143383.fb2 Scusa ma ti voglio sposare - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 98

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"Vuoi che ti accompagno?"

"No, grazie. Dai, ci vediamo, ora devo proprio andare." Gli dà un bacio sulla guancia e si allontana verso il suo motorino. Si gira un'ultima volta. Guido è lontano. Lo saluta con la mano. Lui ricambia e sparisce in fondo al viale. Niki si china a togliere il blocco del motorino. Troppo forte. Vuoi che ti accompagno. Sì, come no! Domani ho le prove dell'abito da sposa… Già me lo vedo. Lui seduto su una poltrona con dello champagne e io che esco dal camerino ogni volta con un vestito diverso. Solo che non è Pretty Woman e nemmeno Il tempo delle mele. È il tempo… del mio matrimonio! Il mio matrimonio! E d'improvviso le prende uno strano panico e si accorge che i giorni stanno passando a una velocità incredibile, deve fare mille cose e soprattutto… quella scelta! E le manca l'aria.

Si gira intorno e vede ragazzi e ragazze che escono chiacchierando dall'università. Due poco più in là si baciano, appoggiati a un motorino come se nulla fosse, come se fossero soli su una spiaggia, come se non esistesse niente e nessuno. Si baciano con passione, senza smettere mai, fregandosene del mondo, con le mani perse tra i capelli, affamati d'amore, di una passione ribelle, sconsiderata, folle, senza pensare agli altri. Ma gli altri chi, poi? E in quell'attimo è ancora spaventata, con il fiato corto, la paura, il

panico, l'adrenalina a mille. Devo parlare con qualcuno. Ho paura. Aiuto.

"Ciao… scusa…"

Niki ferma una ragazza a caso.

"Sì?"

E in quello stesso momento Niki quasi se ne vergogna, arrossisce, ritrova il suo equilibrio. "Sai che ore sono? Mi si è fermato l'orologio…"

La ragazza guarda il suo. "Le tre e un quarto."

"Ah… grazie."

"Prego, figurati…" La ragazza la guarda un po'"meglio. "Scusa ma… tu non sei quella della pubblicità delle caramelle… Il sole… Come si chiamavano?"

"LaLuna…"

"Eh, sì…"

"Sì, sono io."

"E infatti dicevo che mi sembravi proprio lei… A volte il caso…" E rimangono così per qualche istante. Poi la ragazza riprende. "No, sai, perché io ci ho provato tanto, mi piacerebbe fare qualche lavoretto per potermi mantenere qui a Roma. Sono di Macerata. Studio Legge, voglio diventare avvocato, però se ci fosse l'opportunità non mi dispiacerebbe fare qualche pubblicità o magari del cinema. Potrei, no?"

Niki la guarda e le sorride felice. In fondo il panico le è passato e ora la fa ridere la situazione, è anche un po'"assurda. Essere riconosciuta per quelle foto, diventare famosa mentre dormi. Non è male. Poi guarda meglio quella ragazza che adesso le si presenta.

"Mi chiamo Paola."

"Niki… piacere. Guarda, se vuoi ti do questo numero dell'ufficio… C'è la loro responsabile casting, si chiama Michela, seleziona le ragazze per gli spot… Allora, scrivi…" e le dà il numero dell'ufficio di Alex, che ricorda a memoria. Mentre Paola lo salva sul telefonino, Niki pensa tra sé. È una bella ragazza, magari è un po'"bora, certo, però se non parla… fisicamente è molto carina, ha anche delle gambe magre e lunghe. Paola chiude il cellulare. "Ok, grazie…" Poi le sorride. "Ma scusa, non hai il telefonino?"

Niki alza le spalle. "Sì…"

"Allora potevi guardare lì che ore sono…"

"Ah già… Che sciocca, non ci avevo pensato."

Paola le sorride come a dire non fa niente. "Comunque mi ha fatto molto piacere conoscerti… Cioè, è stata una situazione

strana… Magari vorrà dire qualcosa, gli incontri secondo me non avvengono mai per caso."

