143770.fb2 Tre metri sopra il cielo - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 168

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facile risolvere quella di equazione.

Step si è alzato da poco. Si infila sotto la doccia e si lascia

massaggiare da quel getto forte e deciso. Punta le mani contro

il muro bagnato e, mentre l'acqua gli tamburella sulla schie-

na, si mette a spingere in giù alternando le gambe, alzandosi

sui piedi, prima il destro e poi il sinistro. Mentre l'acqua gli sci-

vola lungo il viso ripensa agli occhi azzurri di Babi. Sono gran-

di, puliti e profondi. Sorride e pur avendo gli occhi chiusi la

vede perfettamente. È lì, innocente e serena di fronte a lui, con

quei capelli selvaggi nel vento e quel naso dritto. Vede quello

sguardo deciso, pieno di carattere. Asciugandosi, si ritrova a

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pensare a tutto quello che si sono detti, a ciò che le ha rac-

contato. Lei, unico dolce orecchio quasi sconosciuto, silenzio-

so ascoltatore della sua antica sofferenza, del suo amore odia-

to, della sua tristezza. Si chiede se è pazzo. Ormai è andata.

Facendo colazione pensa alla famiglia di Babi. Alla sorella. Al

padre dall'aria simpatica. A quella madre dal carattere deciso

e duro, dai tratti simili a Babi, un po' sbiaditi dall'età. Sareb-

be diventata un giorno anche lei così? Le madri a volte non so-

no altro che la proiezione futura della ragazza con la quale ce

la spassiamo oggi. Si ricorda di una madre meglio di una fi-

glia. Finisce il caffè sorridendo. Suonano alla porta. Maria apre.

E Pollo. Gli lancia la solita busta sul tavolo, i suoi tramezzini

al salmone.

"Allora? Mi devi dire che hai combinato. Te la sei fatta o no?

Figurati quella... Con quel caratterino e quando te la da? Mai!

Dove cazzo siete andati poi. Vi ho cercato dappertutto. Oh, non

sai come sta Madda. È avvelenata! Se la becca, la sfonda!"

Step smette di fare la faccia divertita. Maddalena, è vero,

non ci ha pensato. Non ha pensato più a niente quella sera. De-

cide che non ci vuole pensare neanche adesso. In fondo non si

sono mai promessi nulla.

"Tieni." Pollo tira fuori dalla tasca un foglietto bianco ap-

pallottolato e glielo lancia. "Questo è il suo numero di telefono."

Step lo prende al volo. "Me lo sono fatto dare ieri da Pallina,

tanto sapevo che oggi me l'avresti chiesto..."

Step se lo mette in tasca poi va di là. Pollo lo segue.

"Allora Step, cazzo mi dici qualcosa o no? Ci sei andato?"

"Pollo, perché mi fai sempre queste domande? Lo sai che

sono un gentiluomo, no?"

Pollo si butta sul letto piegato dalle risate.

"Un gentiluomo... tu? Oddio, sto male! Che mi tocca sen-

tire. Porca puttana... Un gentiluomo." Step lo guarda scuoten-

do la testa poi, mentre si infila i jeans, anche lui si mette a ri-

dere. Quante volte non è stato un gentiluomo! E per un attimo

gli piacerebbe avere qualcosa di più da raccontare all'amico.

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All'uscita della Falconieri nessun ragazzo vende i libri. È