143770.fb2 Tre metri sopra il cielo - читать онлайн бесплатно полную версию книги . Страница 33

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stratto stupidi discorsi di ragazze diciottenni: vestiti costosi vi-

sti in vetrine, motorini non comprati dai genitori, impossibili

fidanzamenti, corna assicurate, aspirazioni frustrate.

Dalla finestra in fondo al salotto, quella che da sulla ter-

razza, entra un po' di vento. Le tende si gonfiano leggermente

poi, mentre calano, due figure prendono forma sotto di esse.

Si vedono delle mani che le spingono cercando di aprirle. Un

bel ragazzo elegante ha presto la meglio, trovando lo spacco

giusto. Poco dopo al suo fianco compare una ragazza. Ride di-

vertita da quella piccola difficoltà. La luce della luna, da die-

tro, illumina leggermente il suo vestito rendendolo per un at-

timo trasparente.

Step rimane a fissarla. La ragazza muove i capelli, sorride

al tipo. Mostra denti bianchi e bellissimi. Anche da lontano si

può sentire l'intensità del suo sguardo. Gli occhi azzurri, profon-

di e puliti. Step si ricorda di lei, il loro incontro, si sono già vi-

sti. O forse è più giusto parlare di scontro. I due si dicono qual-

cosa. La ragazza annuisce e segue il ragazzo verso il tavolo del-

le bibite. Improvvisamente anche Step ha voglia di bere.

Chicco Brandelli guida Babi attraverso gli invitati. Le sfio-

ra appena la schiena con il palmo della mano, gustando a ogni

passo un po' del suo profumo leggero. Babi saluta alcuni ami-

ci che sono arrivati mentre lei era in terrazza. Raggiungono il

tavolo con la roba da bere. Improvvisamente un tipo si mette

di fronte a Babi. È Step.

"Be', vedo che mi hai dato retta, stai cercando di risolvere

i tuoi problemi" dice indicando con la testa Brandelli. "Capi-

sco che è solo un primo tentativo. Ma può andare. D'altronde,

se non hai trovato di meglio..."

Babi lo guarda, incerta. Lo conosce, ma non le è simpati-

co. Oppure sì? Cos'è successo con quel tipo?

Step le rinfresca la memoria.

"Ti ho accompagnato a scuola una mattina, un po' di gior-

ni fa."

"Impossibile, io a scuola ci vado sempre con mio padre."

"Hai ragione, diciamo che ti ho scortato. Ero attaccato al-

la tua macchina."

Babi realizzando lo guarda scocciata. .

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< "Vedo che finalmente ti ricordi."

"Certo, eri quel tipo che diceva un sacco di cretinate. Non

sei cambiato, eh?"

"Perché dovrei, sono perfetto." Step allarga le braccia mo-

strando il suo fisico.

Babi pensa che almeno da quel punto di vista ha ragione.

È tutto il resto che non va. A cominciare dall'abbigliamento,

finendo col suo modo di comportarsi.

"Vedi, non hai detto di no."

"Neanche ti rispondo."

"Babi, ti sta dando fastidio?" Brandelli ha la malaugurata