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Alla parola polizia, nel salotto c'è un fuggifuggi generale.
La rissa finisce subito. Lucone, il Siciliano e Hook, dal passa-
to più burrascoso, sono i primi a raggiungere la porta. Alcuni
invitati rimangono a terra sanguinanti. Roberta, in un angolo,
piange. Altri ragazzi vedono degli energumeni uscire con ad-
dosso i loro piumini, gli Henri Lloyd, qualche Fay e giacche
costose. Bunny, con uno strano rumore d'argenteria, si allon-
tana più pesante del solito. Corrono giù per le scale, veloci, fa-
cendo tremare la ringhiera dove si attaccano per aiutarsi in
curva. Rovesciano i vasi costosi degli eleganti pianerottoli.
Sfondano le buche delle lettere con dei cazzotti precisi, dritti
per dritti, urlando e, dopo aver rubato qualche sella di moto-
rino, si dileguano nella notte.
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"Big." Raffaella posa decisa le carte sul panno verde, guar-
dando soddisfatta la sua avversaria. Una donna dagli occhiali
spessi almeno quanto la sua lentezza.
"Mettile giù, mia cara..."
Quasi le cadono dalle mani. Raffaella se ne impadronisce
velocemente.
"Questa l'attacchi qui, questa così e quest'ultima qua. Que-
ste le paghi tutte."
Fa un conto mentale veloce, poi segna il risultato parziale
su un foglio. Si alza e si mette dietro le spalle di Claudio im-
padronendosi anche del suo gioco, e dopo qualche scarto si-
curo lo convince a battere. Pure il loro compagno fa gin. Raf-
faella segna felice i punti. Se non fosse per l'under che si è fat-
to fare Claudio, li avrebbero blizzati anche in seconda. Pren-
de le carte e comincia a mischiarle, veloce. La donna dagli oc-
chiali spessi gira la vela. Anche in quello non è da meno. E len-
tissima. Raffaella non sopporterebbe di perdere, non tanto per
il punteggio, è abbastanza avanti, quanto perché le carte toc-
cherebbero a lei. Nei tavoli vicini, una linea perdente ormai da
troppo decide di cambiarsi dando la colpa così di tutte quelle
cocotte negative alla sfortuna. Qualcun altro rimette il porta-
cenere appena svuotato dalla padrona di casa dov'era prima,
alla sua destra. Un avvocato si versa un whisky, esattamente fi-
no alla fine dei disegni sul vetro. La misura giusta per vincere
rimanendo più o meno sobri. Alcune coppie all'apparenza più
innamorate di altre si scambiano un saluto affettuoso prima
di riprendere le carte in mano. In realtà, è più una specie di ri-
tuale magico che un disinteressato volersi bene. Qualche cop-
pia se ne va, giustificandosi con un'alzataccia dell'indomani
mattina o con i figli che non sono ancora rientrati. In realtà, o
lui è stato poco bene ultimamente, o lei si è annoiata quella se-
ra. Fra queste ci sono anche Marina e Filippo. Salutano tutti,
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