143770.fb2
"Dai, non dire bugie, tira fuori il problema. Forza. Confi-
dati con la tua vecchia e saggia amica Pallina. L'avete fatto,
vero?"
"Noooo! Ci siamo solo baciati, ed è stato bellissimo. Però..."
"Però...?"
"Però non so come siamo rimasti."
Pallina la guarda perplessa. "Ma ha provato a..." Spinge il
pugno due volte verso il basso in maniera eloquente.
Babi scuote la testa sbuffando: "No".
"Allora è veramente preoccupante."
"Perché?"
"Gli interessi."
"Dici?"
"Sicuro. Di solito se le fa tutte la prima sera."
"Ah, grazie, sei rincuorante."
"Vuoi la verità, no? Be', scusa, devi essere felice. Non ti
212
preoccupare, se è solo questo il tuo problema, devi aspettare
la seconda sera, vedrai!"
Babi le da una spinta. "Stupida... A proposito Pallina, ti
hanno sequestrato la Vespa..."
"La mia Vespa?" Pallina cambia espressione. "Chi è stato?"
"I miei."
"Quella simpaticona di Raffaella. Un giorno le dovrò fare
un discorsetto. Lo sai che l'altra sera ci ha provato?"
"Mia madre? E con chi?"
"Con me! Mi ha baciato mentre dormivo nel tuo letto cre-
dendo che fossi tu!"
"Giura?"
"Sì!"
"Pensa che mio padre ha preso il tuo portachiavi creden-
do fosse il mio."
"E non si è accorto della p?"
"Sì! Gli ho detto che da piccola lui mi chiamava sempre
Puffina."
"E ci ha creduto?"
"Ormai mi chiama solo così."
"Peccato! È un bel tipo tuo padre, ma è un po' troppo far-
locco."
Entrano in classe così. Una bionda e slanciata, l'altra bru-
na e piccoletta. Bella e preparata la prima, buffa e ignorante
la seconda, ma con una grande cosa in comune: la loro amici-
zia. Più tardi Babi è lì, sognante a fissare la lavagna, senza ve-
dere i numeri scritti sopra, senza sentire le parole della pro-
fessoressa. Pensa a lui, a cosa starà facendo in quel momento.
Si domanda se stia pensando a lei. Cerca di immaginarselo,
sorride intenerita, poi preoccupata, infine vogliosa. Può esse-
re qualunque cosa. A volte è tenero e dolce, poi all'improvviso
selvaggio e violento. Sospira e guarda la lavagna. È molto più