143770.fb2 Tre metri sopra il cielo - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 147

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mano di Babi che si massaggia la guancia indolenzita. Capi-

sce al volo.

"Come non detto." Mentre aspettano Giovanna, la solita ri-

tardataria, Raffaella urla come una pazza. Babi cerca di spie-

gare tutta la storia. Daniela testimonia a suo favore. Raffaella

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si innervosisce ancora di più. Pallina diventa l'imputata prin-

cipale. Ma non è perseguibile, perché oltre i confini.

Finalmente arriva Giovanna, e con il solito "Scusate" sale

dietro. La macchina parte. Fanno tutto il viaggio in silenzio.

Giovanna pensa che è una situazione troppo pesante. Non pos-

sono essere sempre così nervose.

"Be', scusate, ma oggi mica sono arrivata molto tardi, no?"

Daniela scoppia a ridere. Babi si controlla per un po', poi an-

che lei si lascia andare. Perfino Raffaella alla fine ride.

Giovanna naturalmente non capisce nulla, anzi si offende.

Pensa che non solo sono esagerate, ma anche delle cafone a

prenderla in giro così. Lo dirà a sua madre. Da domani, deci-

de Giovanna, o mi viene a prendere lei o torno in autobus.

Almeno tutta quella storia è servita a qualcosa: non do-

vranno più aspettare Giovanna.

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La vecchia borsa di pelle nera stretta forte sotto il braccio.

Una giacca di panno color senape. I capelli stanchi, come la

sua andatura, sono corti e raccolti, leggermente mesciati. Le

calze velate marroni le regalano ancora qualche anno in più,

se mai ce ne fosse stato bisogno. E quei vecchi mocassini col

tacco a mezza altezza e la punta scheggiata le fanno male. Ma

non è niente in confronto a quello che prova dentro.

Il suo cuore deve avere delle scarpe almeno di due misure

più piccole. La Giacci apre il portone a vetro del vecchio pa-

lazzo. Cigola senza sorprenderla. Si ferma davanti all'ascenso-

re. Spinge il bottone. La Giacci guarda le cassette della posta.

Alcune sono senza nome. Una poi non ha neanche il vetro, pen-

zola in giù disordinata proprio come la casa di Nicolodi, il pro-

prietario. Sono le cose che diventano simili agli uomini che le

posseggono, o sono loro che finiscono per assomigliare ad es-

se? La Giacci non sa darsi una risposta. Entra nell'ascensore.

Alcune scritte incise sul legno. Si legge il nome di un amo-

re passato. Più in alto il simbolo di un partito perfettamente

scolpito da un illuso scultore. Sotto, a destra, un organo ma-

schile risulta leggermente imperfetto, almeno ai suoi ricordi