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stralia una terra troppo lontana per prendersela con qualcuno.
Eppure quando sono usciti i quadri, quella grande sorpresa.
Babi ha preso cento. È corsa da Step felice, entusiasta del
risultato. Lui ha riso, scherzando con lei.
"Come sei matura... sei proprio una pesca matura..."
L'ha spogliata ridendo, prendendola in giro, sembra quasi
sapesse, si aspettasse quel voto. Hanno fatto l'amore. Poi lei si
è presa la sua rivincita ridendo.
"Te lo saresti mai immaginato? Tu qui, un semplice set-
tanta che hai l'onore di baciare un emerito cento... Ma ti ren-
di conto della fortuna che hai?"
Lui le ha sorriso. "Sì, me ne rendo conto." E l'ha abbrac-
ciata in silenzio.
Qualche tempo dopo Babi è andata a trovare la Giacci. In
fondo, dopo le loro discussioni, la professoressa sembrava aver-
la presa in simpatia. Ha cominciato a trattarla bene, con ri-
guardo, con fin troppo rispetto. Quel giorno, quando è anda-
ta a casa sua, ha saputo perché.
Quel rispetto non era che paura. Paura di restare sola, di
non avere più quel suo unico amico e compagno. Paura di non
rivedere il suo cane, paura della solitudine. Babi è rimasta sen-
za parole. Ha ascoltato la sfuriata della professoressa, la sua
rabbia, le sue parole cattive. La Giacci era lì di fronte a lei, di
nuovo con il suo Pepite tra le braccia. Quella donna anziana
sembrava ancora più stanca, più acida, più delusa da quel
mondo, da quei giovani. Babi è fuggita via scusandosi, senza
sapere più che dire, senza sapere più chi è, chi ha vicino, qua-
le sarebbe stato il suo voto, quello vero, quello che avrebbe
meritato.
Babi va alla finestra e guarda fuori. Alcuni alberi di Nata-
le si accendono e si spengono sui terrazzi delle case, nei salot-
ti eleganti della palazzina di fronte. È Natale. Bisogna essere
buoni. Forse dovrei chiamarlo. Quante volte però sono stata
buona. Quante volte l'ho perdonato. Giacci compresa. Si ri-
corda delle mille discussioni che hanno avuto, il loro modo di-
verso di vedere le cose, le litigate, il dolce fare pace sperando
che tutto potesse migliorare. Ma così non è stato. Discussioni
su discussioni, giorno dopo giorno, con i suoi che le fanno guer-
ra, telefonate nascoste, squilli notturni. Sua madre che ri-
sponde, Step che attacca. E il suo telefonino che a casa pur-
troppo non prendeva... E lei in punizione, sempre più spesso.
Quella volta che Raffaella ha organizzato una cena a casa sua,
costringendola a restare. Aveva invitato tutta gente perbene, il
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figlio di un loro amico molto ricco. Un buon partito, le aveva
detto. Poi è arrivato Step. Daniela ha aperto senza pensarci,
senza chiedere chi è. Step ha spalancato la porta facendole
sbattere la testa.
"Scusa Dani, non ce l'ho con te, lo sai!"