"Non possiamo parlarne per telefono?"
"No. Preferirei vederla e dirgliela di persona."
> "Va bene. Come vuole."
$j "Allora, dove ci possiamo incontrare?"
"Non lo so, mi dica lei."
"Tanto si tratta di una cosa di pochi minuti. Lei dove si tro-
va in questo momento?"
A Step gli viene da ridere. Non è proprio il caso di dirgli
che è a casa sua.
"Sto da un amico. Dalle parti di Ponte Milvio."
"Ci potremmo vedere davanti alla chiesa di Santa Chiara,
ha presente dov'è?" , («i
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"Sì. Io però l'aspetto alla quercia lì davanti. Preferisco. Sa
qual è? C'è una specie di giardinetto."
"Sì, sì la conosco. Allora facciamo lì fra un quarto d'ora."
"Va bene. Mi ripassa mio fratello, per favore?"
"Sì, subito."
Claudio gli ripassa la cornetta.
"La rivuole."
"Sì Step, dimmi?"
"Paolo, mi hai fatto fare una bella figura? L'hai fatto acco-
modare? Mi raccomando eh, che ci tengo. È una persona im-
portante. Pensa che sua figlia si è mangiata tutti i tuoi biscot-
ti al burro..."
"Ma veramente..." Paolo non ha il tempo di rispondergli.
Step ha già attaccato.
Claudio va verso la porta. "Mi scusi, io devo andare, la sa-
luto."
"Ah, certo, l'accompagno."
"Spero che avremo modo di vederci in una situazione più
tranquilla."
"Certamente." Si danno la mano. Paolo apre la porta. Pro-
prio in quel momento arriva Pollo.
"Ciao, sono venuto a prendere il cane."
"Meno male, era ora."
"Be', io la saluto."
"Buonasera."
Pollo rimane perplesso a guardare andar via quel signore.
"Chi era quello?"
"Il padre di una certa Babi. È venuto a cercare Step. Ma
cos'è successo? Chi è questa Babi?"
"È la donna del momento di tuo fratello. Dov'è il cane?"
"Sta in cucina. Ma perché vuole parlare con Step? C'è qual-
che problema?"
"Che ne so io!" Pollo sorride vedendo il cane. "Vieni Arnold,
andiamo." Il volpino, ribattezzato da poco, gli corre incontro
abbaiando. Fra i due c'è una certa simpatia oppure il cane pre-
ferisce essere chiamato così piuttosto che Pepite. Forse la Giac-