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me le piccole lacrime che rigano il pallido viso. Step non sa che
fare. Fermo in piedi, di fronte a lei, con le braccia aperte, ti-
moroso anche di sfiorarla, impaurilo all'idea che quei piccoli
nervosi singhiozzi al suo più semplice tocco possano trasfor-
marsi in un pianto a dirotto. Tenta lo stesso. Ma la reazione è
inaspettata. Babi gli allontana con forza la mano, le sue paro-
le escono quasi urlanti, spezzate dal pianto.
"Perché? Perché sei fatto così? Sei pazzo? Ma ti pare il caso
di mettersi a correre in quel modo?" Step non sa cosa rispon-
derle. Guarda quegli occhi umidi e grandi, bagnati di lacrime.
Come può spiegarle? Come può dirle quello che c'è dietro?
Il suo cuore si stringe in una morsa silenziosa. Babi lo guarda.
I suoi occhi azzurri, sofferenti e interrogativi, cercano in lui
una risposta. Step scuote la testa. Non posso, sembra ripeter-
si dentro di sé. Non posso. Babi tira su con il naso e quasi pren-
dendo forza attacca di nuovo.
"Chi era quella donna? Perché sei cambiato così all'im-
provviso? Step me lo devi dire. Che c'è stato fra voi?"
E quell'ultima frase, quel grande errore, quell'equivoco im-
possibile sembra colpirlo in pieno. In un attimo tutte le sue di-
fese svaniscono. La sua guardia costante e forte, allenata in si-
lenzio giorno dopo giorno, si abbassa improvvisamente. Il suo
cuore si lascia andare, per la prima volta tranquillo. Sorride a
quella ragazza ingenua.
"Vuoi sapere chi è quella donna?"
Babi annuisce.
H "È mia madre."
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t ,i-
Appena due anni prima.
Step, chiuso in camera sua, tenta, passeggiando, di ripete-
re la lezione di chimica. Si appoggia con le mani al tavolo. Sfo-
glia il quaderno con gli appunti. Niente da fare. Quelle formule
non vogliono saperne di entrargli in testa.
Improvvisamente, dall'ultimo piano del palazzo di fronte
Battisti canta alto e forte "Mi ritorni in mente, bella come
sei...". Beato lui, a me non mi torna in niente niente e chimi-
ca la odio. Poi, vedendo che gli vogliono proporre tutto l'ellepì,
si alza e apre il vetro.
"Aho, volete spegnere!?"
Lentamente la musica si abbassa. "Questi deficienti." Step
torna a sedersi e si concentra di nuovo su chimica.
"Stefano..." Step si gira. Sua madre è lì di fronte a lui. In-
dossa una pelliccia marrone dalle sfumature selvagge, chiare
e dorate. Sotto, una gonna bordeaux le scopre le splendide gam-
be velate da calze leggere che, tese e perfette, spariscono in un
paio di eleganti scarpe marrone scuro. "Sto uscendo, ti serve
qualcosa?"
"No grazie, mamma."