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mera sua. Chiudono la porta e con un po' di tranquillità ac-
cendono la radio. La tengono bassa. Un tenero bacio li porta
sul letto. A Tele Radio Stereo una calda voce femminile an-
nuncia un altro disco romantico. Un po' di luna entra spaval-
da dalla finestra. In quella magica penombra Babi si lascia ac-
carezzare. Lentamente Marco si riprende il vestito che le ha
regalato. Lei rimane in reggisene e mutandine. Lui la bacia tra
il collo e le spalle, accarezzandole i capelli, le sfiora il seno, la
piccola pancia liscia. Poi si tira su e la guarda.
Babi è lì, sotto di lui. Timida e leggermente impaurita, lo
fissa. Marco le sorride. I suoi denti bianchi appaiono nella pe-
nombra.
"Ero sicuro che avresti scelto questo completo. Sei bellis-
sima."
Babi dischiude le labbra. Marco si china su di lei bacian-
dola. Lei, quasi immobile, delicata e morbida accoglie il suo
bacio. Quella notte a Tele Radio Stereo passano le più belle
canzoni mai composte. O almeno così sembra a loro. Marco è
dolce e tenero e insiste a lungo per avere qualcosa di più. Ma
non serve a nulla. Ha solo il piacere e la fortuna di vedere co-
me lei sta senza il pezzo di sopra, nulla di più. Più tardi la por-
ta a casa. L'accompagna fino alla porta e la bacia teneramen-
te nascondendo quella strana rabbia. Poi torna guidando ve-
loce nella notte. Si ricorda quella canzone di Battisti che par-
lava di una ragazza che è uguale a una torta di panna monta-
ta. Una ragazza felice di non essere stata mangiata.
"Già, praticamente uguale a lei, e io ne ho assaggiato solo
un cucchiaino." Poi pensa a tutta la caccia al tesoro, a quanto
ha speso. Il tempo che ci ha messo per fare quelle frasi in ri-
ma. I posti che ha scelto e tutto il resto. Allora gira e decide di
andare al Gilda. Un altro pensiero gli toglie anche l'ultimo scru-
polo. Oltre a tutto il resto, Babi ha avuto pure il gelato con la
doppia panna.
7t
13.-**
I ricordi...
Improvvisamente c'è uno strano silenzio. La classe è come
immobile, sospesa nell'aria. Babi guarda le ragazze intorno a
lei, le sue amiche. Simpatiche, antipatiche, magre, grasse, bel-
le, brutte, carine. Pallina. Qualcuna sfoglia veloce il libro, al-
tre rileggono preoccupate la lezione. Una, particolarmente ner-
vosa, si massaggia gli occhi e la fronte. Qualcun'altra si ab-
bassa di fianco cercando di nascondersi. È arrivato il momento
dell'interrogazione. La Giacci passa il suo indice punitivo sul
registro. È tutta scena. Sa già dove fermarsi. "Giannetti!" Una
ragazza si alza lasciando sul banco le sue speranze e un po' del
colorito. "Festa." Anche Silvia prende il suo quaderno. È riu-
scita a copiare la versione per un pelo. Avanza tra due file di
banchi, e poi va alla cattedra e consegna il quaderno. Prende