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la sorella una firma di quelle vere. "Vedi?"
Babi la fissa per un attimo paragonandola con quella che
ha fatto lei. "A me sembrano identiche. È perché lo sai." Se ne
va più tranquilla in camera sua.
"Fai come vuoi. Per me la "g" è troppo piccola. Poi non
capisco perché mi chiedi sempre che ne penso se poi fai co-
me ti pare."
Chiude la porta.
Babi prende il diario alla pagina della giustificazione. Do-
ve c'è il motivo dell'assenza, scrive: "ragioni di salute". In fon-
do è vero. Sarebbe stata male all'idea di non fuggire con Step.
Poi viene il momento della firma. Ritorna seria. Ne prova an-
cora una su un foglio lì vicino. Sotto a decine di Raffaella Ger-
vasi. Quest'ultima le viene ancora meglio. È perfetta. Però, può
falsificare anche degli assegni, comprarsi FSH 50. Capisce di
aver esagerato. In fondo non ha bisogno di soldi, solo di esse-
re giustificata. Prende la penna e si butta decisa. Comincia con
la R e via giù, scivolando il più naturalmente possibile fino a
quell'ultimo puntino sulla "i". Poi, ancora tremante per la con-
centrazione, la fatica di copiare, di scrivere perfettamente ugua-
le a sua madre, guarda la scritta. È venuta ancora meglio. In-
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credibile. Forse, il cognome è un po' tremolante. La confron-
ta con le altre firme di sua madre sul diario. Nessuna grossa
differenza. Nessun segno impreciso. Un'altra cosa poi gioca a
suo favore. Alla prima ora ha la professoressa di matematica,
la Boi. Occhiali spessi, una faccia larga sempre sorridente. An-
che quella volta quando si è scusata con la classe per aver per-
so i compiti e le ha pregate di non farne parola con nessuno.
Quel giorno Pallina era sicura di aver preso almeno sette. È
per questo che secondo lei la Boi se li era persi. L'ha fatto ap-
posta per non darle soddisfazione. Pallina crede che tutti i pro-
fessori ce l'abbiano sempre con lei e con i suoi voti. Babi chiu-
de il diario. Ora è più tranquilla. Quella firma la controllerà
solo la Boi e non si accorgerà di sicuro che è falsa. Comincia
a studiare. Poi ha una strana sensazione. Si guarda intorno ma
non nota nulla. Continua a fare i compiti. Se fosse stata più at-
tenta a guardare l'orario, avrebbe capito cosa la preoccupa. Al-
la seconda ora c'è la Giacci.
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