143770.fb2 Tre metri sopra il cielo - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 234

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poi prendersi di nuovo, per assaggiare quelle labbra dal sa-

pore di champagne marino. Più tardi, seduti su una roccia,

avvolti negli accappatoi di Amarildo e Sigfrida guardano so-

gnanti le mille stelle sopra di loro, la luna, la notte, il mare

scuro e tranquillo.

"È bellissimo qui."

"È la tua casa, no?"

"Sei pazzo!"

"Lo so!"

"Sono felice. Non sono mai stata così bene in tutta la mia

vita. E tu?"

"Io?" Step l'abbraccia forte. "Sto benissimo."

"Da arrivare a toccare il cielo con un dito?"

"No, non così."

"Come, non così?"

"Molto di più. Almeno tre metri sopra il cielo."

Il giorno dopo Babi si sveglia e, mentre sotto la doccia le

ultime tracce salate abbandonano i suoi capelli, ripensa anco-

ra emozionata alla sera prima.

Fa colazione, saluta sua madre e monta in macchina con Da-

niela, pronta per andare a scuola come ogni mattina. Suo padre

si ferma al semaforo sotto il ponte di corso Francia. Babi è an-

cora insonnolita e distratta quando improvvisamente la vede.

Non crede ai suoi occhi. In alto, più in alto di tutte, sulla bianca

colonna del ponte, una scritta domina le altre, incancellabile. È

lì, sul freddo marmo, azzurra come i suoi occhi, bella come l'ha

sempre desiderata. Il suo cuore comincia a battere veloce. Per un

attimo le sembra che tutti possano sentirla, tutti possano legge-

re quella frase, proprio come sta facendo lei in quel momento. È

lì, in alto, irraggiungibile. Lì dove solo gli innamorati arrivano:

"Io e te... Tre meta sopra il cielo".

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24 dicembre.

È sveglio. In realtà non ha dormito affatto. La radio è acce-

sa. Ram Power. Uno lo vivi uno lo ricordi. Cosa c'è da ricordare?

Ha mal di testa e gli occhi gli fanno male. Si gira nel letto.

Dalla cucina vengono dei rumori. Suo fratello sta facen-

do colazione. Guarda l'orologio. Sono le nove. Chissà dove va

Paolo a quell'ora, la vigilia di Natale. Ci sono persone che han-

no sempre da fare, pensa, anche nei giorni di festa. Sente sbat-

tere la porta. È uscito. Prova un senso di sollievo. Ha biso-

gno di stare solo. Poi una strana sofferenza lo prende. Non

ne ha bisogno. È solo. A quell'idea si sente ancora peggio.

Non ha fame, non ha sonno, non prova nulla. Rimane così a

pancia sotto. Non sa per quanto tempo. A poco a poco rive-

de quella stanza in giorni più felici. Quante volte la mattina

svegliandosi ha trovato gli orecchini di Babi sul suo comodi-

no, quante volte il suo orologio, quante volte sono stati in-