più… E poi… Lo si molla!" E così libera dal collare Edmond e lo fa partire come una saetta nella macchia più vicina.
"È vero, però… Ma anche per la sicura c'è una nuova tecnica?"
Solo ora Roberto si accorge di non averla tolta dal fucile e capisce anche che non è il caso di esagerare. "No… no… Ancora non era iniziata la caccia per me…" Poi fa l'occhietto. "Mi muovevo in sicurezza…" e lentamente si allontanano dal centro di partenza, i cacciatori si perdono lungo diversi sentieri, cercano tra i cespugli, nelle frasche che si spandono su per la collina come una grande macchia d'olio verde, ognuno dietro al proprio cane che fugge come impazzito, annusa nervoso il terreno, corre di qua e di là seguendo chissà quale traccia. Roberto, fuori forma, arranca dietro Edmond che sale su per il sentiero e infine stana un enorme cinghiale nascosto dietro una macchia scura. Roberto arriva appena in tempo, vede Edmond poi il cinghiale poi Edmond poi di nuovo il cinghiale… e alla fine spara.
"L'ho preso! L'ho preso!"
Subito Davide, Gregorio e per ultimo Luigi accorrono da punti diversi, attraversano veloci la sterpaglia fino ad arrivare dove si trova Roberto.
"L'hai preso? Dov'è?"
"Sì, dov'è?"
"Lì!"
E tutti guardano quel grosso cespuglio che si muove. Da lì dietro lentamente appare Edmond, fa due o tre passi e poi stramazza a terra, ferito. "L'hai preso, sì che l'hai preso… Ma il mio cane!"
Ottantaquattro
La porta si apre. Alex e Niki rientrano a casa di lui. Dove tutti e due, piuttosto nervosi, si muovono velocemente. Si capisce che hanno già discusso in macchina. Niki posa la sua borsa sul divano. Alex si gira.
"Niki… Mettila per terra. Chissà dove l'hanno posata Said e Kalim mentre la spostavano."
"Mamma mia! Ti sta prendendo il virus… Se si sporca qualcosa, si lava! Ma uno deve vivere, capito, vivere… Non può stare imbalsamato come in quella casa…"
Alex si gira scocciato. "Ah, certo… Grazie a tuo padre ci è mancato poco che venisse imbalsamato anche Edmond!"
"Meglio, così faceva pendant con Eleonora…"
"Ma dai, è una ragazza simpatica…"
"Eh! Come si vede che voi uomini non capite niente in fatto di donne…"
"Pure io?" La guarda allusivo. "Attenta perché ti stai dando la zappa sui piedi… Ricordati che sei stata scelta da me… e che ti voglio tanto sposare!"
"L'erba voglio non cresce neanche nel giardino del re."
"Va bene… e ti vorrei tanto sposare!" si corregge subito Alex.
Niki sorride. "E comunque io sono l'eccezione che conferma la regola, uno strano caso in cui un uomo ci prende e sceglie una donna valida! Ma inizio a pensare che ti meritavi una come Eleonora…"
"Cioè?"
"Esauriti quei quattro discorsi base, entra in loop, dice sempre le stesse cose… Ah" fingendo in falsetto di farle l'imitazione, ""mi sono comprata un bellissimo giubbotto di Prada, voglio andare a Parigi per la settimana della moda, non si può mancare all'inaugurazione del nuovo Just Cavalli…" Ma dai, non ha detto altro, tu vuoi fare la pubblicità, lei conosce solo le marche, sareste perfetti… Ha pure la tua età!" Niki fa un sorrisetto per sottolineare quest'ultima cosa. "E i tuoi sarebbero tutti felici…"
Alex si siede esterrefatto sul divano. "Allora, primo: è più piccola di me di dieci anni…"
"Certo, come no, questo è quello che dice lei…"
"La conosco da quando ero bambino."
"Allora se li porta malissimo."
"Mamma mia, come sei perfida, e secondo: i miei genitori sono felici se sono felice io…"
"Sì, ma le tue sorelle se è felice anche Eleonora."
Alex scuote la testa. "Le mie sorelle sono amiche di Eleonora. Punto uno. Io non ho interesse per lei. Punto due. Perché insisti tanto su di lei? Sei forse gelosa?" Poi la guarda con malizia. "Se è così, tu noti qualcosa di particolare che temo a me sinceramente sfugga…"
"Senti, Alex, cosa staresti insinuando? Che io ho qualcosa in meno di lei?"
"Io? Ma io non insinuo niente! Sei tu che stai rompendo con la storia di Eleonora! Quando fai così mi fai uscire pazzo!"
"Sapessi come divento pazza io a passare del tempo con le tue sorelle! Ho pure acconsentito a farle partecipare alle scelte per il mio matrimonio! Ti rendi conto? Per il mio matrimonio… decidono loro!"
"Ma chi te l'ha chiesto?"
"Tua madre!"
"No, mia madre ha detto che loro potrebbero darti una mano perché, essendosi già sposate, conoscono i vari posti e tutte quelle scocciature che hanno affrontato e che magari ti faranno evitare. Quindi ti ha voluto aiutare. E poi, se non volevi potevi dire semplicemente no grazie!"
"Sì… e succedeva il finimondo!"
"Hai una visione distorta delle cose!"
"Sì, e tu della tua famiglia."