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bel nulla. Più tardi la sua compagna di banco, la Catinelli, le
traduce anche quello. È la macabra storia di uno con un oc-
chio solo che è tutto felice di vivere in un posto pieno di cie-
chi. Babi apre il diario. Va in fondo, alle ultime pagine. Vicino
all'elenco alfabetico delle sue compagne ha messo dei fogli do-
ve segna tutte quelle che vengono interrogate. Mette gli ultimi
pallini nel foglio di latino a Giannetti, Lombardi e Festa. Con
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quella di Silvia finisce il secondo giro di interrogazioni. Poi Ba-
bi mette un pallino vicino al suo nome. La prima interrogata
del nuovo giro. Niente male iniziare con un due. Per fortuna
gli altri voti sono alti. La media matematica deve darle anco-
ra almeno un sei. Richiude il diario. Una compagna della fila
laterale le lancia un biglietto sul banco. Babi lo nasconde su-
bito. La Giacci sta scegliendo la nuova versione per la prossi-
ma settimana. Babi legge il biglietto.
Brava, bravissima! Sono fiera di avere un'amica così. Sei
una capa. P. Babi sorride, capisce subito per chi sta quella P.
Si gira verso Pallina e la guarda. È troppo simpatica. Mette il
biglietto dentro il diario. Poi improvvisamente si ricorda del-
la nota. Va subito a leggerla.
Alla gentilissima Signora Gervasi. Sua figlia è venuta alla le-
zione di latino completamente impreparata. Come se non ba-
stasse, venendo interrogata, ha risposto in maniera impertinen-
te. Desidero renderle noto questo comportamento. Cordialmen-
te, prof.ssa A. Giacci.
Babi chiude il diario. Guarda la professoressa. È proprio
una stronza. Poi pensa a sua madre. Una nota, capirai! La met-
terà probabilmente in punizione. Ne farà una storia lunghis-
sima. E chissà cos'altro ancora. Di una cosa è sicura. Sua ma-
dre non le dirà mai: "Brava Babi, sei una capa".
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Un cane lupo corre veloce sulla spiaggia con un bastone in
bocca. Raggnippa le gambe e subito le slancia, quasi sfioran-
do la sabbia, alzandone degli spruzzi. Raggiunge Step. Si la-
scia sfilare il bastone di bocca sbavando un po'. Poi si accuc-
cia, con la testa piegata tra le zampe anteriori, unite, distese
vicine a terra. Step fa finta di tirare il bastone a destra. Il cane
fa uno scatto, ma poi si accorge che sarebbe inutile. Step fin-
ta di nuovo.
Alla fine lancia il bastone lontano, nell'acqua. Il cane par-
te. Si tuffa nel mare senza indugio. Con la testa sollevata
avanza fra qualche piccola onda e una lieve corrente. Il pez-
zo di legno galleggia poco più in là. Step si siede a guarda-