143770.fb2 Tre metri sopra il cielo - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 16

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vera: sudore, fatica, bistecche, quella che hai addosso tu è tut-

ta acqua."

"Ma se sei un bambino, sei minuscolo."

"Intanto di panca ho appena staccato con centoventi! Quan-

do cazzo li fai tu?"

"Subito. Ma che, stai scherzando? Ne faccio due come nien-

te, stai a guardare, eh?"

Lucone si infila sotto il bilanciere. Allarga le braccia, im-

pugna la lunga asta e la tira su, deciso. Scende lentamente e,

guardando il bilanciere a pochi centimetri dal mento, da una

grande spinta, sforzando i pettorali. "Uno!" Poi, sempre con-

trollandolo, scende con il bilanciere, lo poggia sul petto e spin-

ge di nuovo su. "Due! E se voglio lo posso fare anche con più

peso."

Pollo non se lo fa ripetere due volte: "Davvero? Allora pro-

va con questa".

Prima che Lucone possa posare il bilanciere sui cavalietti,

infila una piccola pizza laterale da due chili e mezzo. Il bilan-

ciere comincia a piegarsi verso destra. "Ehi, che cazzo fai? Sei

scemo...?"

Lucone cerca di trattenerlo, ma piano piano il bilanciere

comincia a scendere. I muscoli lo abbandonano. Il bilanciere

di botto gli cade sul petto, pesantemente.

"Cazzo, levamelo di dosso, sto soffocando."

Pollo ride come un pazzo: "Che ci vuole, posso farlo anche

con due pizze in più. Allora? Te n'ho messa una sola e già stai

così? Stai proprio a pezzi, eh? Spingi, dai, spingi..." gli urla

quasi in faccia... "E spingi!" E giù risate.

"Me lo vuoi togliere di dosso, dai!" Lucone è diventato com-

pletamente paonazzo, un po' per la rabbia, un po' perché sta

davvero soffocando.

Due ragazzi più piccoli, alle prese con una macchina lì vi-

cino, si guardano, indecisi sul da farsi. Vedendo che Lucone

comincia a tossire e che facendo sforzi bestiali non riesce a le-

varsi quel bilanciere di dosso, decidono di aiutarlo.

Pollo è disteso per terra, a pancia sotto. Ride come un paz-

zo, battendo le mani sul legno del pavimento. A un tratto si gi-

ra di nuovo verso Lucone, con le lacrime agli occhi, ma lo vede

lì, in piedi davanti a lui. I due ragazzi lo hanno liberato.

"Oh! Come cazzo hai fatto?"

Pollo si da subito alla fuga, ancora ridendo e inciampando

su un bilanciere. Lucone, tossendo, lo insegue.

"Fermo, ti sfondo, ti ammazzo. Ti do una pizza in testa e

ti faccio diventare ancora più nano di quello che sei."

Si inseguono furiosamente per tutta la palestra. Girando

intorno alle macchine, fermandosi dietro colonne, ripartendo

improvvisamente. Pollo, nel tentativo di fermare l'amico, gli ti-

ra addosso alcuni manubri. Delle pizze di gomma rimbalzano

pesantemente a terra, schivate da Lucone che non si ferma di

fronte a nulla. Pollo imbocca la scala che porta allo spoglia-