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Babi attraversa il corridoio. Claudio è lì, vicino alla porta.
Babi gli da il portachiavi di Pallina.
"Babi?"
Lei si gira preoccupata. "Cosa c'è?"
"Perché c'è questa P?"
La P di gomma del portachiavi di Pallina penzola interro-
gativa dalle mani di Claudio. Babi lo guarda perplessa per un
attimo, poi risvegliata dallo schiaffo, fresca creatrice dell'istante,
improvvisa.
"Ma come papa, non ti ricordi? È il soprannome che mi hai
dato tu? Da piccola mi chiamavi sempre Puffina!"
Claudio rimane indeciso per un attimo, poi sorride.
"Ah, è vero! Puffina. Non me lo ricordavo più." Poi torna
subito serio. "Vai a letto adesso. Ne parliamo domani di tutta
questa storia. Non mi è piaciuta per niente, Babi!"
Le porte della camera da letto si chiudono. Claudio e Raf-
faella, ora tranquillizzati, discutono di quella figlia un tempo
calma e tranquilla, ora ribelle e irriconoscibile. Torna a notte
fonda, partecipa a gare di pinne, finisce con tanto di fotografia
su tutti i giornali. Cos'è successo? Cos'è accaduto alla Puffina
di un tempo?
Nella camera vicina, Babi si spoglia e si infila a letto. La sua
guancia arrossata trova un fresco ristoro sul cuscino. Rimane
così, sognante per un po'. Le sembra di sentire ancora il rumo-
re delle piccole onde e il vento che le accarezza i capelli e poi
quel bacio, forte e tenero allo stesso tempo. Si gira nel letto.
Pensa a lui mentre infila le mani sotto il cuscino sognando di
abbracciarlo. Tra le lisce lenzuola piccoli granelli di sabbia la
fanno sorridere. Nel buio della stanza, lentamente sboccia la
risposta che i suoi genitori stanno tanto cercando. Ecco co-
s'è accaduto alla Puffina di un tempo. Si è innamorata.
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.. i.
Babi non fa in tempo a salire le scale della |cuola che Pal-
lina le salta addosso.
"Be', com'è andata? Sei scomparsa..."
* "Bene, siamo stati ad Ansedonia."
"Fin laggiù?"
Babi annuisce.
"E l'hai fatto?"
, "Pallina!"
"Be', scusa, siete andati fin laggiù, sarete scesi in spiaggia,
Jio?"
"Sì."
"E non avete fatto niente?"
"Ci siamo baciati."
"Yahooo." Pallina le salta addosso. "Ma dai! Mortacci tua,
ti sei beccata il più fico di tutta la città." Poi si accorge che Ba-
bi è un po' giù. "Che c'è?"