143770.fb2 Tre metri sopra il cielo - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 160

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"Bene, ci vediamo stasera allora. Se telefona papa digli che

sono dovuta uscire per portare le carte che lui sa al commer-

cialista."

"Va bene."

Sua madre gli si avvicina e gli da un morbido bacio sulla

guancia. Dai boccoli dei suoi lunghi capelli neri esce una ca-

rezza di profumo. Step pensa che se ne sia messo un po' trop-

po. Decide di non dirglielo. Poi guardandola uscire capisce

di aver fatto bene. È perfetta. Sua madre non può sbagliare.

Neanche nel mettersi il profumo. Sottobraccio tiene la bor-

sa che le hanno regalato lui e suo fratello. Paolo ha messo

quasi tutti i soldi, ma è stato lui a sceglierla, in quel negozio

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in via Cola di Rienzo dove troppe volte ha visto sua madre

fermarsi indecisa.

"Sei un vero intenditore" gli ha sussurrato lei all'orecchio

mettendosela sotto il braccio e, ancheggiando spiritosa, ha fat-

to una specie di sfilata. "Be', come mi sta?"

Tutti hanno risposto divertiti. Ma lei in realtà voleva senti-

re solo il giudizio del "vero intenditore".

"Sei bellissima, mamma."

Step torna in camera sua. Sente la porta della cucina chiu-

dersi. Quand'è che le hanno regalato quella borsa? Era per Na-

tale o per il suo compleanno? Decide che in quel momento è

meglio ricordare le formule di chimica.

Più tardi. Sono quasi le sette. Gli mancano tre pagine per

finire il programma. Poi accade. Battisti riprende a cantare.

Dalla finestra socchiusa dell'ultimo piano del palazzo di fron-

te. Più forte di prima. Insistente. Provocante. Senza rispetto

per niente e per nessuno. Per lui che studia, per lui che non

può andare in palestra. Questo è troppo.

Step prende le chiavi di casa ed esce di corsa sbattendo la

porta alle spalle. Attraversa la strada ed entra nel portone del

palazzo di fronte. L'ascensore è occupato. Sale su per le scale

facendo i gradini due alla volta. Basta, non se ne può più. Non

ha niente contro Battisti, anzi. Ma tenerlo in quel modo. Arri-

va all'ultimo piano. Proprio in quel momento l'ascensore si

apre. Esce un commesso con un pacco incartato in mano. È

più rapido di Step. Controlla il cognome sulla targhetta della

porta e suona. Step riprende fiato accanto a lui. Il commesso

10 guarda incuriosito. Step ricambia lo sguardo sorridendo, poi

fa caso al pacco che tiene in mano. C'è sopra la scritta Anto-

nini. Devono essere le famose tartine. Le prendono anche lo-

ro, ogni domenica. Ce ne sono di tutti i tipi. Con il salmone, il

caviale, ai frutti di mare. Sua madre ne va pazza.

"Chi è?"

"Antonini. Ci sono le tartine che ha ordinato, signore."

Step sorride fra sé. Ha indovinato, magari quello per scu-

sarsi gliene avrebbe offerta una. La porta si apre. Compare un

ragazzo sui trent'anni. Ha una camicia abbottonata per metà