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11 pacco, ma quando il ragazzo vede Step si scaraventa contro
la porta cercando di richiuderla. Step non capisce, ma istin-
tivamente si getta in avanti. Mette il piede in mezzo alla por-
ta bloccandola. Il commesso va all'indietro per tenere in equi-
librio il vassoio di cartone. Mentre Step è lì, con la faccia ap-
poggiata contro il freddo legno scuro, attraverso la fessura del-
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la porta, la vede. È posata su una poltrona accanto alla pel-
liccia. Improvvisamente ricorda. Quella borsa lui e suo fra-
tello gliel'hanno regalata a Natale. E rabbia e disperazione, e
voglia di non essere lì, di non credere ai propri occhi centu-
plicano le sue forze. Spalanca la porta scaraventandolo per
terra. Entra nel salotto come una furia. E i suoi occhi vor-
rebbero essere ciechi piuttosto di vedere quel che vedono. La
porta della camera da letto è aperta. Lì, tra le lenzuola scom-
poste, con una faccia diversa, irriconoscibile a lui che l'ha vi-
sta mille volte, c'è lei. Si sta accendendo una sigaretta con aria
innocente. I loro occhi si incontrano, e in un attimo qualcosa
si rompe, si spegne per sempre. E anche quell'ultimo cordo-
ne ombelicale d'amore viene reciso e tutti e due, guardando-
si, urlano in silenzio, piangendo a dirotto. Poi lui si allontana
mentre lei rimane lì, nel letto, senza parlare, consumandosi
come quella sigaretta che ha appena acceso. Bruciando d'a-
more per lui, di odio per se stessa, per l'altro, per quella si-
tuazione. Step va lentamente verso la porta, si ferma. Vede il
commesso sul pianerottolo, vicino all'ascensore, con le tarti-
ne in mano che lo fissa in silenzio. Poi all'improvviso delle ma-
ni si posano sulle sue spalle. "Senti..." È quel ragazzo. Cosa
dovrebbe sentire. Non prova più nulla. Ride. Il ragazzo non
capisce. Rimane a guardarlo stupito. Poi Step con un pugno
lo colpisce in piena faccia. E proprio in quel momento, le pa-
role di Battisti, innocente colpevole di quella scoperta, echeg-
giano nel pianerottolo o forse vengono solo in mente a Step
"Scusami tanto se puoi, signore chiedo scusa anche a lei". Ma
di cosa devo scusarmi?
Giovanni Ambrosini si porta le mani al viso riempiendole
di sangue. Step lo prende per la camicia e strappandogliela lo
tira fuori da quella casa sporca d'amore illegale.
Lo colpisce più volte alla testa. Il ragazzo tenta di fuggire.
Comincia a scendere le scale. Step gli è subito dietro. Con un
calcio preciso lo spinge con forza, facendolo inciampare. Gio-
vanni Ambrosini rotola giù per le scale. Appena si ferma, Step
gli è sopra. Lo riempie di calci alla schiena, alle gambe, men-
tre lui si aggrappa dolorante alla ringhiera cercando di tirarsi
su, di sfuggirgli. Lo sta massacrando. Step comincia a tirarlo
per i capelli, tentando di fargli mollare la presa, ma mentre le
sue mani si riempiono di ciuffi di capelli, Giovanni Ambrosini
rimane lì, aggrappato a quelle sbarre di ferro, gridando terro-
rizzato. Le porte degli altri appartamenti si aprono. Step pren-