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Brindisi, poi in traghetto, abbracciati sotto le stelle, distesi sul
ponte, su colorati sacchi a pelo, cantando con gente straniera
canzoni inglesi, migliorando così la pronuncia, certo non co-
me avrebbero voluto i suoi. Poi i mulini bianchi, le capre, le
rocce, una piccola casa sul mare. La pesca all'alba, dormire il
pomeriggio, uscire di notte, passeggiare sulla spiaggia. Padro-
ni del posto, del tempo, soli, contando le stelle, dimenticando
i giorni, telefonando bugie.
Step sorseggia il caffè. Sembra ancora più amaro. Co-
mincia a ridere. Quella volta che Babi ha invitato tutti gli ami-
ci di lui a cena. Tentativo di socializzare. Si sono seduti a ta-
vola e si sono comportati abbastanza bene proprio come Step
si era tanto raccomandato. Poi non hanno più resistito. Uno
dopo l'altro si sono alzati, impadronendosi dei piatti, scolan-
dosi le birre, andando in salotto. Mai invitare di mercoledì.
Mai quando ci sono le coppe. Naturalmente è finita in manie-
ra tragica. La Roma ha perso, qualche laziale ha cominciato a
sfottere e c'è stato un inizio di rissa. Step ha dovuto cacciarli
tutti. Divergenze, differenze, difficoltà. Ha cercato di venirle
incontro. Festa mascherata. Si sono travestiti da Toni e Jerry
e proprio a quella festa sono arrivati Pollo e gli altri. Un sem-
plice caso del destino beffardo? O più semplicemente una sof-
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fiata di Pallina? Tutti hanno fatto finta di non riconoscerlo.
Hanno salutato Babi, quel piccolo Jerry dagli occhi azzurri e
hanno ignorato Tom, ridendo ogni volta che passava quel gat-
tona dai muscoli gonfi.
Il giorno dopo, in piazza, Pollo, Schello, Hook e qualcun
altro gli si sono avvicinati con aria grave.
"Step, ti dobbiamo dire una cosa. Sai, ieri siamo stati a una
festa e c'era Babi."
Step li ha guardati facendo finta di niente.
"E allora?"
"Be', insomma, era travestita da topo e c'era un gattone che
ci provava... Come un porco. Sembrava pure uno grosso, uno
che mena. Se vuoi una mano che lo dobbiamo sistemare, dic-
celo. Sai, è un problema. Ci sono dei gattoni che hanno certi..."
Pollo non fa in tempo a finire la frase. Step gli salta addosso,
bloccandogli la testa sotto il braccio, frizionandogli la nuca con
il suo pugno duro. Tra le risate degli altri, fra le risate di Pollo,
tra le sue risate. Che amici! Improvvisamente si sente triste.
Quella sera. Perché è andato a quella festa, perché ci è andato,
invece di andare alle corse? Babi ha insistito tanto. Quante co-
se ha fatto per lei. Forse non sarebbe successo. Forse.
Il citofono suona all'impazzata. La padrona di casa attra-
versa il salotto correndo, la porta si apre. Pallina bianca in vol-
to, pallida, tremante compare sulla porta. I suoi occhi tristi,
lucidi di lacrime, di sofferenza. Step le si avvicina. Lei lo guar-
da trattenendo a stento quel primo singhiozzo.