"Già…" Niki ripensa al suo attacco di panico e un po'"se ne vergogna. "Bè, ora ti saluto, Paola."

"Sì… Ciao. Ah… Niki, giusto?"

"Sì."

"Bè, te lo devo proprio dire: sei stata bravissima in quello spot sul tram, su tutta Roma…"

"Ah… grazie."

"Bè, ciao…" Paola si allontana, si gira un'ultima volta e la segue per un po'"con lo sguardo. Niki tira via il blocco dalla ruota e lo mette nel bauletto. Bravissima io in quello spot? Ma se dormivo!? Secondo me mi confonde con qualcun'altra. La cosa più bella della pubblicità LaLuna è la mia naturalezza in quella foto. E sai perché? Perché me l'ha fatta Alex mentre dormivo… Alex. Ma non mi ha cercato mai, oggi? Ma come è possibile? Almeno informarsi, che ne so, su dove sono, cosa sto facendo… Intanto Niki prende il casco dal bauletto, poi tira fuori dalla borsa il telefonino e lo apre. Nooo! Sei chiamate perse! Ma come è possibile? Poi guarda meglio. Mannaggia, lo avevo lasciato su silenzioso. Ecco perché non mi cercava nessuno… Né Alex né gli altri, casa mamma papà le Onde! Guarda le chiamate perse. Cosa… E ti pareva. Olly. Chissà cosa vuole… e Alex… quattro telefonate! Cioè mi ha cercato quattro volte e io non ho risposto mai. Controlla meglio. Alle dodici e quindici e alle dodici e sedici, poi di nuovo quattordici e trenta altre due telefonate. Chissà cosa è successo, lo chiamo subito. Compone velocemente il numero e poi preme invia. Tuuu tuuu.

"Pronto, amore! Ma che fine hai fatto? Hai avuto una lezione infinita!"

Niki si morde le labbra. È nervosa. "No, macché… Ho fatto di tutto per entrare, sono arrivata ai primi posti che mi avevano tenuto e poi è successo un casino."

"Cioè?"

"Due hanno fatto a botte e in più c'è stata l'occupazione…"

Alex sorride.

"Per un attimo pensavo che avessi fatto come Julia Roberts…"

"Cioè?" Niki si sente ancora più colpevole.

"Se scappi ti sposo… Pensavo fossi fuggita."

"No…" Vorrebbe aggiungere "Ancora no", e ripensa a quel momento di panico, ai ragazzi come lei che uscivano dall'università, leggeri…

Alex si accorge di quello strano silenzio. "Niki…"

"Sì?"

"Che c'è? Tutto bene?"

"Sì sì, scusa… Tutto bene."

Alex è un po'"teso. Cerca però di recuperare. "Mi ricordo che anche quando andavo io all'università un sacco di lezioni saltavano…"

"Sì, lo so, ma in quest'ultimo periodo sono più quelle che saltano che quelle che si riescono a fare."

Alex cerca di rassicurarla. "Vedrai che presto si sistemerà tutto. Sono i naturali riflessi del cambio al governo. E sempre così… Qualcuno muove gli studenti, o comunque gruppi importanti della nostra società, per far sembrare fragile l'intero sistema… Il guaio è che spesso chi viene mosso non sa neanche il perché sta contestando. Sai se chiedi a quei ragazzi dell'Onda il perché delle loro manifestazioni quanti ti sanno dire qualcosa di sensato?"

"Sì, questo è vero… Alcuni lo fanno perché fa moda…"

"Altri perché comunque si rimorchia…" E in quel momento a Niki viene in mente Guido. Ma Alex continua. "Com'era da noi allora… Credo che sia una di quelle cose che rimane valida per ogni generazione…"

"Già."

"E scusa, ma se è saltata la lezione, come mai non rispondevi?"

Niki arrossisce di botto, avvampa, si sente il cuore battere a duemila. E ora? Ora che faccio? Che dico? Va bè, comunque non ho fatto niente di male, giusto? "Sono andata a giocare a bowling con dei miei amici."