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"Perché? Ho preparato tutto. Mi sono messo pure il grem-
biule che mi hai regalato" mente Step.
"Ha telefonato la signora Mariani. Le è sparita una colla-
na d'oro con dei brillanti. Ha dato la colpa a me. Non mi chia-
mare più."
Babi attacca. Poco dopo Step è a casa di Pollo.
"Chi cazzo può essere stato? Ti rendi conto? Begli amici di
merda."
"Dai Step, non dire così! Quante volte è capitato di andare
a casa di qualcuno e fottere la roba. Praticamente a ogni festa."
"Sì, ma mai a casa della donna di uno di noi!"
"Mica era casa di Babi..."
"No, ma c'è andata di mezzo lei. Devi aiutarmi a fare una
lista di quelli che c'erano..." Step prende un pezzo di carta. Poi
comincia a cercare frenetico una penna. "Oh, ma non c'è nien-
te per scrivere qua..."
"Non ce n'è bisogno. Io so chi ha preso la collana."
«/-il r\H
Chi?
Allora Pollo fa un nome, l'unico che Step non avrebbe mai
voluto sentire. È stato il Siciliano.
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Step guida la sua moto nella notte. Non s'è voluto fare ac-
compagnare da Pollo. Quella è una questione fra lui e il Sici-
liano. Nessun altro. Stavolta non è una faccenda di semplici
flessioni. Questa volta la storia è più complicata.
Il sorriso del Siciliano non promette niente di buono.
"Ciao Siciliano. Senti, non voglio litigare."
Un pugno colpisce Step in pieno viso. Step barcolla all'in-
dietro. Questa proprio non se l'aspettava. Scrolla la testa per
riprendersi. Il Siciliano gli si scaglia contro. Step lo blocca con
un calcio dritto per dritto. Poi, mentre riprende fiato, pensa al-
la cena che ha preparato, al grembiule a fiori e a quanto avreb-
be voluto diversa quella serata. Una serata tranquilla, a casa,
con la sua donna fra le braccia. Invece no. Il Siciliano è lì, di
fronte a lui, in posizione. Con tutt'e due le mani gli fa segno di
avanzare.
"Vieni dai, vieni avanti."
Step scuote la testa e respira a fondo.
"Cazzo, non so com'è, ma i miei sogni non si realizzano mai."
Proprio in quel momento il Siciliano si getta in avanti. Step
stavolta è preparato. Scarta di lato, lo colpisce in faccia con un
diretto potente e preciso. Sotto il suo pugno sente il naso ac-
cartocciarsi, la cartilagine già morbida e provata scrocchiare
di nuovo. Le sopracciglia unirsi doloranti. Allora vede la sua
faccia, quella smorfia, il labbro inferiore che assaggia il suo
stesso sangue. Lo vede sorridere e in quel momento capisce
quanto tutto sarebbe stato difficile.
Babi è seduta sul divano. Guarda svogliatamente la tivù