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scodinzolando, fiero di quel riporto perfetto. Pollo non ce la fa
più. Sbuca fuori dalla macchina urlando di gioia: "Lo sapevo!
Cazzo lo sapevo! Ce l'ha fatta!".
Pollo si vuole riprendere Arnold. La Giacci urla come una
pazza correndo verso di loro, il cane continua a fissare quei
suoi due strani padroni con molti meno dubbi di Buck. Step
si carica l'amico sulla moto tirandolo per un braccio. E poi di
corsa, fuggendo veloci, gridando come mille altre volte. Di gior-
no, di notte senza fari, urlando a perdifiato, spavaldi, padroni
di tutto, padroni della vita. E questa consapevolezza gli fa an-
cora più male. Si sentivano immortali, e non lo erano.
"Come stai?"
Step si gira. È Madda. Il suo sorriso nascosto dall'orlo di
un bicchiere pieno di bollicine, i suoi capelli frizzanti come il
suo sguardo.
"Ne vuoi?" Step alza la sua birra.
"Ah." Madda è quasi delusa ma cerca di nasconderlo. "Che
fai di bello stasera? Dove ceni?" Gli si avvicina di più.
"Ancora non lo so, non ho deciso."
"Perché non resti qui? Stiamo tutti insieme. Come ai vec-
chi tempi. Dai!"
Step la fissa per un attimo. Quante notti, quanta passione.
Le corse insieme a lei, il suo giardino, la finestra, il suo corpo
caldo, fresco, le canzoni di Eros. Quello sguardo provocante,
lo stesso di quel momento. Step la guarda ancora per un atti-
mo. Vede un ragazzo sullo sfondo che lo fissa incuriosito, di-
sturbato, chiedendosi se è il caso di intervenire. Vede una ra-
gazza ancora più lontano, da qualche parte, in quella città, in
una macchina, a una festa, vicino a qualcun altro. Si chiede
com'è possibile. Eppure è tutta qui nel mio cuore. Step passa
la mano tra i capelli di Madda. Scuote la testa sorridendole.
Lei alza le spalle.
"Peccato."
Madda raggiunge il tipo dallo sguardo duro. Quando si gi-
ra Step non c'è più. Sullo scalino c'è solo la lattina di birra vuo-
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ta. Il rumore dello stereo copre la porta che si chiude. Fuori
ora fa freddo. Step si chiude bene il giubbotto di pelle. Si tira
su il bavero coprendosi il collo. Poi senza quasi volerlo accen-
de la moto. Quando la spegne è sotto il comprensorio di Babi.
Rimane lì seduto sull'Honda, guardando la gente che passa,
frettolosa, piena di pacchi. Un ragazzo e una ragazza per ma-
no fìngono interesse per qualcosa dietro una vetrina. I loro re-
gali sono sicuramente a casa, già incartati. Ridono sicuri di
aver scelto bene e se ne vanno lasciando il posto a una madre
con una figlia, stesso naso ma di differente età. Fiore esce dal-
la guardiola, fa alcuni passi davanti al cancello e saluta Step
con un cenno. Poi senza dire nulla torna al caldo. Step si chie-
de se sa. Che sciocco. I portieri sanno sempre tutto. L'avrà vi-