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"Facile. E se chiamano la mattina?"
"Siamo finite. Per adesso Pallina ci ha lasciato la sua Ve-
spa. L'ho messa in garage, così quando torna papa non si ac-
corge di niente."
"Ah, a proposito, ti ha telefonato Pallina."
"Quando?"
"Poco fa, quando eri fuori. Ha detto di dirti che stasera
escono e vanno alle Vetrine. Che ti aspetta, di non tirartela e
venire che ha scoperto tutto. E poi mi ha detto qualcosa tipo
il nome di un animale. Cagnolino, topolino... Ah, sì, ha detto
salutami pesciolino. Ma chi è pesciolino?"
Babi si gira verso Daniela: si sente colpita, scoperta, tradi-
ta. Pallina sa.
"Niente, è solo uno scherzo."
Sarebbe troppo lungo da spiegare. Troppo umiliante. La
rabbia la rapisce per un attimo, la porta silenziosa in camera
sua. Nel tramonto dipinto sui vetri della sua finestra vede il
tragitto di quella storia. La bocca di Step, il suo sorriso di-
vertito, il racconto a Pollo, la sua risata e poi lo stesso rac-
conto a Pallina e chissà a chi altro ancora. È stata stupida,
avrebbe dovuto dirlo alla sua migliore amica. L'avrebbe capi-
ta, consolata. Sarebbe stata dalla sua parte, come sempre. Poi
guarda il poster sull'armadio. E per un attimo prova dell'odio.
Ma è solo un attimo. Lentamente abbassa le armi. "Mitica cop-
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pia!" Orgoglio, dignità, rabbia, indignazione. Scivolano giù
come una camicia da notte di seta senza spalline, lungo il suo
corpo liscio e dorato. E lei, finalmente libera, ne esce fuori
semplicemente, con un passo. Nuda d'amore si avvicina a lui,
alla sua immagine.
Per un momento sembrano sorridersi. Abbracciati nel so-
le del tramonto, vicini anche se diversi. Lui di carta plastifica-
ta, lei piena di lucide emozioni, finalmente chiare e sincere.
Lei abbassa timida gli occhi e senza volerlo si ritrova di fron-
te allo specchio. Non si riconosce. I suoi occhi così sorridenti,
quella pelle luminosa... Anche il viso le sembra diverso. Si ti-
ra indietro i capelli. È un'altra. Sorride felice a quella che non
è mai stata. Una ragazza innamorata. Non solo. Una ragazza
indecisa e preoccupata di come vestirsi quella sera.
Più tardi, dopo che i suoi l'hanno sgridata nuovamente
e sono usciti per una delle loro cene, Babi entra in camera
di Daniela.
"Dani, io esco."
"Dove vai?" Daniela compare sulla porta.
"Alle Vetrine." Babi tira fuori dai cassetti alcuni maglioni
e apre l'armadio della sorella. "Senti, dove hai messo la gonna
nera... quella nuova..."
"Non te la presto! Così mi butti pure quella! Non esiste."
"Ma dai, è stato un caso, no?"