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"Allora? È facile, guarda, ripeti con me: chiedo perdono..."
Babi gli da una gomitata, si libera di lui e comincia a
correre.
"Ehi, che modi!" Step accelera e la raggiunge dopo poco.
"Allora, vuoi fartela tutta a piedi fino a casa tua? A proposito,
dove abiti? Lontano? Ah, ho capito, vuoi dimagrire. Sì, in ef-
fetti hai ragione, non è stato mica uno scherzo portarti in brac-
cio sotto la doccia." La supera sorridendole.
"E poi, se dobbiamo fare altre cose è meglio che perdi qual-
che chiletto, mica ce la faccio tutti i giorni a fare queste fati-
cate, eh? Poi io a te già ti ho capito. Sei il classico tipo che gli
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piace stare sopra, vero? Allora devi dimagrire per forza, sennò
con tutto quel peso mi spiaccichi."
Babi non ce la fa più. Prende una bottiglia che spunta da
un secchio e gliela tira provando a colpirlo. Step frena di col-
po e si abbassa lateralmente. La bottiglia gli passa di poco so-
pra, ma la moto si spegne e gli cade di lato. Step tira in su il
manubrio, con forza, riuscendo a fermarla prima che tocchi
terra. Babi si mette a correre veloce. Step perde un po' di tem-
po a riaccendere la moto.
Da una traversa laterale sbuca, proprio in quel momento,
un boro con una Golf vecchio modello. Vede Babi correre da
sola e l'accosta.
"Ehi, bella bionda, vuoi un passaggio?"
"Ehi, brutto stronzo, vuoi un cazzotto in bocca?"
Il tipo guarda Step che improvvisamente si è infilato tra lo-
ro. Capisce che più che fica si rimediano schiaffi. Se ne va gi-
rando la testa come sdegnato.
Alza il braccio destro, cercando di darsi uno stile non ben
definito, quel fingere di essere superiore per non ammettere in
realtà di aver fatto pippa. Step lo guarda allontanarsi, poi su-
pera Babi e le taglia la strada.
"Dai, monta, basta con questa storia."
Lei prova a passargli davanti. Step la stringe contro il mu-
ro. Babi cerca di passare da dietro. Step la prende per la felpa.
"Ho detto sali!"
La tira arrabbiato a sé. Babi allontana il viso spaventata.
Lui guarda quegli occhi limpidi e profondi che lo fissano im-
pauriti. Lentamente la lascia andare, poi le sorride.
"Dai, ti accompagno a casa, sennò stasera va a finire che
litigo con mezzo mondo."
In silenzio, senza dire nulla se non dove abita, sale dietro
di lui. La moto parte veloce, con rabbia, scattando in avanti.
Babi istintivamente lo abbraccia. Le sue mani finiscono, senza
volerlo, sotto il giubbotto. La sua pelle è fresca, il suo corpo cal-
do nel freddo della notte. Babi sente scivolare sotto le sue dita
muscoli ben delineati. Si alternano perfetti a ogni suo più pic-
colo movimento. Il vento le scorre lungo le guance, i capelli ba-